L'angolo della satira del Prof. Giancarlo Pavetto - Non c’è solo lo IOR nello stato di Bergoglio…

E c’è purtroppo Boeri nel governo dell’Italia

E’ ormai nota a tutti la voluttà di interferire nelle politiche italiane manifestata dagli alti prelati dello stato vaticano. Ne sono un ultimo esempio le esortazioni di Paglia e Galantino ad applicare in Italia  lo ius soli. Nel loro stato non c’è solo lo IOR, la misteriosa banca vaticana a preoccupare. Ora sappiamo che all’interno delle “sacre mura” (si fa per dire) c’è  un monsignore che, in un palazzo dell’ex Santo Uffizio, organizza festini gay a base di droga. L’ evento, che getta ulteriori spiragli di luce sull’esistenza di una lobby gay vaticana è stato nascosto  e trattato con il massimo riserbo anche dal “preoccupato” Bergoglio. 

 L’Europa che si muove… è il proclama lanciato in prima pagina agli italiani dai giornali (in primis La Stampa e Repubblica) di proprietà dell’ editore svizzero, Carlo De Benedetti. Ed è vero, l’Europa si muove. Appena appresa la notizia che il nostro povero paese chiede agli altri stati europei di accogliere qualche immigrato, Francia, Spagna e Malta hanno blindato i loro porti e l’Austria ha schierato l’esercito ed i carri armati alla sua frontiera. Segno che le frontiere esistono ancora per tutti, esclusa quella italiana. 

L’ilare, zazzeruto ragazzo che Renzi ha messo alla presidenza dell’INPS, tale Tito Boeri, sostiene che in base ai suoi calcoli, qualora l’Italia arrestasse il flusso di migranti, perderebbe in 22 anni ben 38 miliardi. Il genio bocconiano afferma infatti che gli immigrati versano oggi nelle casse dello stato 1,4 miliardi all’anno.  Ma non si rende conto che gli stessi costano ogni anno allo stato non meno di  4,5 miliardi. Se fosse ancora tra noi, Ugo Fantozzi definirebbe la scoperta del Boeri “una cagata pazzesca”.  

Ora il presidente dell’INPS è perplesso.  Non si spiega perché Francia, Spagna, Germania, Austria ed anche Malta, venuti a conoscenza dei suoi calcoli, non abbiano aperte in fretta le loro frontiere e non corrano in Italia a fare incetta di simili  “risorse”.

Si aggira nella rai renziana una nuova “pasionaria”, ancora più feroce di Dolores Ibarruri.  E’ l’inviata del TG3 a New York Giovanna Botteri. Con la faccia stravolta dalla disperazione, e da altri additivi, scarica nei telegiornali di quella rete tutta la sua rabbia per la cacciata della cerbiatta dalle corna d’oro, Hillary Clinton. La povera donna non si rende conto, ed i suoi due capi Orfeo e Maggioni, renziani doc, non sono in grado di farglielo notare, che sta laggiù, pagata con il canone di tutti, per fare informazione corretta. E deve tenere presente che molti italiani concordano con le scelte politiche che Trump sta mettendo in atto negli USA e nel resto del mondo.  

La Boldry e le ciabatte. Laura Boldrini, che per grazia ricevuta da Matteo Renzi, Nicola Vendola, e Giorgio Napolitano (lui, dai carri armati di Budapest ad oggi ha infilato il suo becco su tutto) è stata traslocata da una sedia di impiegata ONU alla poltrona più alta di Monte Citorio. Come tale ha chiesto di essere ricevuta dal papa e si è presentata al povero Bergoglio con ai piedi ciabatte da spiaggia o da lungomare.

E’ inutile far presente che la “stessa soggetta”, spinta dalla “cultura”, di cui è imbevuta, avrebbe agito in modo ben diverso e si sarebbe presentata, fasciata come una mummia, di fronte a qualche satrapo musulmano.

 

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Articolo pubblicato il 07/07/2017