Saluzzo (CN) I maturandi del Liceo Bodoni

I timori del “rito di passaggio”

Duramente provati, con il volto stanco e finalmente un po’ più rilassato i maturandi del Liceo Bodoni sono usciti dalla scuola una volta conclusa la prima “tappa” di quell’esame tanto temuto che segna un momento fondamentale di ogni giovane adulto.

Un “rito di passaggio”, una “pura formalità” o un metodo per prepararsi a quella che sarà la futura vita universitaria, comunque lo si voglia definire ha sempre seminato il panico.

Così, all’uscita, quando tutte le forze sembravano averli abbandonati, sono stati sopraffatti da domande riguardo la prova, come ad esempio se fossero stati tanto preoccupati o se ci fosse una parte successiva dell’esame che li inquietasse di più.

“Non ero affatto agitata, perché in realtà la prima prova non era molto difficile" e “preoccupato assolutamente no, ero proprio tranquillo” sono state le risposte più frequenti. Per quanto riguarda le altre prove, invece, i timori sono divergenti.

Nonostante la terza prova e l’esame orale siano stati i più quotati, anche la seconda prova non scherza, soprattutto per quanto riguarda il parere di alcuni ragazzi del liceo scientifico. Tornando alla prova di italiano, la traccia B, a detta degli studenti, sembra essere stata più gettonata in quanto i documenti si prestavano bene all’argomentazione, nonostante anche quelle D e A abbiano riscosso successo.

Poco soddisfatti gli studenti che ritengono essere state poco stimolanti le tracce proposte e un po’ inadeguata la documentazione, considerato che non presentavano la possibilità di prendere una posizione chiara e definita, se non in poche eccezioni.

“Tracce carine”, “fattibili”, alcuni sostengono mentre altri si espongono ritenendo che “erano tutte abbastanza simili e quindi poco produttive, sebbene fortunatamente non così difficili”.

Nonostante le critiche e i commenti non troppo positivi, il clima che si presenta all’uscita di scuola è di soddisfazione generale. Un pezzo in meno, un passo in avanti, un lento avvicinarsi alla fine. La modalità di correzione della prova, in mano a commissari esterni, naturalmente preoccupa, ma si rimane fiduciosi.

Nel frattempo, però, è meglio tornare veloci a casa a rinfrescarsi sotto la doccia, a ripassare per il prossimo test e, perché no, a mangiare un gelato ricordando con il cuore leggero che l’estate non è poi così lontana.

Giulia Basso

II^Classico

Liceo Bodoni - Saluzzo


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Articolo pubblicato il 25/06/2017