Torino, emergenza numero unico europeo 112: criticità, rischi e pericoli: conferenza stampa degli esperti del soccorso

Conferenza stampa congiunta dei sindacati di Polizia, Infermieri e Vigili Del Fuoco

Venerdì 30 giugno 2017 ha avuto luogo, presso Cascina Marchesa della Circoscrizione 6 in Corso Vercelli 141/7, una conferenza stampa congiunta delle sigle sindacali dei corpi di Polizia, degli infermieri e dei Vigili del Fuoco. Il tema trattato ha riguardato il cosiddetto NUE, il Numero Unico Europeo da comporre in caso di emergenza, che corrisponde alla numerazione 112.

Il Numero Unico Europeo delle emergenze è già attivo in quasi tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Ben poco si è fatto attualmente per informare i cittadini riguardo questo numero che raggrupperà i professionisti del soccorso.

Attualmente in Italia, il NUE è attivo in Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria e in via sperimentale anche in Sicilia. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti Eugenio Bravo (S.I.U.L.P.), Francesco Coppolella (Nursind), Antonio Mazzitelli ( FSN CISL), Pietro Di Lorenzo (S.I.A.P.), Stefano Agostinis (Nursind 112) e Alessandro Basile ( CO.NA.PO).

Questo incontro, voluto dalle sigle sindacali delle forze di Polizia (S.I.U.L.P., SAP e SIAP), Infermieri (Nursind) e Vigili del Fuoco (CO.NA.PO. , FNS CISL), è stato organizzato in seguito ad un incontro congiunto di queste sigle sindacali per cercare di portare alla luce alcune criticità legale al NUE 112.

Come fa notare Bravo (S.I.U.L.P.), "la Centrale Unica di Risposta (CUR) è un moltiplicatore di sprechi ed infeccienze che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini: l'introduzione di un ulteriore passaggio ha allungato quindi i tempi di risposta, secondo una strategia scellerata che ha di fatto moltiplicato criticità e rischi.

In Italia il NUE è adottato da alcune regioni ma non da tutte e, quindi, ancora ufficialmente mancante. Da parte delle istituzioni e dei mass media vi è stata poca informazione al riguardo, lasciando i cittadini del tutto ignari riguardo informazioni utili e preziose su questo servizio. Inoltre abbiamo bisogno di rendere professionali gli operatori telefonici per evitare errori nell'elaborazione degli interventi. La vera domanda è: il 112 migliora gli interventi per la sicurezza dei cittadini o li burocratizza e li rallenta?"

Dello stesso tono anche l'intervento di Francesco Coppolella (Nursind), il quale pone l'accento sull'importanza di questa iniziativa: "L'argomento è delicato e ncessita della giusta attenzione. Noi vogliamo dare seguito a questo incontro, anche con la presenza di ulteriori sigle sindacali, per far si che si diffonda tra i cittadini la consapevolezza e l'uso che il NUE può offrire. Le istituzioni però devono fare di più, intervendo".

A tale intervento fa eco quello di Stefano Agostinis (Nursind 112), il quale precisa che "il 112 è una buona idea, ma nel nostro Paese rischia di ingolfarsi per un problema di carattere comunicativo. La disinformazione del cittadino comporta delle gravi conseguenze. All'indomani dei gravi atti terroristici che hanno colpito l'Europa e dopo i tragici fatti di Piazza San Carlo qui a Torino, gli esperti del soccorso hanno convenuto di dover far convergere gli sforzi per fornire un servizio più capillare e tempestivo. Si quindi al 112, ma che sia ben organizzato".

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Articolo pubblicato il 01/07/2017