Torino, l'instabilità strutturale del cavalcavia di corso Grosseto è un rischio oggettivo

Tra segnalazioni di cittadini che chiedono interventi tempestivi per scongiurare tragedie e rassicurazioni da parte di esperti e istituzioni locali, la situazione rimane assai delicata

Il cavalcavia di Corso Grosseto, oggetto nelle scorse settimane di alcune accese discussioni tra cittadini allarmati che chiedono interventi concreti e immediati che possano scongiurare tragedie tutt'altro che scontate (come il recente crollo del ponte di Fossano) è ancora nell'occhio del ciclone.

In seguito al distaccamento di alcuni pezzi di calcinacci dalla struttura avvenuta qualche settimana fa, ben presto in città si è diffusa la psicosi di un crollo imminente del cavalcavia di Corso Grosseto.

La situazione è parsa da subito assai delicata, con i Vigili del Fuoco intervenuti per analizzare la gravità della situazione, stigmatizzata con un "non c'è nessun pericolo di crollo".

La vicenda si è arroventata a tal punto da far circolare la notizia via Whatsapp, rivelatasi (al momento) falsa, che prevedeva l'imminente rischio di cedimento della soprelevata e che invitava a non utilizzarla.

Per riportare la situazione alla tranquillità è anche intervenuta la prima cittadina Appendino, specificando a chiare lettere che non vi è alcun rischio di crollo. All'apparenza però, perchè le condizioni generali della soprelevata non sono di certo tra le migliori.

Tra infiltrazioni d'acqua che fanno mettere le mani nei capelli circa la reale solidità della struttura e il recente distaccamento di alcuni pezzi di calcinacci la paura dei cittadini e dei residenti della zona di un possibile rischio crollo sono più che legittimi.

Il cavalcavia di Corso Grosseto risulta quindi solido. Talmente solido da costringere il Comune a prendere una misura cautelativa (entrata in vigore il 28 aprile) che prevede l'accesso al cavalcavia solo a mezzi con peso complessivo inferiore a 3,5 tonnellate e con altezza inferiore a 2 metri e 70 centimetri. Tutti gli altri veicoli invece dovranno rispettare il limite di velocità di 30 km/h.

Una nota del Comune spiega che questa è una misura presa a carattere prettamente cautelativo, atto a limitare l'impatto del traffico e preservare la salute della struttura, la quale viene costantemente monitorata in attesa di futuri lavori per la realizzazione della linea Torino-Ceres con la rete RFI lungo corso Grosseto.

Una decisione che stride assai con le dichiarazioni rassicuranti degli addetti ai lavori e della prima cittadina, che adesso pare una sorta di "barriera" ad una situazione dall'elevato rischio sicurezza. Dovremo realmente attendere il tragico epilogo affinchè si prendano dei provvedimenti che possano risolvere in maniera definitiva una situazione che appare ogni giorno sempre più delicata?

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Articolo pubblicato il 04/05/2017