Torino. L’obbligo vaccinale in Piemonte. Finale col botto al Consiglio Regionale

Gancia: “ Gli interessi della comunità devono prevalere su quelli del singolo, perché la salute non è negoziabile”.M5S:” Sui vaccini la Giunta regionale sta creando solo confusione. Monaco: “siamo arrivati a dover imporre il contrasto all’inciviltà dell’ignoranza”

Tra gli argomenti trattati ieri nell’ultima seduta del consiglio regionale prima della pausa estiva era prevista la comunicazione dell’assessore Saitta, in seguito alla richiesta presentata nella scorsa seduta dal consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Bono.  sull’obbligo vaccinale in Piemonte, stabilito entro il 31 ottobre.

 Nei dettagli che, a dire il vero potrebbero sembrare un po’ astrusi, i genitori dei bambini che frequentano l'asilo nido e la scuola per l'infanzia (fascia 0-6 anni) dovranno presentare il primo giorno di scuola il foglio di convocazione dell'Asl per la seduta vaccinale oppure l'autocertificazione che attesta le avvenute vaccinazioni obbligatorie.

Invece le famiglie dei ragazzi più grandi, dai 6 ai 16 anni, avranno più tempo: fino al 31 Saranno inoltre le Asl ad avvisare le famiglie inviando direttamente a casa la prenotazione della seduta vaccinale per i bambini che non risultano in regola.

“In Piemonte abbiamo una buona copertura vaccinale e non è vero che le famiglie siano contrarie. Il meccanismo che abbiamo elaborato ancora prima della conversione in legge del decreto vaccini (il 28 luglio ndr) sta funzionando senza problemi - ha affermato Saitta - continueremo a monitorare i provvedimenti intrapresi attraverso una task force formata dai responsabili dei servizi vaccinali, che si riuniranno ogni 15 giorni per valutare i risultati del lavoro svolto ed affrontare le eventuali difficoltà”.

Da parte dei consiglieri regionale di maggioranza ed alcuni di opposizione si è condiviso il principio e la necessità di procedere con le vaccinazioni.

Così per Gianna Gancia, capogruppo della Lega Nord "Trattiamo di un bene comune, gli interessi della comunità devono prevalere su quelli del singolo, perché la salute non è negoziabile. Al primo posto ci deve essere l'informazione, perché in medicina quello che conta è il rapporto rischi/benefici e nel caso dei vaccini non c'é dubbio che bisogna agire in difesa delle persone più deboli. Per poi ribadire che su questi tempi si presti attenzione alla cultura scientifica e non alle approssimazioni mediatiche” Per poi concludere “ Se è vero che la copertura vaccinale, ad esempio nel caso dell’epatite B, garantirebbe la riduzione del 50% de i tumori epatici, quasi sempre curabili, così come dimezzerebbe i tumori del cavo orale e dell’ano con la vaccinazione contro HPV”

Mentre per il medico Alfredo Monaco del gruppo Rete Civica, “dobbiamo stare a discutere sulla libertà o meno di sottoporre la popolazione alla prevenzione di malattie gravi grazie ai rimedi della scienza, cioè i vaccini: vorrei che tutti facessero un giro nelle favelas brasiliane per vedere quali sono gli effetti della poliomielite per chi non ha potuto vaccinarsi”, e ribadisce” Sono davvero rattristato dal fatto che il Parlamento abbia dovuto rendere obbligatori interventi medici. L’assessore Saitta parla di atto di civiltà, mentre per me siamo arrivati a dover imporre il contrasto all’inciviltà dell’ignoranza”.

Fuoco di fila negli interventi di tutti i consiglieri del M5S che contestano l’obbligatorietà e modalità imposte dalla regione per le vaccinazioni.

” Sui vaccini la Giunta regionale sta creando solo confusione, affermano in un comunicato In occasione del dibattito avvenuto oggi in Consiglio regionale abbiamo ribadito le nostre posizioni sulle scelte del Governo. Da sempre sosteniamo la raccomandazione e la libertà di scelta, proprio come avviene nei paesi scandinavi, perché funziona ed aumenta la copertura vaccinale più dell’obbligo che anzi divide e non è efficace. L’incremento delle vaccinazioni si ottiene con il dialogo medico-paziente e non con gli obblighi e le punizioni che spesso ottengono l’effetto opposto”.

Il consigliere Marco Grimaldi (Sel) ha sostenuto le ragioni dell'assessore, affermando che è necessario attrezzarsi per far fronte ad una campagna vaccinale che prevede 260mila sedute vaccinali e bisogna evitare di seguire le notizie false che diffondono l'allarme tra le famiglie.

l consigliere Roberto Ravello (FdI) ha inaugurato con il tema vaccini il suo primo intervento in Aula consiliare: "Saitta ha seguito un approccio razionale e apprezzabile. Dobbiamo tutelare la comunità, anche se mi preoccupa la reale capacità del nostro servizio sanitario".

Anche Gianluca Vignale (Mns) si è detto d'accordo con l'operato dell'assessore ed ha ricordato che la Regione Piemonte ha anticipato il decreto del Ministro con due progetti di legge depositati in Consiglio regionale.

"Il nostro obiettivo, conclude  l'assessore - è quello di ridurre i disagi delle famiglie. Oltre all'introduzione delle autocertificazioni per chi è in regola con gli obblighi vaccinali e all'attivazione del numero verde 800.333.444, abbiamo stabilito che, anziché costringere i genitori a recarsi durante il mese di agosto ai servizi vaccinali, siano le stesse Asl ad avvisare le famiglie inviando direttamente la prenotazione per sottoporre i bambini alle vaccinazioni.

L’argomento vaccinazioni ha animato il Parlamento e tenuto banco al consiglio Regionale. Le maggiori divisioni si registrano si social e travolgono in ogni senso le indicazioni dei partiti politici. Saranno i genitori a dover agire nel modo che ritengono maggiormente confacente alla salute dei propri figli.

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Articolo pubblicato il 02/08/2017