Torino: Quando le case chiuse erano aperte – Massimo Centini

Presentazione del libro presso AIP – via Legnano 2/b a Torino. Giovedì 4 maggio 2017.

Civico20News ospita la locandina-invito dell’Associazione Immagine per il Piemonte (AIP) al fine di contribuire alla diffusione dell’ informazione.

Il contenuto del volume vuole riportare all’attenzione dei lettori una realtà che il “pudore” dei tempi e una certa cultura hanno sempre tentato di confinare in una penombra d’ipocrisia in quanto argomento sconveniente.

Nella fattispecie la storia autentica del costume, che è sempre maestra di vita, si conferma tale quando riesce a liberarsi di tutti quei vincoli inopportuni che hanno deformato l’immagine di quella “particolare umanità”, che era socialmente emarginata.

TORINO: QUANDO LE CASE CHIUSE ERANO APERTE.

Presentazione del libro di Massimo CENTINI.

Partecipano e dialogano:

Massimo CENTINI, antropologo e scrittore, Vittorio G. CARDINALI, giornalista e scrittore.

La storia dei costumi e delle usanze dell’uomo nei riguardi della sessualità femminile ha sempre dato quell’input di fantasie tanto che scrittori e registi del nostro Paese ne hanno parlato e filmato come l’esempio di una fiction televisiva girata proprio qui a Torino “Altri tempi” (2013) dove veniva messo a nudo la tematica così forte e drammatica delle cosiddette “Signorine”. Una vita legata ad un unico ambiente, quello del bordello, dove vi era un via vai di uomini e giovani di tutte le età. Alcuni di loro alle prime esperienze sessuali. Anche in questo libro di Massimo Centini una documentata raccolta di notizie ci aiuta a guardare limpidamente uno tra i volti meno noti della storia minima di una città che, per quantità e qualità, di bordelli certo non era seconda a nessuna. Un viaggio documentato sul fenomeno della prostituzione al tempo in cui le case chiuse erano aperte. Documenti d'archivio che ci riportano leggi e regole d'altri tempi, si intersecano con le testimonianze di chi la realtà dei casini torinesi l'ha vissuta intensamente. Risultato di una lunga ricerca, questo volume, arricchito da un notevole apparato iconografico, ci racconta un pezzo di storia piemontese, avendo come perno centrale la casa chiusa, ma con un costante riferimento alla società.


- Massimo CENTINI, Bordelli torinese. Quando le case chiuse erano aperte, Il Punto Piemonte in Bancarella, 2015 (3^ edizione).


L’AUTORE.

Massimo CENTINI (1955), laureato in Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Ha lavorato a contratto con Università e Musei italiani e stranieri. Tra le attività più recenti: a contratto nella sezione “Arte etnografica” del Museo di Scienze Naturali di Bergamo; ha insegnato Antropologia Culturale all’Istituto di design di Bolzano. Docente di Antropologia culturale presso la Fondazione Università Popolare di Torino, insegna Storia della criminologia ai corsi organizzati da MUA (Movimento Universitario Altoatesino) di Bolzano.

È autore di numerosi studi di antropologia tra i quali ricordiamo: L’uomo selvatico e La sindrome di Prometeo. Per la Newton Compton ha scritto, oltre ad alcuni libri sulla storia e la cultura del Piemonte, Misteri d’Italia, Torino criminale e, con Andrea Accorsi, La sanguinosa storia dei serial killer, I grandi delitti italiani risolti o irrisolti e ha curato l’aggiornamento del volume Il libro nero dei serial killer e del Dizionario dei serial killer. Ha scritto su “Avvenire”, “TuttoScienze” de “La Stampa” e ha collaborato con Radio Rai.


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Articolo pubblicato il 02/05/2017