“Benedetto Croce a Viù e in Piemonte”, a Viù (Torino)

Il Convegno è stato organizzato dal Centro Pannunzio di Torino e dalla Società Storica delle Valli di Lanzo

A Viù (Torino), sabato 24 giugno 2017, presso il Centro polifunzionale, si è svolto il Convegno “Benedetto Croce a Viù e in Piemonte”, organizzato dal Centro Pannunzio di Torino e dalla Società Storica delle Valli di Lanzo, nel centenario della villeggiatura a Viù di Benedetto Croce, per ricordare il filosofo napoletano che negli anni 1916, 1917, 1918, nella operosa solitudine di più mesi di vacanza, ha elaborato non poche delle sue pagine maggiori.


L’incontro, patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte e realizzato in collaborazione con il Comune di Viù e la Pro Loco di Viù, è stato aperto dai saluti del sindaco di Viù, professoressa Daniela Majrano, che ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale per la cultura già manifestato con l’apertura del Museo degli Arredi Sacri, il patrocinio dei “Caffè Culturali” e, ancora, con altri numerosi appuntamenti culturali previsti per la stagione estiva.


Hanno poi portato il loro saluto il dottor Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, l’ingegner Ezio Sesia, Presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo, ed è stato letto un messaggio beneaugurante di Marta Herling, nipote di Benedetto Croce e Segretario generale dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli.


Moderatore dell’incontro è stato il professor Umberto Levra dell’Università di Torino, presidente del Comitato di Torino dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, che ha tracciato un sintetico ma esauriente profilo del comune di Viù dal 1854 ai tempi della villeggiatura di Benedetto Croce, iniziata il 18 luglio 1916.


Pier Franco Quaglieni, Direttore generale del Centro Pannunzio, ha relazionato sul tema “Benedetto Croce: un nuovo italiano, figlio del Risorgimento”. Quaglieni ne ha ripercorso la vita, per dimostrare come in campo intellettuale Croce si possa delinea come capace di mantenere l’autonomia critica, senza isolarsi nell’arcadia dei poeti. Lo dimostrano la sua posizione contro la guerra nel 1915, la sua opposizione al fascismo, il suo operare come senatore e per due volte ministro. Uno dei pochi italiani della sua epoca che ebbe rapporti con uomini di cultura e scienziati a livello internazionale.


La giornalista e scrittrice Bruna Bertòlo ha parlato de “I soggiorni estivi di Benedetto Croce in Piemonte”. Il forte legame fra Croce e il Piemonte, favorito dalla moglie Adele Rossi, torinese, emerge anche dai suoi frequenti soggiorni a Viù, Bardonecchia, Meana, Pollone, e naturalmente Torino. Attraverso testimonianze dell’epoca, lettere e ricordi, la relatrice ha evidenziato quanto Croce amasse “quel Piemonte”, culla del Risorgimento.


La relazione di Clara Allasia (Università di Torino), “«Ma ti scrivo ciò per chiacchierare»: gli ultimi difficili anni del carteggio Croce-Cian, fra Viù e Procaria”, è stata letta per l’assenza della relatrice.


Erano considerati gli scambi epistolari fra Benedetto Croce, villeggiante a Viù, e Vittorio Cian, politico e storico della letteratura, fondatore, nel 1910, del Partito nazionalista, stabilitosi a Procaria di Ceres.


Bruno Guglielmotto-Ravet, Vice presidente della Società Storica delle Valli di Lanzo, ha parlato sul tema “«Qui, dove sono in villeggiatura»: Viù ai tempi di Benedetto Croce”.


Gli anni in cui Croce sceglie Viù per la villeggiatura coincidono con quelli della Prima guerra mondiale. Egli partecipa anche alla vita della comunità, ne condivide i riflessi del conflitto, la carenza di generi alimentari e, infine, le preoccupazioni per l’influenza spagnola. Ed è a Viù che il 4 novembre 1918 coglie, lieto, la notizia della vittoria.


L’incontro, assai importante dal punto di vista culturale, meritava senza dubbio una maggiore partecipazione di pubblico. Tuttavia, forse proprio per l’altissima levatura dei temi affrontati dagli illustri relatori, non si è riusciti a coinvolgere a sufficienza la popolazione locale pur raccogliendo, comunque, l’entusiasmo di numerosi intellettuali e figure della cultura alpigiana convenute per l’occasione.

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Articolo pubblicato il 26/06/2017