La bella e la bestia – una favola musical

Il lungometraggio diretto da Bill Condon è una versione molto cantata e fedele al cartone animato degli anni Novanta, con un cast d’eccezione

Anno: 2017 

Titolo originale: Beauty and the Beast

Paese: USA 

Durata: 129 minuti 

Genere: Fantastico, Sentimentale, Musicale

Regia: Bill Condon

Soggetto: Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (fiaba)

Sceneggiatura: Evan Spiliotopoulos, Stephen Chbosky 

Cast: Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Ian McKellen, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Emma Thompson, Josh Gad, Audra McDonald

Era il 1991 quando il film d’animazione Walt Disney basato sulla fiaba La bella e la bestia fece sognare e cantare bambini e genitori, primo cartone animato a ottenere una candidatura ai premi Oscar come Miglior Film, vincendo fiumi di premi e imponendosi come un classico fin da subito.

Oggi possiamo vedere un omonimo remake con attori in carne e ossa, diretto da Bill Condon e ugualmente prodotto dal colosso americano dell’animazione, attesissimo da intere generazioni. Alcune rivisitazioni, come la versione del 2014 con Léa Seydoux e Beastly, non hanno saputo eguagliare il riscontro che sembra già avere il film Disney dopo pochi giorni dall’uscita.

Belle (Emma Watson) ama leggere e sogna grandi avventure; viene considerata una stramba nel piccolo villaggio dove abita, come suo padre Maurice (Kevin Kline), un artista. Quando quest’ultimo perdendosi nella foresta raggiunge un castello desolato, viene rapito dalla bestia che lo abita (Dan Stevens), in realtà un principe orribilmente trasformato da una fata a causa del proprio egoismo e crudeltà. Belle si offre di prendere il posto di Maurice, senza sapere che potrebbe spezzare l’incantesimo che imprigiona tutti gli abitanti del castello, se solo potesse amare la bestia...

Sin dalle prime sequenze appare chiaro che il film è volutamente fedelissimo al cartone animato; le battute, i personaggi, le canzoni, gli abiti sono esattamente quelli, con qualche rara aggiunta. Il prologo che racconta la storia del principe ha una cornice settecentesca perfettamente orchestrata, con tanto di ballo in salone barocco e parrucche incipriate. Da lì in poi, il film segue alla lettera l’originale, ma ciononostante non appare affatto come una copia banale e poco attraente, anzi rinfresca una fiaba amata e conosciuta, che indubbiamente trae giovamento senza grossi stravolgimenti.

Ciò che risulta un tantino esagerato in un film del 2017 è la continua e talvolta invadente presenza di sequenze cantate; oltre alle celebri canzoni vincitrici di Oscar che tutti ricordano, ne sono state aggiunte altre appositamente composte da Alan Menken, già autore della colonna sonora nel ’91. Era proprio necessario aggiungere musica in un lungometraggio così pieno da sembrare un musical? Può darsi che i bambini non si annoino, ma gli adulti scalpiteranno un po’.

Il personaggio di Belle, sognatrice, intelligente e combattiva, è reso ancor più forte dal piglio fiero di Emma Watson, l’attrice uscita da Harry Potter che ha meglio saputo sfruttare le opportunità di una carriera giovanile, costruendosi, ruolo su ruolo, un’immagine attoriale di tutto rispetto. Per interpretare Belle ha preteso abiti comodi senza corsetti, e soprattutto niente trucco.

Il Dan Stevens di Downton Abbey, dalla lunga gavetta teatrale, interpreta una Bestia sofferente e meditabonda, perfettamente umana grazie alle tecniche digitali che ne riproducono il volto animalesco lasciando intatti i suoi occhioni blu; purtroppo l’intervento dell’attore britannico è martoriato da un doppiaggio italiano a dir poco terrificante (come terribile è la dizione di Vittoria Puccini, alla quale è stato inavvedutamente assegnato il doppiaggio della fata narratrice). Più che far paura, la voce della Bestia fa ridere.

Gaston, il tronfio ed egocentrico cacciatore che aspira alla mano di Belle, è interpretato magnificamente da Luke Evans, che lo rende una figura talmente carismatica da oscurare, a tratti, la Bestia; meno stupido dell’originale ma più divertente, sorprende anche per il legame ambiguo con Le Tont, tirapiedi chiaramente omosessuale (il primo personaggio Disney ad esserlo), interpretato dal paffuto Josh Gad. Oltre a questa piccola rivoluzione, che ha scatenato le ire dei censori di molti paesi, una novità è anche la presenza di molti personaggi di colore, come Madame Guardaroba, l’amata di  Lumière Spolverina, e il bibliotecario del villaggio, uno dei pochi amici di Belle.

Il cast è senza dubbio uno dei punti di forza del film; i magici abitanti del castello, tornati nella loro forma umana, si rivelano essere nientemeno che Ian McKellen nei panni dell’aristocratico Tockins (il quale aveva rifiutato di doppiare lo stesso personaggio nel cartone), Ewan McGregor in quelli del farfallone Lumière, Emma Thompson è Mrs. Bric, mentre Stanley Tucci è il personaggio inventato Maestro Cadenza, tramutato in un clavicembalo.

Kevin Kline è sempre una garanzia, e qui interpreta un Maurice molto paterno e tormentato dal passato.

Realizzato con un budget di 160 milioni di dollari e diretto da Bill Condon, regista che ha saputo alternare pellicole d’autore come Demoni e dei e Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto a film più apertamente commerciali come gli ultimi due capitoli della saga di Twilight, La bella e la bestia nasce come un blockbuster pensato per famiglie, per rinverdire la fama e il consenso ottenuti quasi trent’anni fa dal film d’animazione. Al primo posto nelle classifiche di tutto il mondo, ha già superato i 600 milioni di incassi, confermando il successo del trend che negli ultimi anni ha visto avvicendarsi al cinema numerosi remake di classici Disney (pensiamo a Maleficent, alla Cenerentola di Kenneth Branagh o al più recente Il libro della giungla). Le fiabe, non c’è che dire, piacciono sempre, ai grandi come ai piccoli, e la major statunitense ne ha parecchie altre in cartellone.

Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, il dettaglio che con molta probabilità deluderà non pochi affezionati al cartone animato sono le ridotte dimensioni della biblioteca del castello. Chi non ricorda lo stupore di Belle (e delle bimbe lettrici di tutto il mondo) nel vedere un’enorme sala gremita di libri sino al soffitto? Irrealistica, d’accordo; ma già che c’erano, sarebbe stato bello rivederla in forma più “vera”.

 

Una fiaba classica, con una storia d’amore improbabile quanto perfetta, personaggi in cui potersi riconoscere, l’eterna lotta tra bene e male e la vittoria dell’amore sulla cattiveria. Disney al 100%, con qualche interessante novità e la magia degli effetti speciali, che rende meravigliosamente credibile ciò che non lo è.


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Articolo pubblicato il 28/03/2017