Orta, l'isola degli incanti

Ezio Ercole per Civico20News

Due terzi degli appuntamenti del Festival cusiano di musica antica sono ormai alle nostre spalle. Una goccia a forma di cuore in mezzo al lago (ci verrebbe da dire laghetto, se non si temesse confusione tra il vezzeggiativo ed il riduttivo), specchio d'acqua profonda e chiara apprezzato dai viaggiatori di ogni tempo.

Le vie del silenzio sono tracciate dalla spiritualità che emana da ogni elemento, anche vegetale e minerale, con la ossimorica presenza/assenza delle claustrali guidate dalla benedettina Madre Canopi.

In questo quadro si incunea, da ben trentaquattro anni (sic!) un appuntamento musicale che gl'intenditori o anche i fortunati che la buona stella ha qui condotto, possono fruire lasciando, fisicamente, a casa la vita di tutti i giorni, anche la più appagata e soddisfatta.

Musica antica non significa per forza specialistica agli estremi, ma connubio felice di generi diversi, dalle canzoni da battello veneziane (1770-1740) con una spumeggiante ed incontenibile Accademia degli incipriati, agli intermezzi di mezzodì con la magia dell'arpa di un gruppo di angeli arpisti dai sei ai quattordici anni, o le “frottole” (poesie in musica) intavolate per tastiera da Andrea Antico.

Ma tutto ciò è già stato eseguito, fruito, goduto. Resta l'ultimo fine settimana con una esecuzione straordinaria: sempre all'isola di San Giulio d'Orta, non nella gentilizia sala Tallone, ma nella splendida basilica di San Giulio, entrando nello spazio spirituale delle ottanta claustrali oranti (rispettando naturalmente la stretta clausura), sabato 24 giugno alle 17,30 i cantori della Cappella musicale pontificia “Sistina” ci delizieranno con un programma che spazia da Orlando di Lasso a Giovani da Palestrina, Tommaso da Victoria e Josquin Desprez. 

Domenica 25 appuntamento finale con Galileo Galilei: sì proprio lui, ma in veste di compositore insieme al padre, il celebre liutista Vincenzo Galilei e il fratello, altro famoso liutista, Michelagnolo Galilei. 

Naturalmente non mancano le tradizionali matinées sia sabato 24 che domenica 25 giugno alle 12,30, sempre nella sala Tallone, con le Toccate di Johann Sebastian Bach e le melodie d'amore di autori quali Mozart, Grieg, Caccini, Verdi, Paisiello.

Vi è quindi la possibilità di recuperare il tempo perduto, coniugando grande musica, poesia, arte e natura, in questo scorcio di paradiso (etimologicamente giardino, e ben si adatta!) guidati dalla sapienza degli organizzatori, in testa il M° Ettore Borri, presidente della associazione “Amici della musica Vittorio Cocito” di Novara, insieme ai suoi splendidi collaboratori, con un pensiero sempre grato a Elena Bollatto e Folco Perrino.

 

Ezio Ercole

 

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Articolo pubblicato il 22/06/2017