Nuovi bus di seconda mano per GTT

In arrivo una quarantina di mezzi dalla Polonia per ringiovanire i bus di Torino

Qualche giorno fa, in Via Pietro Micca, un bus della linea 56 è andato a fuoco, ponendo grandi interrogativi sull’anzianità dei mezzi pubblici del GTT, e ponendo al sottoscritto un senso di colpa nell’aver pubblicato da poco su questo giornale un articolo sulla mancanza dell’aria condizionata su molti bus, visto che il problema maggiore sembrerebbe essere quello di arrivare (vivi) a destinazione anche se accaldati.

Nell’attesa di nuovi mezzi elettrici dati in arrivo per l’autunno, GTT ha messo in atto un ossimoro: l’acquisto di bus nuovi e usati dalla Polonia, paese in cui dopo 8 anni di servizio i mezzi vengono sostituiti mentre, evidentemente, da noi vengono considerati come nuovi e fiammanti rispetto ai molti decrepiti in circolazione.

I Torinesi, tuttavia, non ci rimangano troppo male, visto che la catena del riciclo legato al nuovo di seconda mano potrebbe proseguire, come avvenuto qualche anno fa, regalando i bus più vecchi al Comune di Messina, evidentemente messo peggio di Torino.

Il sistema dei trasporti all’interno del capoluogo piemontese  non appare del tutto insoddisfacente, ma per una città che è tra le poche in Europa di quasi un milione di abitanti ad avere una sola linea di metropolitana, oltre alla frequenza di bus e tram, è giusto pretendere un certo tipo di confort sulle vetture.

Ciò che, invece,  si nota abitualmente è che i bus hanno tutti gli stessi standard, ossia pannello con indicata la prossima fermata, aria condizionata, paline alle fermate con il pannello indicante i prossimi passaggi, salvo poi constatare che per la maggior parte delle linee questi “confort” spesso non funzionano e con i pannelli indicanti i passaggi in tempo reale che risultano presenti in una esigua minoranza di fermate.

Tralasciamo poi i tram che, avendo mediamente più di venticinque anni, non presentano alcun servizio diciamo di confort moderno, tanto meno quello di salita e discesa per i portatori di handicap.

Si era parlato in via sperimentale di dotare inizialmente le vetture della linea 4 di tornelli che obbligassero la timbratura del biglietto alla salita, iniziativa a cui poi non si è dato seguito, sino ad approdare questa primavera a quell’allenati a bippare che appare ben poca cosa rispetto ai mille problemi del parco mezzi del GTT, in una città a vocazione turistica in cui il turista per arrivare in Piazza Castello o se la fa a piedi dalle due stazioni dei treni, perché l’unico metrò non passa dal centro, o utilizza i bus, ma solo da Porta Susa, viaggiando su vetture spesso senz’aria condizionata nelle torride giornate di quest’ultimo periodo.



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Articolo pubblicato il 08/06/2017