Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar

Quinto capitolo della saga piratesca con Johnny Depp, più convincente del precedente

Anno: 2017 Titolo originale: Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales Paese: Usa Durata: 129 minuti Genere: Avventura, Fantastico Regia: Joachim Ronning, Espen Sandberg Soggetto: Terry Rossio, Jeff Nathanson, Ted Elliott, Stuart Beattie, Jay Wolpert Sceneggiatura: Jeff Nathanson Cast: Johnny Depp, Javier Bardem, Geoffrey Rush, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Kevin McNally, Orlando Bloom, Keira Knightley

A quattordici anni dall'inizio della saga sui pirati, ispirata a un'attrazione dei parchi Disney, ecco il quinto capitolo, Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar, diretto da Joachim Ronning e Espen Sandberg.

Il figlio di Will Turner, Henry, promette al padre di spezzare la maledizione che lo lega all'Olandese Volante. Anni dopo, il ragazzo andrà alla ricerca del tridente di Poseidone, oggetto magico in grado di spezzare tutte le maledizioni del mare, insieme all'astronoma Carina Smyth e Jack Sparrow, inseguito dal terribile capitan Salazar e la sua ciurma fantasma, in cerca di vendetta per la condizione in cui vivono da anni proprio a causa di Sparrow.

Se il primo capitolo della saga, La maledizione della prima luna, era una storia avvincente, originale a autoconclusiva, tanto da poter non avere un sequel, il secondo e il terzo, La maledizione del forziere fantasma e Ai confini del mondo erano accettabili e ben accolti dal pubblico, ma il quarto e penultimo capitolo Oltre i confini del mare, era superfluo e del tutto dimenticabile. Con queste premesse, il quinto episodio, sempre prodotto dalla Disney e da Jerry Bruckheimer, è stato accolto con una notevole dose di apprensione.

La vendetta di Salazar però non delude i fan della saga, riuscendo a convincere ben più del precedente. L'usuale mix di grandi  avventure per mare, maledizioni, antagonisti soprannaturali e colpi di scena viene portato sullo schermo dalla quasi totalità del cast originale, in un film che assomiglia molto al primo. Ma, sorpresa, funziona, forse proprio grazie a una certa nostalgia per la vicende (e i personaggi) dell'inizio.

Immancabile e immutabile Johnny Depp nei panni del pirata strampalato e ubiacone Jack Sparrow, personaggio detestato da molti suoi ammiratori che lo accusano di essere stato l'affossamento della carriera di Depp, in eterna riproposizione di Sparrow anche nei film che con i pirati non c'entravano niente. E in parte è vero (soprattutto, lo è stato negli anni immediatamente successivi all'avvento del franchise), ma non c'è che dire, lui Sparrow lo interpreta alla perfezione. Ondeggiante, stralunato e incline al rum, il pirata è un personaggio esilarante ormai entrato nel mito. Nessuno se lo ricorda, ma Depp venne addirittura nominato agli Oscar come miglior attore per la prima apparizione di Sparrow.

Arrivato quasi al capolinea, al comando della cadente Gabbiano Morente, abbandonato dalla ciurma, il capitan Sparrow fa ora coppia con il figlio del suo storico collaboratore, il giovane Henry Turner, intepretato da Brenton Thwaites. Ritroviamo anche, nell'abituale ruolo ambiguamente nemico/amico, Hector Barbossa, sempre lo stupendo Geoffrey Rush.

Le altre new entry sono la giovane Carina Smyth, interpretata dall'inglese Kaya Scodelario, giovane astronoma accusata di stregoneria dal passato misterioso, che sarà coinvolta sentimentalmente con Turner junior in una perfetta eco della storia tra Will e Elizabeth del primo film (anche se il carisma cinematografco di Keira Knightley è inarrivabile), ma soprattutto il perfido e inquietante Armando Salazar, el matador del mar, volto (in decomposizione) e voce latina di Javier Bardem.

Imperdibile il cameo di Paul McCartney nei panni dello zio di Sparrow, che segue quelli di Keith Richards come padre in due film della serie.

Alla regia, dopo tre film diretti da Gore Verbinski e il quarto da Rob Marshall, troviamo i norvegesi Joachim Ronning e Espen Sandberg, già insieme per Bandidas (che assomigliava molto a Pirati dei Caraibi, solo al femminile) e Kon-Tiki.

Effetti speciali da capogiro che si fanno sentire, più che nelle mirabolanti imprese per mare e nei corpi disfatti di Salazar e ciurma, nel volto del giovane Jack Sparrow dei flashback vecchi di decenni.

In America il film è già al primo posto del box office, avendo superato i 60 milioni di dollari di incasso, per un totale di più di 200 nel resto del mondo (il budget di produzione era di 230 milioni di dollari).

L'aspetto migliore del film è quello di far ritrovare al completo una serie di personaggi amati dal pubblico che si erano persi di film in film, e dei quali vengono qui concluse determinate vicende. L'esempio perfetto è quello di Will e Elizabeth, protagonisti di una sequenza brevissima ma molto emozionante.

Con una perdita importante (che sarebbe stata del tutto evitabile) e la chiusura di molti cerchi narrativi, La vendetta di Salazar è stato presentato come il capitolo conclusivo della saga, se non fosse per la sequenza dopo i titoli di coda e per le affermazioni di Ronning e Bruckheimer, che non escludono la produzione di un sesto episodio.

Divertente e molto migliore del precedente, il film è da vedere non fosse altro che per rivedere Will e Elizabeth e ritrovare i personaggi amati all'inizio delle avventure dei Pirati dei Caraibi.

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Articolo pubblicato il 31/05/2017