Dedicato ai bambini (6) - Hanno detto dei bambini ….

In collaborazione con Marina Dejoma

 

    1. Un antico detto spiega il motivo della fossetta che ogni individuo ha sulle labbra.

      Tale segno sarebbe l’impronta del dito di un Angelo, il quale poggia il suo dito sulle labbra di ogni bambino prima che nasca in segno di silenzio.

      Questo segno ha lo scopo di ricordare al bambino di tacere la Verità che conosce e che durante la sua vita si cercherà di far sì che dimentichi…

       

    2. Secondo gli antichi, nel significato del proprio nome è custodita una parte del proprio destino.

       

    3. Proverbio cinese:

      «Se fai progetti per un anno

      semina il riso.

      Se fai progetti per dieci anni

      pianta degli alberi.

      Se fai progetti per tutta la Vita

      educa un bambino.»

       

    4. Aristotele:

      «Ogni essere umano viene al mondo

      con una dotazione unica di potenzialità

      e aspira a realizzarsi,

      così come una ghianda aspira a diventare

      la quercia che si porta dentro.» 

       

    5. Gianni Rodari:

      «Quando un bambino racconta

      le sue fantasie a briglia sciolta,

      fa un gran bene ai grandi

      che sanno ascoltarlo.» 

       

    6. Marie von Ebner-Eschenbach:

      «I bambini

      danno molta più importanza

      a ciò che i genitori fanno,

      che a ciò che essi dicono.»

       

    7. Vladimir Nabokov:

      «Un bambino è la forma

      più perfetta di essere umano.»

       

    8. Albert Einstein:

      «La ricerca della verità e della bellezza

      è un campo di attività in cui ci viene permesso

      di restare bambini per tutta la vita.» 

       

    9. Anonimo:

      «Ogni pensiero, ogni sentimento, ogni azione, si basa o sulla paura o sull’Amore.

      Maestri sono coloro che scelgono l’Amore, sempre e in ogni circostanza.»

     

    1. Carlo Dossi:

      «Fra gli avvilimenti di un giovane d’ingegno,

      massimo è quello di andare a scuola e di subire gli esami.»

     

    1. Catharose de Petri:

      «È importante che, molto presto nella vita, si sviluppino due stati sensoriali. Il primo è un orientamento puro sulla futura vita mentale, che dovrà manifestarsi come “anima” o “coscienza dell’anima”; il secondo è la manifestazione e l’attivazione dell’atomo del cuore, l’atomo originale. Su questa base possono essere liberate nel bambino grandiose possibilità positive.». 

    2.  

    3. Agostino Degas: «Nasciamo tutti diversi. Uguali solo nella nostra unicità. Tutti meritevoli di rispetto. Diversi, non migliori né peggiori. Diversi non per giudicarci, ma per arricchirci a vicenda.».

    1.  

    2. “Da bambino Ytzhak Mèir fu portato una volta da sua madre dal Maggid di Kosnitz.

      Qualcuno si prese gioco di lui, dicendogli: 

      «Mio piccolo Ytzhak, ti darò un fiorino se mi dici dove abita Dio.» 

      «E io – rispose il bambino – te ne darò due, se mi dici dove non abita… ».  

    3.  

    4. Don Miguel Ruiz dal libro “La padronanza dell’amore”: 

      «Programmiamo i bambini nello stesso modo in cui addestriamo un cane. L’addomesticamento ci porta nel regno dell’inferno, dove viviamo governati dalla paura. ».

    5.  

    6. Paolo Coelho : 

      «Non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze,

      sarebbe una tragedia se lo credesse».

       

    7. Tagore : 

      «Il bambino chiama la mamma e domanda: “Da dove sono venuto?”

      La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino:

      “Eri un desiderio dentro al cuore.”».

       

      «Darei ad ogni bambino le ali,

      ma lo lascerei imparare a volare da solo».

      (Anonimo)

       

      «Il bambino che non gioca non è un bambino,

      ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che era dentro di sé».

      (Paolo Neruda)

       

      «Se guardi il tuo bambino,

      vedrai le sue domande prima di udirle.».

      (Proverbio africano) 

       

    8. Anniek Cojean racconta che un preside di un liceo americano aveva l’abitudine di scrivere, a ogni inizio di anno scolastico, una lettera ai suoi insegnanti:

      «Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento.

      I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con veleno da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiore e università. Diffido – quindi – dall’educazione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani.

      I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.

      La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani».

      (Fonte: Anniek Cojean, Les mémoires de la Shoah, in «Le Monde» del 29 aprile 1995).

       

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Articolo pubblicato il 25/06/2017