Candiolo (TO) - Heracles: speranza per i malati di tumore al colon retto
Foto di repertorio (insalutenews)

Liliana Carbone per Civico20News

Nuove terapie per la lotta contro il tumore del colon retto sono la novità emersa dal recentissimo convegno mondiale americano - l'Aacr American Association for Cancer Research- meeting 2017 di Washington - a cui ha partecipato l’Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo. Le nuove terapie per il tumore del colon retto sono racchiuse nello studio Heracles, la sperimentazione nata dalla collaborazione tra Candiolo e l’ospedale Niguarda di Milano.

Si tratta della sperimentazione clinica, Heracles appunto, he ha portato alla luce nuovi trattamenti per pazienti con tumore al colon retto in fase metastatica, purtroppo ancora oggi uno dei “big killer” e seconda neoplasia per frequenza in Italia con 40-50 casi all’anno ogni 100 mila abitanti.

Lo studio Heracles è un chiaro esempio di “medicina di precisione” ed è portato avanti da 5 anni tra laboratorio e versante clinico.

Con questa terapia si offrono nuove opzioni di cura ai pazienti con tumore metastatico del colon-retto caratterizzato dall’amplificazione del gene Her2, refrattari al trattamento standard con i farmaci oggi in uso.

Nella prima sperimentazione di Heracles sono stati trattati 33 ammalati con una combinazione di due farmaci diretti specificamente contro il bersaglio Her2 nel tumore: in un terzo dei casi il tumore è regredito e complessivamente nel 70% dei casi ha smesso di crescere, mentre in un paziente la massa tumorale è completamente scomparsa ormai da più di 3 anni.

Lo studio è scaturito dalla sperimentazione preclinica condotta all’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo grazie al lavoro di Livio Trusolino, Andrea Bertotti, Alberto Bardelli e Silvia Marsoni, insieme all’ospedale Niguarda di Milano, grazie all'attività condotta dall’equipe guidata da Salvatore Siena, direttore del dipartimento di ematologia e oncologia e professore di oncologia medica dell’Università Statale di Milano, coadiuvato da clinici ricercatori come Andrea Sartore-Bianchi, responsabile della oncologia clinica molecolare a Niguarda. La ricerca è stata finanziata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, nell’ambito del programma speciale 5 per 1000 di oncologia clinica molecolare.

Secondo gli esperti, i risultati ottenuti sono molto rilevanti perché i pazienti di Heracles erano tutti diventati resistenti a molte terapie tentate in precedenza. .

Heracles è il frutto delle nuove concezioni scientifiche con cui si affronta la lotta al cancro negli ospedali più avanzati che dispongono di un centro di ricerca. .

"È la seconda fase dello studio - chiarisce Salvatore Siena -. Con la prima sperimentazione Heracles A abbiamo valutato la terapia a base di lapatinib e transtuzumab. Con Heracles B, che è ora aperta al reclutamento, ci proponiamo di valutare i risultati della combinazione di pertuzumab e TDM1 (trastuzumab-emtansina), un trattamento che reputiamo ancora più efficace. Anche in questo caso, la proposta terapeutica deriva dagli studi preclinici effettuati a Candiolo. Al momento abbiamo reclutato 11 pazienti, siamo a metà del guado. Lo studio Heracles si chiuderà nel 2018 e l'analisi dei dati ci dirà se la prima evidenza generata da Heracles A è corretta”.

All'Aacr American Association for Cancer Research meeting 2017 di Washington hanno partecipato circa 19.000 tra medici e scienziati per discutere e aggiornarsi sulle nuove possibilità terapeutiche. Nell'appuntamento a stelle strisce, con partecipanti provenienti da oltre 70 paesi, c'è anche un tocco tricolore, con la ricerca italiana protagonista.

 

Liliana Carbone

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 08/04/2017