Ferrara - Sperimentazione animale al tramonto?
Foto di repertorio

A tutt'oggi più di un animale ogni tre secondi viene utilizzato in Europa per la sperimentazione

Si è tenuto a Ferrara un importante convegno sulla sperimentazione animale che ha vissuto, a conclusione della giornata, l'intervento di Monica Fontana, figura di primo piano nel settore dei diritti degli animali e dell’antivivisezionismo, imperniato su “Il business nella sperimentazione animale e l’esigenza dei metodi sostitutivi”. 

L’esposizione chiara e decisa che caratterizza gli interventi di Fontana, responsabile Lealtorino e membro Consulta Animalista Comune di Torino, ha suscitato l'attenzione della platea su aspetti particolarmente importanti a cominciare dall’interrogativo sui milioni di animali che ogni anno vengono utilizzati nei laboratori di ricerca:

"Sono martiri necessari oppure vittime innocenti che possono essere risparmiate?"

 ha affermato Fontana portando altresì alla ribalta argomentazioni scottanti.

A seguire, Monica Fontana ha voluto evidenziare come gli animali utilizzati nella barbara pratica della sperimentazione animale siano vittime che devono essere risparmiate mettendo in pratica l’utilizzo dei metodi sostitutivi già esistenti.

Drammatica l'affermazione che ricorda come più di un animale ogni tre secondi venga utilizzato in Europa per la sperimentazione che riguarda non solo scienza e medicina nella ricerca di base dell’università, nello studio di malattie umane e veterinarie, nelle neuroscienze, nella messa a punto di nuovi farmaci, ma anche nelle esercitazioni di anatomia, fisiologia, chirurgia.

Fontana insiste rimarcando:

“Gli animali vengono utilizzati anche nel monitoraggio ambientale, per i pesticidi ed anche nell’industria bellica per il collaudo di nuove armi e vengono altresì utilizzati per testare le sostanze chimiche con cui entriamo in contatto ogni giorno come i conservanti alimentari, i disinfettanti, gli inchiostri”.

Dopo aver specificato i luoghi della sperimentazione ed evidenziato che in Italia ogni anno aumentano gli stabilimenti autorizzati ad utilizzare animali, anche cani, gatti e primati, Fontana ha focalizzato l’attenzione sul business, e quindi affari economici che rappresentano le cavie da laboratorio, alimentando un immenso giro d’affari che coinvolge gli allevamenti degli animali destinati alla sperimentazione e le aziende che producono le relative attrezzature, dagli stabulari agli strumenti di contenzione per tenerli fermi durante gli esperimenti.

Monica Fontana asserisce ancora:

“E’ necessario promuovere i metodi sostitutivi, cioè che non fanno uso di animali, doveroso dal punto di vista scientifico ed etico. Sperimentare sugli animali, oltre ad essere assolutamente non accettabile dal punto di vista etico, non rappresenta il progresso scientifico, anzi lo ha deviato, rallentato".

Le conclusioni di Fontana richiamano l'attenzione su un tipo di sperimentazione che di fatto avviene sull’uomo:

"Le case farmaceutiche si garantiscono la copertura legale con i test effettuati sugli animali, tutelandosi in caso di effetti nocivi sull’uomo di nuovi farmaci immessi sul mercato. In ambito accademico testare sugli animali diventa un modo per pubblicare più facilmente i propri studi consentendo una carriera accademica più rapida rispetto a quanto sarebbe possibile fare con la ricerca clinica”.

Dichiarazioni assai forti queste ultime di Fontana che ha concluso ricordando come la normativa europea non debba essere disattesa:

"Più fondi devono essere stanziati, ma per la ricerca con i metodi sostitutivi".

 

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Articolo pubblicato il 15/05/2017