Torino - Cosa sta succedendo? Non c’è più rispetto reciproco tra il cittadino e le istituzioni
Foto di repertorio

La denuncia di Angela Ciconte, presidente del Popolo della Famiglia di Torino

Partiamo, dalla Cannabis Parade. La presidente PdF ci mette al corrente di una lettera a lei inviata con “osservazioni già da noi rilevate che sono sostenute da cittadini simpatizzanti”- sono le sue parole.

Il contenuto della lettera inizia dicendo che alle 20 del 29 aprile inizia al Parco della Pellerina una musica infernale, e poi continua con quello che segue.

Chiamati i Vigili Urbani non arriva nessuna risposta. Dai Carabinieri del quartiere Campidoglio invece sì, i quali confermano che si tratta di un rave party. Questa musica-rumore terminerà alle sei del mattino successivo. E allora chissà quante migliaia di persone non hanno potuto dormire, quanti bambini, quanti ammalati, forse anche moribondi, hanno sofferto ulteriormente.

Alle sette del mattino, l’autrice della lettera, dopo la notte insonne  va ad accertarsi di persona che cosa rimane della “festicciola”. Cammina fra immondizia, centinaia di bottiglie di alcolici (che venivano diligentemente raccolte in sacchetti neri di plastica), escrementi e vomiti vari. Vede più di una ragazza e ragazzo vomitare e vede partire diverse auto cariche di gente.

E qui le sorgono spontanee due domande, la prima riguarda le condizioni psico-fisiche di coloro postisi alla guida e la seconda l’assenza dei Vigili Urbani che avrebbero dovuto fare i normali e dovuti accertamenti sullo stato psicofisico degli autisti.

Giustamente l’autrice osserva che dove si vuol far valere un diritto assoluto, inevitabilmente l’altra faccia della medaglia non è un altro diritto, ma brutalità, atrocità, odio, fino ad arrivare alle estreme conseguenze, come gli assassinii. La  Rivoluzione Francese è stata maestra in tal senso, basti solo ricordare che il primo genocidio della storia è stato partorito da chi sbandierava libertà, uguaglianza e fratellanza.

E c’è da chiedersi come fa la scrivente, se il primo cittadino della città di Torino, Chiara Appendino, abbia a cuore non i giovani genericamente intesi, ma proprio quei giovani che nella notte della Cannabis Parade, e non solo questa, si riducono a condizioni disumane, sub-umane, proprio nella città di San Giovanni Bosco “il grande apostolo dei giovani”.

Ed ancora, non solo non si tiene conto delle persone, ma nemmeno degli animali, quelli che costituiscono la fauna del Parco della Pellerina. Per questo, il sindaco aveva pensato di proibire l’uso dei petardi nella festa del Patrono San Giovanni, perché come risaputo gli animali soffrono a causa di questi rumori. Ma allora i rave di dieci ore vanno bene, mentre i petardi di mezz’ora sono deleteri?

E  Angela Ciconte, ci aggiunge dell’altro, facendo notare, che su un furgone della Cannabis Parade,, sono stati piazzati i fantocci di due poliziotti in divisa simulando un investimento.

“Un’immagine che ha scatenato oltretutto le proteste dei sindacati di polizia Siulp, Sap e Siap – ci dice la presidente PdF –  che è indecente ed offende la legalità. Pertanto chiediamo alle Autorità competenti e alle Istituzioni più interventi a tal proposito, perché certe rappresentazioni simboliche non possono essere più tollerate“.

 Ma ce n’è ancora su immagini non più tollerabili, secondo il Popolo della Famiglia.  

 Il Comune di Torino con a capo il sindaco Chiara Appendino del movimento 5 stelle, insieme ad altri comuni piemontesi, nonché alla Regione Piemonte guidata dal governatore Sergio Chiamparino del Partito democratico della sinistra, hanno patrocinato la locandina blasfema dell’Arcigay che pubblicizza la prossima giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia del 17 maggio.

“Nell’immagine è presente la meravigliosa immagine della “Pietà” di Michelangelo, raffigurante   Gesù morto nelle braccia di Maria, con la scritta L’omotransfobia è odio che ti uccide, non esserne complice - ci fa notare la presidente PdF che conclude indignata - Il Popolo della Famiglia Torino dice NO a tutto questo !”.

 E intanto aldilà di questioni di ordine pubblico, ci sono altre questioni ben più gravi, a tal proposito. Meditate gente, meditate…..ascoltate cosa dicono i sostenitori della Cannabis Parade.

Si legge nella locandina della manifestazione, riportata nel sito internet del Laboratorio Antiproibizionista Bologna: “Per riappropriarci della coltivazione della Cannabis, storica pianta nostrana”. Quindi  il loro obiettivo è l’autoproduzione della cannabis che è proprietà ora della mafia e del narcotraffico, “per riaffermare il diritto di autodeterminare i nostri corpi e le nostre vite”, contro leggi liberticide che quotidianamente uccidono, arrestano e controllano.

 Per loro è ideologico punire senza educare, o peggio dire che si fa educazione punendo, perché “tutto questo è tutt’altro che efficace e porta con sé diversi effetti collaterali che pesano sempre di più sulle nostre vite” e non pensano agli effetti diretti deleteri che la droga ha su di loro, né tanto meno degli effetti collaterali ad ampio raggio che comporta sugli altri, come è successo nella notte in questione.

 



 

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Articolo pubblicato il 04/05/2017