Torino. Ci ha lasciati Rosina Cavicchioli, l’eroina delle “Liriche Piemontesi”

Il ricordo di un’interprete della nostra cultura e tradizione musicale

Con la discrezione che sempre l’aveva contraddistinta è mancata all’età di 88 anni, Rosina Cavicchioli. Docente di canto al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, aveva studiato arte drammatica alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra e Canto a Torino alla scuola di Bettina Lupo.

Ha frequentato corsi al Mozarteum di Salisburgo e all'Accademia Chigiana di Siena. Ha tenuto concerti per le più importanti società musicali italiane, compresa la Radio e la Televisione, rivelando qualità eccezionali di tecnica, stile e comunicatività, in un repertorio assai vasto, dalle cantate e dagli oratori del '600 / '700 ai Lieder romantici, alle musiche espressioniste, dodecafoniche, compprendendo pure I classici dell’opera.

Il doveroso ricordo va al di là di quello dell’artista, per l’impegno da lei profuso nel  riscoprire, intepretare e diffondere le “Liriche Piemontesi in Musica”, con l’iimpareggiabile “maestro” Roberto Cognazzo.

La vita artistica culturale della Torino inizio ‘900 era intensissima. I musicisti Vincenzo Davico, Luigi Perrachio, Michele Lessona, Leone Sinigaglia, seppero unire la loro cretività, d’intreccio con scrittori quali Nino Costa, Pinin Pacot e Luigi Olivero, per citare I principali.

Costoro, negli anni in cui, per ordini romani, si tendeva ad abbandonare l’uso della lingua Piemontese, seppero intraprendere seri studi storici –filologici per far rinscere la poesia e le tradizioni letterarie e popolari della nostra gente, con coscienza crittica e impegno artistico, al fine anche di diffondere e conservare il patrimonio letterario e musicale del Vecchio Piemonte

Così, in anni successivi, Rosina Cavicchioli contribuì alla riscoperta di un’antologia di pagine per voce e pianoforte estratte dalla produzione di Vincenzo Davico, Luigi Perrachio, Michele Lessona, e Leone Sinigaglia.

In particolare, il merito di Lessona é stato quello di rinverdire le peculiarità della musica popolare piemontese, affrontando il non facile compito di musicare alcuni fra i più suggestive canti già raccolti da Costantno Nigra, mentre Sinigaglia compie una duplice opera di scopritore di un buon numero di canzoni popolari.

Se oggi siamo in grado di ascoltare, con le Liriche Piemontesi, la voce di Rosina Cavicchioli, lo dobbiamo al Centro Studi Piemontesi – Ca dè Studi Piemontéis.

Sin dalla sua fondazione nel 1969, ha avuto il merito di svolgere un’attività culturale caratterizzata dalla interdisciplinarietà e, in collaborazione con l’Associazione Piemontese per la Ricerca delle Fonti Musicali e il Fondo “Carlo Felice Bona” del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”, ha diffuso il disco e successivamente il compact “Liriche Piemontesi in musica” per perpetrare quelle melodie che per decenni avevano allietato le serate dei Piemontesi nei tempi della Musica, pubblici e nelle residenze private ove la diffusione del bel canto e della Poesia erano preminenti.

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Articolo pubblicato il 22/07/2017