L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Francesco Rossa: Torino, 3 giugno 2017, la tragica notte della Champions League

Dopo un mese cosa s’è mosso?

E’ ormai trascorso un mese dalla tragica notte torinese. Le oltre trentamila persone accorse in piazza San Carlo, avrebbero voluto festeggiare il trionfo della Juventus a Cardiff.

Usciti dall’immediatezza, possiamo cercare di tracciare qualche riflessione dei momenti che le televisioni e i social hanno diffuso nel mondo.

Cos’è rimasto impresso in tutti noi?

Il filmato della fiumana umana che dalla piazza, vagava scomposta alla ricerca di una via di fuga.

Il successivo racconto di testimoni e vittime che sono stati travolti dal fuggi fuggi terrificante e scomposto. Fuga resa drammatica dai cocci di bottiglie disseminati sul terreno anche a causa della superficialità con la quale il servizio d’ordine aveva garantito l’accesso di paninari abusivi e pluridenunciati, con al seguito il carico di pericolo, oltre alla transenne che hanno ostacolato il flusso degli spettatori.

La strabiliante immagine del giorno seguente, quando Sindaca, Prefetto e Questore, i tre massimi rappresentanti dello Stato cui sono demandate precise funzioni di sicurezza, rispondevano in modo concorde per coprire la propria nullità, senza riuscire ad indicare la causa e soprattutto una soluzione.

A rincarare la dose dell’indecenza, le espressioni di circostanza pronunciate con supponenza dalla sindaca Appendino, nel corso del consiglio comunale di lunedì 5 giugno, neppur attenuate, nella sostanza, dalle lacrimucce versate giovedì a Londra ed ampiamente enfatizzate da qualche giornale.

L’impotenza dello Stato è affidata a cinici pretoriani che non sono in grado neppure di prevedere e decidere. Questa è la drammatica realtà!

Questo è lo Stato, si chiede il cittadino ancora scosso dagli eventi, che ogni giorno scarica sui Comuni inerti, contingenti di clandestini e profughi, senza neppur curarsi della presenza di alloggiamenti degni di un Paese civile o di verificare l’impatto sulla popolazione, salvo favorire in modo disinvolto il fagocitarsi di organizzazioni criminali delegate alla gestione dell’”affaire clandestini”?

Questo è lo Stato che, con una mano eroga contributi a pioggia a chicchessia, retribuisce dipendenti infedeli e nulla facenti, ma  non è mai vicino alle necessità effettive del cittadino italiano meno fortunato?

Cosa si è invece salvato?

Lo spirito di solidarietà e l’abnegazione di parecchi cittadini resisi disponibili nel soccorso dei feriti, di medici e personale infermieristico nei pronto soccorso. Buon seme che discende dalla nostra civiltà piemontese che, anche  in questo campo tra origine dai santi torinesi dell’800, riduttivamente definiti “sociali”, che hanno lasciato un’impronta indelebile con opere create per gli ultimi e dalle società di mutuo soccorso, non certo dallo Stato matrigna.

Purtroppo il retaggio negativo d’immagine che la Città delle Olimpiadi, dell’innovazione e del progresso, ha diffuso nel mondo, è stato ulteriormente arricchito dalle scene di piazza santa Giulia, dalla difesa dell’eversione ostentata dai consiglieri comunali di maggioranza in consiglio comunale, come ampiamente illustrato e descritto su questo giornale, così come le minacce dei centri sociali in vista del G7 Industria di fine settembre, accolte con leggerezza e disinvoltura dalla sindaca, che invece dovrebbe conoscere il piano d’azione e le precise minacce pronunciate dal Movimento Askatasuna.

All’orizzonte, dinanzi all’indignazione della città ed agli esposti e denunce che stanno giungendo alla Procura, da parte delle vittime del 3 giugno, si profila l’apertura di un’inchiesta, “non di propria iniziativa”, come precisato, bensì come atto dovuto.

In questi giorni la giunta Appendino compie l’anno di governo della città. Oltre alla doccia fredda del 3 giugno, i segni di malessere per il mancato cambiamento sono molteplici.

Il degrado è imperante, in particolar modo nelle periferie tanto coccolate durante la campagna elettorale. Le poche delibere approvate, portano a decisioni antitetiche al programma elettorale, come le 14 licenze edilizie per la costruzione di nuove città commerciali .

La delusione e la presa di distanza da parte dei cittadini è apparsa evidente anche da un sondaggio diffuso venerdì scorso.

Così oggi s’è ridotta Torino! 

Francesco Rossa
Direttore Editoriale
Civico20News.it

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Articolo pubblicato il 02/07/2017