L'EDITORIALE DELLA DOMENICA DI CIVICO20NEWS - Massimo Calleri: Europa sì, ma non per tutti

Stati Uniti d’Europa: un miraggio irraggiungibile

Gli Stati Uniti d’Europa si sono rivelati un miraggio irraggiungibile, un discutibile momento emozionale che non si è mai tradotto in concretezze se non per gli Stati che ne hanno pilotato la possibile realizzazione.

Sempre nell’ottica di una convenienza personale, checchè se ne dica! L’attuale drammatica situazione determinata dall’ormai incontrollabile flusso migratorio in arrivo sulle nostre coste è l’ennesima dimostrazione che l’Europa esiste soltanto sulle carte geografiche, identità scolastica che oggi subisce l’indottrinamento sulla caduta delle frontiere, sulla libera circolazione, sulla moneta unica che per taluni è una vera e propria schiavitù.

Ma i politicanti non hanno mai avuto a cuore questo problema in quanto riguarda l’anello debole della catena, cioè il popolo che loro rappresentano (?) o meglio dovrebbero rappresentare.  

Ed ogni volta che il Parlamento europeo si trova a dover affrontare temi spinosi ed imbarazzanti per chi detiene il potere, l’assenteismo sui banchi stellati rivela la vera inconsistenza di un’entità astratta, ma ben consolidata con costi notevolmente  al di sopra dei risultati che producono.

Ma questa è la storia che si rinnova rispettando cicli determinati dai potenti o dai nuovi astri nascenti che mirano al dominio totale riducendo a sudditi tutti coloro che giustamente rivendicano i propri diritti a fronte di doveri sempre più pressanti.

E quando qualcuno, l’Italia per esempio (!), si permette di richiamare l’attenzione sulla grave situazione di cui ho detto, la risposta è vaga e priva di concretezze bensì ricca di promesse sull’approfondimento che ne scaturisca la soluzione.

Praticamente il nulla: fiumi di parole che servono solo a giustificare l’esistenza ed i costi di un apparato inutile che fa la voce grossa sulle regole dell’agricoltura e della pesca, spesso sostenuta dai rappresentanti di nazioni che il mare lo vedono soltanto in cartolina o nelle meritate (?!?) vacanze estive.

Il rifiuto di responsabilità sul problema dell’immigrazione è irritante: solidarietà e fratellanza sono espressioni di un falso buonismo che nasconde obiettivi ben precisi come il rinfoltimento, qui da noi, della massa elettorale che garantisce il governo della nazione.

Ed allora mi viene da pensare a quel cittadino il quale, in maniera provocatoria, ma sotto certi punti di vista condivisibile, disse alcuni giorni or sono che l’unica soluzione al dramma dell’immigrazione è quello di concedere la nazionalità per poter circolare e raggiungere, come cittadini europei, gli altri stati dell’unione (?) che sono la loro vera ambizione.  

Orticante, ma che induce alla riflessione.

Praticamente, un “escamotage” che resterà fra le “boutade” che periodicamente distolgono dai veri problemi;  ma questa è arte: creare sempre un qualcosa che distolga dalla presunta attenzione responsabile per attenzionare un nuovo soggetto da gestire, moralmente ed economicamente.

Stare in Europa è sempre più una forma di servilismo che a qualcuno porta sicuramente dei vantaggi: peccato che a pagare siano sempre gli stessi.

 

        

         Civico20 News     

 Il Direttore responsabile                                    

        Massimo Calleri      


 

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Articolo pubblicato il 09/07/2017