L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS - di Enrico S. Laterza : Dopoguerra, capitolo (o capitolazione) 2: Esodo

Il governo globale, insieme alle macerie della crisi economica, dei vari conflitti armati mondiali e del terrorismo islamista, promuove un’indiscriminata migrazione biblica

Absit iniuria verbis, nel precedente introduttivo capitolo (o capitolazione) della presente serie di editoriali, s’erano invitati i nostri amichevoli signorili paesani “che stan sulla collina” a calare dal pero e farsi una pera, no, un viaggetto (trip) al terminal notturno o diurno della metroleggera, per osservare coi loro occhi le preziose, industriose “risorse umane”, coloritamente multietniche, dislocate, a mo’ di carne-da-cannone, a guerreggiar tra povericristi (anzi, perlopiù maomettani) all’incrocio - a lucro dei ricconi, emiri, im-prenditori e sfruttatori vari avariati -, lungo i margini della no-cry-zone extraterritoriale del trincerone GTT (Gratuiti Trasporti Togolesi) di corso Giulio Cesare, da piazza della Repubblica a barriera di Milano (area Tossic Park) e viceversa.

 

Scoprirebbero che gli sconfitti, gli indigeni, vale a dire gli abitanti originari, sono sfollati, dopo aver svenduto le case e i negozi deprezzati.

 

- Sôn tôti 'd lôr!

 

Già, perché la perenne condizione belligerante innescata dal Gran Governo Globale (che sia una sorta di “complotto organizzato” o, invece, la risultante di forze caotiche in competizione ovvero combutta inter eos), che sfocia nel teatro di cruenti combattimenti armati e bombardamenti, cioè massacri di massa, in-prima-linea nelle martoriate lande del cosiddetto Terzo Mondo, oppure negli attentati islamisti qui, nella “retroguardia” delle regioni “sviluppate e progredite” del tramortito Occidente, provoca palesemente, quale “danno collaterale”, o desiderata, pianificata conseguenza, flussi migratori di proporzioni bibliche.

 

A difesa della strategia dell’accoglienza indiscriminata dei disgraziati fuggiaschi, vittime di tanti disastri (non ultima la fame, non accettata, però, tra le cause legittime di ottenimento d’asilo), nonché soggetti e oggetti di tratta e di un business miliardario, che salpa dai trafficanti-di-uomini, scafisti, criminali, poliziotti e funzionari corrotti, per transitare con le integerrime, meritorie ong “salvatrici” e “traghettatrici” - se non tassinare -, ed approdare alle ricettive cooperative nerosse (*) dell’oronero non petrolifero, con-scopo-di-lucro (Carminati “er guercio”, che ci vedeva benissimo, docet), nonché al caporalato e al neoschiavismo, ci spiegano che costoro servono a pagare le pensioni agli anziani, dato che i giovani disoccupati o “scoraggiati” e i galoppini enne-punto-zero, con introiti/stipendi inferiori ormai alla media cinese, non ci arrivano.

 

Strano: in questo caso, per sottolineare gli sbandierati ipotetici vantaggi del menzionato processo demografico, usano - se ci avete badato - la generica parola “stranieri”. Dunque semplicemente non-italiani, cioè anche dell’Ue (tipo un ingegnere tedesco)? O extracomunitari (ivi inclusi, ad esempio, i dirigenti elvetici della Nestlé o di aziende americane, giapponesi eccetera)?…

 

E poi, con un sistema che va trasformandosi rapidamente da retributivo a contributivo, ciascuno pagherà - se riesce - il proprio (misero) reddito post-lavorativo pre-decesso (si spera!).

 

Difficile quantificare i costi aggiuntivi, economici e sociali, a carico della collettività, necessari per assistere, identificare e sostenere decentemente (ehm…) le moltitudini di persone sbarcate sulle coste o passate dai valichi colabrodo dello Stivale. Taciamo della questione degli aumenti di spesa per la sicurezza (non contando le limitazioni di libertà che con tale scusa si infliggono ai cittadini) e il gap culturale che rischia di minare conquiste civili appena ottenute a favore di donne e minoranze. Al ritmo di cinque figli per coppia (su ordinazione del sultano Erdogan o del califfo Al Baghdadi), ci troveremo facilmente - e motivatamente - con la poligamia consentita e i cartelli bilingue (nello Stato Unitario che vietò i dialetti; chiedete ai Piemontesi!), in seguito semplificati con i soli caratteri alfabetici arabi? Un salto-in-avanti nel medioevo prossimo venturo (epoca, per carità, probabilmente dagli storici dipinta a tinte troppo fosche, tra peste bubbonica e fanatismi religiosi, e non priva di accecanti bagliori, roghi esclusi, che preferiremmo lo stesso non rivivere!).

 

Un bilancio arduo, gravoso, insomma.

 

Se, inoltre, noi del manzoniano “volgo disperso che nome non ha” vogliamo attirare ragazze incinte sui gommoni, non ci rimane che approvare il sacrosanto “diritto inalienabile” dello ius soli (che magari alcuni rifiuterebbero, non senza ragione), così caro al Vaticano (dove non vige nemmanco il sanguinis) e ai nazional-renzisti, che non considerarono ugualmente “inalienabile” l’articolo 18 a tutela dei lavoratori: ma da che parte stanno, una buona volta?! Ah, giusto… sulla succitata collina.

 

Quando s’eleverà fin lassù un lieve refolo dei profumini d’erbette che, col calduccio africaneggiante, deliziano l’ariafresca delle periferie suburbane, mixandosi all’allegro, frizzante perlage dello scampagnino d’accompagnamento alle tartine ovistorioniche, ecco che forse la Gauche-Caviar, dai cocktail alla corte dei principi Colonna o all’orientale Palazzo Giustiniani, si desterà, alzerà la testa e…

 

… distesa come un vecchio addormentato,

la noia, l’abbandono, il niente

son la sua malattia…

 

ci lascia…

 

e sarà, sarà quel che sarà!

 

Fatalità.


Enrico S. Laterza

 

(*) Cromaticrasi (ossimorosa pseudoppositiva politicantante) (cfr. Le brachilogie di Eliah (o Elahia!))


 

 

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Articolo pubblicato il 25/06/2017