Luoghi comuni ed anche luogocomunisti della sinistra sull’immigrazione.

Chi al mattino vuole trascorrere una mezz’ora di allegria e di sano divertimento può collegarsi con la trasmissione RAI3 di Agorà, condotta da Gerardo Greco con una sua personale corte dei miracoli. Visto che lo paghiamo noi, ne vale la pena.

Il talk show offre agli italiani tutti la summa del pensiero culturale della sinistra che oggi è al governo del nostro paese. Vi compaiono sedicenti intellettuali, sociologi e filosofi quasi sempre barbuti, perché una folta barba conferisce autorevolezza, ed anche giornalisti, tutti impegnati a contrastare quell’ ‘’unicum” che osa pensarla diversamente.

L’argomento principe dei dibattiti è senz’altro l’immigrazione. Che viene ogni tanto disturbato da carneficine che avvengono nelle città dell’UE, di solito così buone ed accoglienti.

Si sostiene ogni giorno in quel circolo, che gli immigrati che sbarcano in Italia sono tutti buoni. Buoni a prescindere, secondo gli illuminati di Agorà, anche se non sappiamo chi sono e da dove vengono perché i documenti li nascondono o li hanno distrutti per impedirci di identificarli.

Sono tutti brave persone anche se non desiderano far sapere ai Gerardi assortiti che sono evasi da qualche carcere del loro paese.

Quando sbarcano in Italia sono tutti buoni. Se delinquono, uccidono, rubano o stuprano, e fanno stragi la colpa è nostra.

Non siamo stati capaci di integrarli.

In un talk show di un’altra rete, una specie di sedicente “professore” africano, giunto dalla Costa d’Avorio per insegnarci a vivere, a chi gli chiedeva un’opinione sugli stupri di due donne, una di settanta anni ed una di ventitré, ha risposto: ma allora, per evitare degli stupri, dobbiamo farli annegare in mare?

E’ difficile che in Agorà, (ma è successo nei giorni scorsi anche nella trasmissione di Floris su “La Sette”), un opinionista barbuto, particolarmente colto e sapiente, non arrivi ad equiparare il corano alla bibbia. E’ evidente che non ha letto né l’uno, né l’altro.

In Agorà, ed è un altro luogo comune, si afferma che gli immigrati sono talmente buoni, che, anche nei mercatini irregolari, come quelli di porta Palazzo, non solo non evadono gli obblighi fiscali ma pagano tutte le tasse.

Un altro problema economico potrebbe tra qualche anno insorgere (ed è ben presente nelle menti acute dei sinistri), qualora venisse prolungato il divieto di sbarco in Sicilia dei barconi che ci portano ogni giorno qualche migliaio di immigrati.

Perché a Taormina c’è il Gsette ed almeno lì un minimo  di ordine non guasta.

Prolungare in futuro il divieto di sbarco, preoccupa il Gerardo e la sua corte perché hanno tutti il timore che gli italiani senza l’anello al naso, possano pensare (ed è vero) che gli sbarchi possano essere fermati quando si vuole.

E poi arrestare oggi quel flusso di “risorse” (è il mantra ossessivo delle sinistre), significa gettare nella miseria tra qualche anno milioni di italiani, perché domani saranno quelli che arrivano dall’Africa nera a pagarci le pensioni.

C’è infine una categoria di immigrati che sono più buoni degli altri.

Quelli delle truppe cammellate che vengono portate ogni volta a votare per Matteo Renzi alle primarie del partito democratico.

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Articolo pubblicato il 05/06/2017