Torino. Amenità della legislazione: La Legge sulla tortura

Il Movimento Nazionale presenta al Consiglio regionale dei Piemonte un odg a tutela delle Forze dell’Ordine

Ormai è un vizio atavico. Il nostro ordinamento è carente  di  leggi fondamentali,  ma si approvano anche provvedimenti in palese contrasto con la legislazione esistente, o leggi monche che rischiano di creare complicazioni negative a catena.

E’ il caso di una recente legge approvata dalla Camera dei Deputati  che introduce nell'ordinamento dello Stato il delitto di tortura contro la persona e la libertà morale.

Questa legge mette in grande difficoltà le forze dell’Ordine che, senza alcun Protocollo operativo, rischieranno di doversi difendere da chi delinque a scapito della tutela dei cittadini.

L’introduzione del reato di “tortura psicologica” e “induzione alla tortura” rischia di essere un vero e proprio reato contro le forze dell’ordine e a favore di chi delinque non potendo avere prove materiali della commission del reato stesso se non la testimonianza della persona arrestata.

“Nessuno mette in discussione che una legge dello Stato punisca la tortura - dichiara Gian Luca Vignale, Presidente del Gruppo regionale del Movimento Nazionale - ma quella approvata rischia di essere una norma contro le forze dell’Ordine e a favore di chi delinque”.

“Introducendo il reato di tortura e modificando l’articolo 19 del testo unico dell’immigrazione, non sarà più possibile emanare provvedimenti di espulsione nei confronti di persone che hanno commesso reati provenienti da paesi in cui potrebbero rischiare di essere sottoposta a tortura” continua Marco Botta, Commissario regionale del MNS.

“Per questo motivo abbiamo presentato nella seduta di lunedì 10 luglio un Ordine del Giorno - concludono Vignale e Botta - che impegna il Governo nazionale a predisporre repentinamente Protocolli operativi che limitino al minimo l’alone di incertezza normativa che rischia di frenare sempre più l’attività delle Forze dell’Ordine per la sicurezza dei cittadini e a garantire, fino alla conclusione del procedimento penale, il gratuito patrocinio a favore delle Forze dell’Ordine”.

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Articolo pubblicato il 13/07/2017