SI!! La Svizzera finanzia la rotta del Mediterraneo.

Da una pubblicazione della Confederazione la conferma di un aiuto economico al MOAS malgrado un primo "niet".

LUGANO/BERNA - La questione delle Organizzazioni non governative (Ong) che si occupano del salvataggio dei migranti nel Mediterraneo sta facendo discutere: diversi politici e media accusano queste Ong di favorire "l'invasione" dei migranti andando a prelevare gli stessi profughi nelle vicinanze delle coste libiche.

Nell'edizione di venerdì, "Il Giornale" di Milano ha rivelato che tra i finanziatori di quella che viene definita "la più attiva e discussa tra le Ong, l'organizzazione MOAS (Migrant Offshore Aid Station), vi sarebbe anche la Svizzera.

Tra l'elenco dei dieci principali finanziatori consegnato dal MOAS a "Il Giornale", l'unica istituzione pubblica è proprio un ufficio del Dipartimento degli Affari Esteri, ovvero l'Agenzia Svizzera per la Cooperazione e lo Sviluppo. Il taglio dell'articolo, polemico nei confronti della Confederazione e dal titolo "E pure la Svizzera ora finanzia l'invasione d'Italia", non ha lasciato indifferente il mondo politico.

Oggi, infatti, è arrivata anche l'interrogazione del Consigliere nazionale Marco Chiesa (UDC) - che verrà depositata il 29 maggio - con la quale si intende "chiarire il ruolo della Confederazione nell'ambito dei finanziamenti alle Ong che operano nel Mediterraneo".

Chiesa si rifà proprio all'articolo sopracitato riguardo il finanziamento al MOAS (Migrant Offshore Aid Station), Ong con sede a Malta fondata da un ricca coppia italo-americana, Chris e Regina Catrambone.

Nella sua interrogazione, Chiesa cita passaggi dell'articolo de "Il Giornale": "Un gruppo di navi, quello del MOAS, che, va incontro ai barconi dei migranti a ridosso delle coste, li carica a bordo e li trasporta nei porti italiani. Questa è pure la tesi della procura di Catania. Lo scorso maggio, in un'audizione al Parlamento italiano, i vertici della MOAS hanno fatto sapere che la Ong aveva ricevuto "230mila euro da una istituzione europea".

Chiesa nella sua interrogazione cita poi un'interpellanza di Carlo Sommaruga dell'agosto 2015 nella quale figurava una risposta del Consiglio Federale, nella quale lo stesso Governo "declinava l'invito di finanziare questa Ong".

Il Consiglio Federale affermava che "pur confermando di conoscerla e tessendo le sue lodi, si riteneva che i mezzi limitati a disposizione dovessero essere stanziati in favore di obiettivi chiaramente definiti e che dunque la concessione di aiuti a Ong come MOAS non costituisse una priorità". Si è dunque pensato, dopo quella risposta, che la questione del MOAS fosse finita lì.

Ma che la Svizzera finanzi o abbia finanziato il MOAS (anche) nel 2016 è invece assodato: la rivista ufficiale della Divisione dello Sviluppo e cooperazione (DSC) "Eine Welt" - pubblicata a marzo 2017 dal Dipartimento federale degli affari esteri - riferisce in un trafiletto (e quindi alla luce del sole) dell'aiuto finanziario all'ONG MOAS, per un totale di 250.000 franchi svizzeri, come riportato da "Il Giornale" (230.000 euro circa).

Nella pubblicazione del DSC si specifica che "L'organizzazione non governativa "Migrant Offshore Aid Station" (MOAS) soccorre i profughi che tentano l'attraversata del Mediterraneo partendo dalle coste libiche.

Con la sua nave di soccorso, battezzata Phoenix, l'ONG percorre in lungo e in largo i mari e grazie all'utilizzo di strumenti all'avanguardia, come i droni muniti di telecamere, è in grado di individuare anche la più piccola imbarcazione alla deriva. In un anno e mezzo, oltre 26.500 persone sono state salvate da una morte quasi certa. La DSC è stata la prima organizzazione governativa a sostenere il lavoro di questa ONG".

Ora Chiesa, alla luce delle versioni contrastanti e della eco mediatica che sta assumendo la vicenda, chiede al Consiglio Federale di fare chiarezza e di smentire il finanziamento elvetico al MOAS. Finanziamento che invece è confermato dalla rivista del DSC.

cdt.ch

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Articolo pubblicato il 21/05/2017