Il fattore “Gollum” de “Il signore degli anelli” essenziale nella realizzazione della grande opera.

Nella trilogia cinematografica “Il signore degli anelli”, si tratta dall’opera di Tolkien dal medesimo titolo, vi è contenuta tutta una serie di elementi esoterici che ci rimandano alla “Grande opera” alchemica. Ciò non è un caso, visto che l’autore è stato un profondo conoscitore del simbolismo autentico, soprattutto di quello medioevale.

Non spetta a noi giudicare fino a che punto si sia spinto Tolkien nella rinascita interiore, fatto sta che le sue opere profumano di un fascino ancestrale, segno certo che almeno lo scrittore attingeva da una fonte pura ed ortodossa.

Vorremmo prendere come spunto di riflessione, solo uno degli innumerevoli personaggi contenuti nell’epopea famosa in tutto il mondo che, da decenni è letta con passione, la cui  riduzione cinematografica è stata a suo tempo un fenomeno mediatico globale.

Gollum, l’orripilante essere schizofrenico  in cerca solo del “tesoro”, per noi rappresenta uno degli elementi fondamentali  nella realizzazione della grande opera alchemica. Egli, nelle sue fattezze “quasi” demoniache, simboleggia le radici più profonde, quindi non mascherate dall’etica e dalla moralità, della statura egoica umana.

La sua sete di potere e di gloria non può che snaturarlo, renderlo un essere anomalo, proprio perché l’ego non è e mai sarà di origine spirituale. Gollum in effetti è un golem, una creatura irreale creata solo per uno scopo: servire l’anima nella sua ricerca della divinità perduta e dimenticata.

Il suo aspetto orribile ci riporta alla fiaba de “La bella e la bestia”. Anche qui la bestia, ovvero la natura egocentrica inferiore, è un elemento essenziale  nelle nozze alchemiche con la bella, ovvero l’anima.

Il sacrificio finale di Gollum che finalmente entra in possesso dell’anello del potere tanto bramato, ci ricorda la figura di Giovanni il battista che deve essere decapitato affinché nell’interiore il maestro Gesù possa incominciare il suo mandato messianico.

Frodo è colui che usufruisce della rinascita nel paese luminoso senza ombra alcuna degli Elfi, ma senza il sacrificio di Gollum, non potrebbe entrare beato nel paese della luce assoluta. Così, Gesù di Nazareth non potrebbe divenire il portatore del Cristo Cosmico Solare, se prima Giovanni, che rappresenta il massimo raggiungibile da un ego umano, non fosse decapitato.

Il contatto del fuoco spirituale rende pazzo l’ego che si crede degno di poter sopportare un tale potere: Gollum in effetti è schizofrenico, ma la sua è una nobile pazzia, poiché, anche se indegno del potere spirituale dell’anima rappresentata da Frodo, in realtà il contatto col fuoco dello spirito per lui rappresenta un qualcosa di unico, la miglior cosa capitategli nella vita.

Così anche noi, ego umani toccati dal desiderio di far rinascere la nostra statura interiore latente nel cuore, diveniamo degli squilibrati al primo tocco con le forze di fuoco dello spirito.

O meglio, incominciamo a riconoscere come l’ego sia un “Mostro”, perso in se stesso in inutili vaneggiamenti alla ricerca di un potere e di una regalità che mai sarà la sua. E qui si cela un mistero che ogni candidato alla conoscenza deve risolvere senza nessun aiuto esterno: noi siamo Frodo e Gandalf, ma  essenzialmente questi aspetti del microcosmo non ci appartengono totalmente, poiché nell’essenza profonda, in quanto creature egoiche, noi siamo soprattutto Gollum!

Prendere atto che fondamentalmente Gollum rappresenta noi in quanto ego, è un primo passo. Bisogna però farne un secondo più importante, che risulta essere in realtà il vero passo verso la trasformazione alchemica interiore: accettare cioè pienamente senza remore, paure o timori, che noi siamo Gollum, chiamati a sacrificarci perché squilibrati,- non in possesso cioè del vero raziocino - a favore degli elementi divini in noi che, senza il nostro sacrificio totale non possono pienamente svilupparsi nel microcosmo.

Un analisi dettagliata del simbolismo esoterico contenuto ne il signore degli anelli, richiederebbe un volume ampio quanto l’originale: noi per ora ci accontentiamo di queste piccole note sulla figura di Gollum, lasciando libero il lettore di riflettere su questo personaggio che in fondo, a scapito della sua bruttezza, risulta simpatico ai più.

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Articolo pubblicato il 20/06/2017