L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS - Enrico S. Laterza : Dopoguerra, capitolo (o capitolazione) 3: contro-esodo

Nell’ambito dell’endemico conflitto globale, i goffi tentativi del duo Minniti-Renzi di “minacciare” l’Ue sull’immigrazione vengono rimandati al mittente, sprezzantemente

La (ri)scoperta dell’America!

 

Anzi, dell’Africa.

 

Che non possa un continente contenersi in un’unica nazione (menchemeno se a forma di stretto stivale, pedestremente calciofilo).

 

È conosciuto anche come para-teorema di Minnitede Sputagorico o Minnitagora, benché il copyright spetti ad un certo Monsieur de La Palice (cioè alla distorsione tautologica del suo epitaffio).

 

In forza di tale geniale deduzione, il ministro degli interni del governicchio Gentiloni Silverj ha cominciato a sparar raffiche o bordate di minacce a vanvera verso l’Ue circa l’ipotetica chiusura dei porti alle sacrosante ong che quotidianamente traghettano sulla Penisola i disperati esuli-naufraghi, perseguitati o “economici”, salvati fra i flutti del Mediterraneo, a poche miglia nautiche dalle coste libiche (persino i Marocchini - chissà perché?! - approdano in prevalenza in Sicilia o a Genova, invece che nella più vicina Spagna…). Praticamente, un risibile argine colabrodo all’attuale completa apertura delle acque rosso-sangue del Mar Nostro (o Mostro?), rispetto alle incessanti ondate di flusso d’un esodo biblico incontrollato.

 

In sintonia, pure il retiré arzillo Renzillo ha cinguettato, con falsa sbadataggine di “voce dal sen fuggita” (Metastasio, Ipermestra, II, 1), che “non abbiamo il dovere di accoglierli” ed è meglio “aiutarli a casa loro”. (?!?)

 

Buonsenso? No, cattiva incoscienza pro-elettorale. Frasi che, in bocca al supervituperato Salviniello o a un Grillaccio sparlante, sarebbero state subito tacciate di razzismo doc.

 

Prontissima la replica di Bruxelles, che sprezzantemente li ha mandati entrambi in coro a-quel-paese (nel quale, del resto, presto o tardi, c’annàmo tutti, cantando sonoramente con Sordi).

 

Secondo i malpensanti (peccaminosi ma sovente indovini), proprio la millantata legge sullo ius soli s’inserirebbe in una strategia d’inconfessabile pressione sulle “poco collaborative” istituzioni comunitarie: “Noi concediamo ai neonati degli sbarcati la cittadinanza italiana ed ipso-facto europea”, attirando sui gommoni - aggiungeremmo - ragazze incinte, “e voi in un amen (o salamelek) ve li ritrovate a saltare a Berlino, Parigi, Londra” (ah no, lì no, dopo la Brexit, forse). Inoltre, se essi sfornano parecchi pargoli (su ordinazione del sultano Erdogan o del califfo Al Baghdadi, vivo o morto) otterranno  maggiore assistenza e priorità nell’ambito del welfare-system.

 

Un simile provvedimento legislativo a favore di una “prerogativa inalienabile della persona” è caldeggiato, al limite dell’afosità, dal pidì e dalla bergogliosa Cei, nonché da Saviano. Il famoso romanziere-saggista campano, in un articolo-rubrica su L’Espresso (Ora il colpevole è chi dà una mano, 9 luglio 2017) ne avverte l’urgenza: stigmatizzando giustamente l’ipocrisia degli accordi passati, col tiranno arabo (Gheddafi), o presenti, con il succitato democratore turco (costato svariati miliardi dei contribuenti blustellati, compresi i meridionali, con vantaggio quasi esclusivo dei nordici merkeliani), e l’inurbana guerriglia tra poveracci che i miserabili politicanti e i padroni ricconi delle classi dominanti (traducendo in linguaggio esorbitante) sempre riescono a scatenare, deviando sui disgraziati la rabbia dei fantozziani inferiori, egli difende a-spada-tratta i pii soccorritori (senza invocare chiarezza sui finanziamenti alle organizzazioni interessate), trascurando l’effetto-calamita sulle masse bisognose, col rischio d’invasione del patrio territorio, che fornirebbe fresca linfa alle deprecabili “ragioni” degli xenofobi, che son sicuramente da aborrire.

 

Par vero che non sia credibile un complotto o macchinazione globale scientemente concertata dagli islamisti per “sommergerci” di troppi “ospiti inattesi” e indebolire il fronte del già tramontante Occidente (il fantomatico Piano Kalergi, che rima con la simmetrica panzana del Protocollo degli Anziani di Sion), però è da ingenui non considerare che ogni dottrina bellica degna di menzione - dagli Ittiti a Giulio Cesare, da Sun-Zi a Von Clausewitz, dalla Wehrmacht al Patto di Varsavia, alle odierne star-war - contempla il cinico uso militare dei civili (vittime innocenti sfollanti dai luoghi bersagliati dalle armi), per colpire, fiaccare ed annientare il nemico. E chi sta dietro gli endemici conflitti globali lo include perfettamente tra i premeditati, desiderabili danni collaterali.

 

Carissimo Roberto, a causa dell’infelice condizione di semi-segregazione in cui rimani imprigionato, probabilmente non riesci a percepire abbastanza lo stravolgimento etnico-sociale e la rapida, progressiva degradazione etico-comportamentale nelle gremite periferie delle città, in ebollizione spesso sull’orlo dell’eruzione, cui gli amministratori non son capaci di rimediare.

 

- Sôn mac pi’ tôti ’d lôr!

 

Scusaci una domanda.

 

Che crogiolante sintesi culturale s’eliciterà tra una civiltà per cui la donna è libera, pari all’uomo, e una che la vuole sottomessa al maschio padre-fratello-marito e fasciata a mo’ di mummia?

 

Una moglie con la me/tà dei dir/itti del marito e mez/za vel/ata, magari con licenza nei week-end?

 

Mai ci saremmo sognati d’immaginare che la Fallaci fallace non fosse poi così tanto…

 

Fermiamo l’inarrestabile avanzata indietro nel medioevo futuro!


Enrico S. Laterza


 

 

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Articolo pubblicato il 16/07/2017