Torino. “Chi offre e crea lavoro in Piemonte”.

Accordo firmato tra la Regione Piemonte e la Conferenza episcopale Piemontese.

La situazione occupazione in Piemonte ed il disagio giovanile, sono fonte d’impegno e di preoccupazione del mondo politico e della Chiesa Locale.

In seguito all’istituzione degli Agorà per il sociale, promossi nei mesi scorsi dalla Conferenza Episcopale dei Piemonte, il tema è stato ampiamente discusso.

Oggi  in Piemonte la disoccupazione giovanile si attesta al dato medio del 36%. Il tema è complesso e dinanzi alle carenze di posti idi lavoro, si presentano situazioni di richieste da parte dell’industria di mano d’opera qualificata e non che rimangono inevase. I giovani, a causa di molteplici fattori, difettano della “Cultura del lavoro”.

Vengono disattese opportunità e si perdono occasioni, anche formative che potrebbero rivelarsi favorevoli.

La Conferenza Episcopale del Piemonte, intende, per le finalità sopra citate, svolgere un ruolo di supplenza e giungere ove le maglie strette della burocrazia e delle regole, hanno sino ad ora fallito.

Approfondire il rapporto tra giovani e mercato del lavoro attraverso un’indagine loro dedicata, in cui siano evidenziate le figure professionali più richieste e i settori che offrono maggiori opportunità occupazionali è l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra la Regione Piemonte  e la Conferenza Episcopale Piemontese siglato ieri mattina dal presidente Sergio Chiamparino e dall’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia. 

L’intesa prevede una sinergia tra i due enti per realizzare, attraverso l’osservatorio regionale sul mercato del lavoro e l’Ufficio Regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, un’indagine rivolta allo specifico target dei giovani.  

“Chi offre e crea lavoro in Piemonte”, questo il nome dell’iniziativa che si propone di agevolare la conoscenza dei fabbisogni professionali delle imprese, consentendo ai giovani e alle loro famiglie di orientarsi meglio nel mercato del lavoro e agli operatori, pubblici e privati, dei servizi per l’impiego di avere a disposizione un utile strumento di lavoro. 

Come s’intende procedere? 

Attraverso l’analisi delle informazioni contenute nelle banche dati disponibili sul mercato del lavoro e rilevazioni dirette presso le imprese che operano nei settori tradizionali e innovativi, l’indagine intende realizzare per ogni ambito territoriale piemontese approfondimenti che tengano conto dell’evoluzione del contesto economico e sociale, degli effetti della crisi economica, delle caratteristiche del sistema formativo e delle nuove professionalità richieste dall’Industria 4.0. 

Un’attenzione particolare, inoltre, sarà dedicata al lavoro autonomo, al settore del no-profit e delle start up, mettendo in evidenza le iniziative di successo che negli ultimi anni hanno avuto per protagonisti i giovani. I primi risultati dell’indagine saranno resi noti a novembre, in occasione della prossima Agorà per il Sociale. 

"L'accordo con la Regione Piemonte – dichiara Mons. Cesare Nosiglia, Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese – ha  un obiettivo di fondo: favorire l'inclusione sociale dei giovani  offrendo  loro la possibilità di crearsi un percorso verso la vita adulta, potendo contare su un reddito frutto non di sussidi, ma di lavoro continuativo. Oggi si accentua il divario  tra i giovani che hanno avuto risorse, capacità e meriti  per qualificarsi ad alto livello e giovani che non hanno realizzato le loro capacità e rischiano l'esclusione". 

“L’accordo che firmiamo – spiega il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino oggi nasce dai rapporti consolidati fra Regione e Conferenza Episcopale Piemontese e dal confronto sviluppato, nel novembre 2016, nell’ambito dell’Agorà per il Sociale, un’occasione di riflessione su temi cruciali per la comunità piemontese.

L’obiettivo dell’indagine che realizzeremo, e per cui sarà creato un gruppo di lavoro specializzato, è favorire la conoscenza dei possibili sbocchi lavorativi per i giovani, analizzare il rapporto tra domanda e offerta di lavoro giovanile, ma anche, e forse soprattutto, contribuire a creare una cultura del lavoro, intesa come comprensione del valore che il lavoro ha nella nostra società”. 

Troppi giovani nella nostra regione  aggiunge l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero  faticano a entrare nel mondo del lavoro, come testimonia un tasso di disoccupazione medio del 36% ancora troppo elevato, mentre le imprese non riescono a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno. 

Quest’indagine si propone di fornire informazioni aggiornate e facilmente accessibili sui profili maggiormente richiesti dalle imprese e sulle specificità dei territori. E’ uno strumento che si potrà integrare con gli interventi di politica attiva del lavoro in vigore in Piemonte, in particolare con Garanzia Giovani, che dopo l’estate sarà oggetto di rifinanziamento da parte del Governo. Finora, il programma che si propone di favorire l’occupazione dei giovani che non studiano e non lavorano ha permesso la presa in carico nella nostra regione di oltre 54 mila giovani, di cui circa 36 mila hanno avuto almeno un avviamento in impresa, con un contratto di lavoro o in tirocinio”.

 

immagine: lastampa.it

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Articolo pubblicato il 19/04/2017