Torino FC vs SSC Napoli 0-5

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: vergognosa prestazione dei granata che incassano la seconda "manita" del campionato, sempre contro i partenopei

Quella che va in scena oggi pomeriggio allo Stadio Grande Torino è la classica partita da fine stagione, con le due squadre che si affrontano con obiettivi diametralmente opposti.

Gli ospiti, in cerca dell’accesso diretto alla prossima Champions League, senza passare per i preliminari, e magari, in maniera molto remota, sperare addirittura in uno scivolone della capolista stesera a Roma, che potrebbe riaprire il discorso scudetto (crediamo davvero che gli strisciati perdano all’Olimpico? Nel dubbio, come sempre, rigore per la Juve).  I

I nostri, senza veri obiettivi ormai da Dicembre, e dico Dicembre, possono eventualmente cercare di lavare l’onta del pokerissimo incassato al San Paolo a fine anno scorso, magari con il “Gallo” a tabellino, giusto per rimpolpare la posizione in classifica marcatori.

 

Ben poco all’orizzonte, quindi, e girano gli zebedei.

Girano nel  leggere certi articoli su certi portali, nei quali si parla, con dovizia di sinonimi, di un “processo di crescita”, l’eredità del Vate genovese è dura a morire, verificatasi nelle ultime giornate di campionato: peccato si dimentichi il rendimento sconcertante tra Gennaio e Marzo, peccato si dimentichi di citare un modulo, riveduto e corretto solo da qualche settimana, che non permetteva di esaltare le qualità dei singoli.

Girano anche nel leggere certe affermazioni del Presidente in settimana: non sono i rigori sbagliati, caro Dott. Cairo, ad aver segnato in negativo questa stagione, diciamo “anche”, ma i veri motivi dell’ennesimo campionato senza infamia e senza lode, sono ben altri, e lo sappiamo, e lo sa bene anche Lei.

Ma di tutto quanto sopra, parlerò all’ultima di campionato.

 

Oggi il Toro scende in campo con questa formazione (4-2-3-1): Hart; Zappacosta, Rossettini, Carlão , Molinaro; Benassi, Baselli; Iago Falque, Ljajic, Boyè; Belotti.

Quindi carneade Carlao al posto dello squalificato Moretti e Benassi in luogo di Acquah, altrettanto squalificato (effetto derby per entrambi).

Attilio Lombardo in panchina al posto di Sinisa Mihajlovic, appiedato per i motivi che ben sappiamo.

 

Oggi non scriverò di primo e secondo tempo, visto come è andata.

Tutta la partita si può riassumere con un semplice concetto: il Toro non è entrato in campo.

Squadra ferma, immobile (non è un gioco di parole), svuotata: undici cadaveri in campo che sono stati surclassati dagli avversari.

I partenopei, messi benissimo in campo, vanno a 100 all’ora, al contrario dei nostri che camminano per il campo; raddoppiano, triplicano le marcature, sono superiori nel palleggio e nella tecnica: in pratica fanno ciò che vogliono, col Toro che sta a guardare ed a subire.

 

Per lunghi tratti i granata sono chiusi nella propria metà campo, senza possibilità di impostare una azione degna di questo nome.

Una passeggiata insomma che porta Callejon, Insigne, Mertens, ancora Callejon e Zielinski a trafiggere una “difesa” che di tale ha solo il nome.

Vedere Mertens sfiorare il goal nel primo tempo, su rimessa laterale, è qualcosa di imbarazzante.

 

Dieci reti subite tra andata e ritorno: vergogna, questo non è il Toro.

Dopo i segnali di riscatto intravisti nel derby, mi aspettavo una squadra determinata, con un minimo di attributi, che per lo meno rendesse dura la vita agli avversari.

Invece niente: i granata oggi hanno praticamente offerto la vittoria agli avversari, sul classico piatto d'argento, in guanti bianchi, con un atteggiamento spesso irritante. Ok, l'allenatore "titolare" oggi era in tribuna, e Lombardo certamente non ha il carisma di Sinisa, ma questo non può e non deve essere una giustificazione.

Come non può e non deve essere una giustificazione, la mancanza di stimoli a questo punto del campionato.

 

La partita di oggi, in chiave mercato, ma approfondirò meglio fra quindici giorni, deve far spalancare occhi ed orecchie alla dirigenza: con una difesa ed un centrocampo così non si va da nessuna parte e senza un degno sostituto di Belotti, oggi in ombra, idem.

 

Voglio sperare che questo sia solo un episodio, voglio sperare che la squadra, già domenica, faccia in pieno il proprio dovere e non regali la permanenza in serie A ad una squadra che sinceramente, visti gli avvenimenti degli ultimi anni, mi sta pesantemente sugli zebedei (parola ricorrente nell'articolo di oggi, purtroppo).


F V <3 G 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/05/2017