USA – Cresce notevolmente il rischio di una guerra. Inviata verso la Corea “una flotta molto potente”.

Il presidente Trump ha rivelato che navi da guerra e sottomarini sono diretti verso la penisola coreana.

"Stiamo inviando un'armata. Molto potente": lo ha detto il presidente americano Donald Trump alla Fox Business Network riferendosi alla flotta navale Carrier Strike Group 1 partita per la penisola coreana.

La flotta è guidata dalla portaerei Uss Carl Vinson ed è composta da cacciatorpedinieri Aegis e altre unità. "Abbiamo sottomarini. Molto potenti. Di gran lunga più potenti della portaerei. Questo posso dirvelo", ha aggiunto Trump

"La Corea del Nord non deve fare errori, si rischia la guerra".

Se la Corea del Nord "condurrà il suo sesto test nucleare, la possibilità di un'azione militare degli Usa sarà più alta che mai. Non solo Washington trabocca di fiducia e arroganza dopo l'attacco missilistico alla Siria, ma Trump vuole anche essere visto come uomo che onora le promesse".

E' il monito rivolto a Pyongyang di un editoriale, dal titolo "Sta la crisi nucleare della Corea del Nord raggiungendo il suo atto finale?", apparso sul Global Times, testata nata da una costola del Quotidiano del Popolo, organo del Partito comunista cinese.

L'editoriale, un'iniziativa non nuova per i media di Pechino, assume un tono diverso dopo la telefonata odierna tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping.

L'invito, in altri termini, è quello di "evitare gli errori": un altro test nucleare di Pyongyang o il lancio del nuovo missile intercontinentale sarebbe "uno schiaffo in faccia al governo Usa" aumentando il conflitto tra i due Paesi, e Pechino "reagirà presumibilmente in modo forte alle nuove azioni di Pyongyang. La Cina non resterà indifferente al peggioramento delle violazioni delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu".

Pechino sostiene la soluzione della crisi con il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e la ripresa del tavolo a Sei (fatto da Cina, le due Coree, Usa, Russia e Giappone) sul nucleare del Nord, in stallo da fine 2008. Se gli Usa optano per azioni unilaterali otterranno un debole sostegno internazionale: Pyongyang può andare avanti col suo duro atteggiamento, ma "per la propria sicurezza dovrebbe almeno fermare le provocazioni nucleari e missilistiche. Pyongyang dovrebbe evitare di fare errori, questa volta".

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Articolo pubblicato il 13/04/2017