Chiusa San Michele (TO) - Licenziamenti Savio: perdi all'estero, licenzi in Italia
Foto di repertorio (Repubblica)

Regione e Governo fermino questa sciagura

 L'incontro al Ministero del Lavoro sulla situazione dell’azienda Savio non è andato a buon fine.

Benché abbia chiuso il bilancio 2015 con un attivo di 2,5 milioni di euro, la società ha deciso di licenziare 56 lavoratori sugli attuali 299 nello stabilimento di Chiusa San Michele e non intende concedere neanche la cassa integrazione, nonostante i tentativi di mediazione di Ministero e sindacati.

Ora l’azienda ha 120 giorni per effettuare i licenziamenti. A nulla sono valsi i tentativi del Ministero e delle rappresentanze sindacali di esplorare soluzioni alternative, come l'utilizzo dei contratti di solidarietà per 10 mesi e di altri strumenti per 6 mesi e poi una verifica per valutare l'entità delle uscite e, eventualmente, aprire un'altra procedura per la riduzione del personale.

Forte la presa di posizione del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi:

“Ho chiesto di dedicare la seduta di Consiglio ad ascoltare le comunicazioni dell'Assessora Pentenero sugli sviluppi della vicenda, sulle possibili soluzioni e sul ruolo che la Regione potrebbe avere. Non è accettabile che un’azienda sana sacrifichi immotivatamente i lavoratori e le lavoratrici che hanno contribuito alla sua fortuna, soprattutto se si tratta di un modo per compensare le perdite legate a delle delocalizzazioni. Insomma, si perde all'estero e si licenzia in Italia. Per questo Regione e Governo devono fare il possibile per indurre Savio a ragionare e fermare questa sciagura”. 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/07/2017