Le recenti elezioni in Francia

Nulla di nuovo sotto il sole?

  Ho avuto modo di seguire, ora per ora, in terra francese, i tre giorni più importanti del dibattito elettorale che ha determinato la promozione di Emmanuel Macron, con il 24 per cento dei voti e di Marine le Pen con il 21,7 dei voti.

Sono i due candidati che si confronteranno nel ballottaggio in programma tra 15 giorni.

Tutti i mass media francesi, giornali e reti televisive nazionali, si sono occupati, nei giorni precedenti a quello del voto, dei candidati che i sondaggi davano per favoriti, ma hanno concesso quasi la totalità del loro spazio ed i loro relativi commenti soprattutto alle figure ed alle carriere di quei candidati che, come l’ex ministro di Hollande, Emmanuel Macron, il gaullista Fillon ed il compagno doc Mélenchon,  erano considerati in un certo senso, gli eredi dell’ordine politico preesistente. Ed erano pertanto tali da assicurare una continuità programmatica nei confronti dell’Unione Europea e della moneta comune.  

Emmanuel Macron aveva cercato di distinguersi, dando vita ad un movimento che aveva chiamato “En Marche!” ma che era schierato, come del resto, quello del repubblicano Fillon  sul filone di centro destra.

Poco spazio ed anche di sfuggita era riservato alla campagna elettorale di Marine Le Pen. Al suo programma venivano attribuite da quasi tutti i mass media francesi,  le stesse connotazioni negative che in Italia i direttori di Repubblica, Corriere e Stampa, ed i loro segugi, avevano dato ad intendere in tre precedenti casi. L’affermazione di Trump negli USA, il successo inatteso della Brexit in Inghilterra e la vittoria del NO nel referendum indetto da Renzi. 

Ossia il crollo delle borse, una pesante svalutazione della moneta, la distruzione dell’UE, l’isolamento del paese nel contesto mondiale, la difficoltà di esportare i prodotti nazionali ed infine l’aumento della disoccupazione. 

Previsioni più ridicole che tragiche, tutte smentite in modo clamoroso nei tempi successivi.  

La solfa non è per nulla cambiata nel giorno delle elezioni.

Solo nel giorno seguente, la raffigurazione di Emmanuel Macron ha iniziato a presentare qualche crepa ed a sollevare qualche perplessità nei mass media transalpini. 

Ha sorpreso in modo negativo il comportamento che lui ha tenuto, presentandosi ai suoi sostenitori  come se fosse già il sicuro presidente della Francia e non soltanto uno dei candidati al ballottaggio. Ubriaco di applausi e degli endorsement del gaullista Fillon e del socialista Hollande, si è presentato in più di un’occasione alla folla acclamante, con le braccia alzate in segno di vittoria ed ha inalberato  un’espressione del volto supponente ed alterata dalla presunzione di essere alle soglie dell’Eliseo.

Una specie di ducetto anche lui, ma dal comportamento per ora meno rozzo, arrogante e provinciale di quello ostentato per tre anni nel nostro paese dal bullo toscano Matteo Renzi.

Altre perplessità sono state sollevate dalla partecipazione di Emmanuel Macron ad una cena di festeggiamenti, organizzata, alla sera, in un lussuoso ristorante di Parigi, da movimenti elitari costituiti da grandi finanzieri, banchieri, attori ed organizzazioni radical scic, che hanno ricordato a tutti i francesi il suo passato di esponente della banca Rothschild e di altri importanti istituti finanziari internazionali.

E tanto meno gli è stata utile la trovata di deporre, a chiaro scopo elettorale ed interpretando in modo prematuro ed inopportuno il ruolo di Presidente, una ghirlanda di fiori ai piedi del monumento che a Parigi ricorda il genocidio degli armeni.

Ha infine scosso l’opinione pubblica di tutto il mondo non solo la scoperta che la futura “premiere dame” di Francia, potrebbe, per la sua età, essere la madre più che la moglie di Emmanuel Macron, ma anche la sua quasi certa condizione di omosessuale.

Una vera avvincente ed intricata TOY STORY.

Intanto Marine Le Pen prosegue la sua campagna elettorale, mentre Alain de Benoist sostiene che “nulla in politica è deciso in anticipo e che la sfida è ancora aperta.”

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 28/04/2017