Torino - Il rifiuto dei vaccini da parte dei genitori: quasi un'epidemia negli ultimi dieci anni
Foto di repertorio (La Stampa)

Liliana Carbone per Civico20News

Ogni anno sono circa un migliaio i bambini che non vengono vaccinati per volere dei propri genitori. Eppure un secco no, che i medici chiamano “rifiuto” o “inadempimento” da parte di quei genitori che dopo i dovuti solleciti rifiutano la vaccinazione, può avere serie conseguenze per la salute del piccolo. Tale rifiuto, che si traduce in mancata copertura vaccinale per il bambino, è un fenomeno che continua a crescere negli anni.

 

Allarme per i vaccini, raddoppiano i rifiuti

 

I dati sono allarmanti. A Torino sono 907 i bambini che nati dal 2006 al 2014 hanno visto rifiutare il ciclo primario dei vaccini. E il dato è andato crescendo ogni anno: hanno rifiutato il vaccino 63 nati nel 2006, 64 nel 2007, 55 nel 2008, 88 nel 2009, 83 nel 2010, 101 nel 2011, 134 nel 2012, 168 nel 2013 e 151 nel 2014.

Numeri quasi alla pari a livello regionale: i dati del Seremi, il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive, dicono che i nati piemontesi del 2014 che hanno rifiutato il vaccino sono stati 943 (2,78%), 982 (2,81%) i nati nel 2013 e 820 i nati del 2012 (2,24%) come spiega il dottor Giuseppe Salamina, direttore del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Asl di Torino.  

Sul fronte della “copertura” per il vaccino esavalente (che proteggere i bambini da difterite, epatite B, infezioni da Haemophilus Influenzae tipo B, pertosse, poliomielite, tetano) a 24 mesi, a Torino è stata del 97% per i nati del 2010, 96,66% per i nati del 2011, 95,54% del 2012, 95,16% del 2013 e 95,06% per i nati del 2014.

La copertura vaccinale per il vaccino contro morbillo, perotite, rosolia, a 24 mesi, è stata del 95,12% per i nati del 2010, del 93,54% per i nati del 2011, del 92,08% del 2012, del 90,51% per i nati del 2013 e del 92,29% per i nati del 2014. . Il sistema di sorveglianza delle malattie invasive batteriche ha registrato in Piemonte, dal 2008 al 2016, 74 casi di meningococco B di cui 11 riguardanti bambini con un’età inferiore all’anno di vita.

 

Epidemia di morbillo tra bimbi e adulti. Più di 400 casi in Piemonte in 4 mesi

 

 

Il morbillo continua a mietere vittime. Gli ultimi casi, 15, soprattutto giovani adulti, si riferiscono a qualche giorno fa, e il dato va ad accrescere i casi già registrati a livello territoriale, pari a 106 tra bambini, operatori sanitari e giovani. L’Asl To1 questi numeri li ha contati da dicembre 2016 a marzo 2017: 12 nel mese di dicembre, 23 a gennaio, 39 a febbraio e 32 a marzo.

 

Si tratta soprattutto di persone con una età che va dai 15 ai 39 anni nel 67% dei casi, pari a 71, ma sono anche appena nati (4 casi), hanno da uno a 4 anni (14 casi), dai 5 ai 14 anni (3 casi) dai 40 ai 64 anni (14 casi), per un totale di 106 casi nella sola Asl di Torino. Dei 106 contagiati, 4 sono bambini di età inferiore all’anno non ancora vaccinabili; 14 sono bambini di età 1-4 anni, di cui 3 precedentemente vaccinati per morbillo, parotite e rosolia (mpr), 10 non precedentemente vaccinati per mpr e un caso non noto; 71 hanno dai 15 ai 39 anni, di cui 6 precedentemente vaccinati per mpr, 55 non precedentemente vaccinati per mpr, e 10 casi non noti; 14 sono adulti dai 40 ai 64 anni di età non precedentemente vaccinati per mpr.

 

Infine 3 casi hanno dai 5 ai 14 anni, di cui 2 non precedentemente vaccinati per mpr e un caso precedentemente vaccinato per mpr. Arrivano a 429 i casi di morbillo registrati in Piemonte da dicembre 2016 ad aprile 2017 di cui 370 nell’Asl To1, To2 e To4: dei 429, 200 casi confermati, 52 probabili, 164 possibili e 13 disconfermati; di questi 9 donne in gravidanza colpite dalla malattia (una ha partorito anticipatamente) di cui 5 nella città di Torino. 

 

 

Liliana Carbone

 

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Articolo pubblicato il 10/04/2017