Il referendum monarchia-repubblica del 2-3 giugno 1946. Come anḍ davvero?

Alessandro Mella considera una delle ultime produzioni storiografiche del professor Aldo A. Mola, che rappresenta un’inchiesta alla ricerca della verità!

Propongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” questa recensione dell’amico Alessandro Mella che considera il saggio storico “Il referendum monarchia-repubblica del 2-3 giugno 1946. Come andò davvero?” del professor Aldo Alessandro Mola, che finalmente, con raro rigore scientifico, risponde agli interrogativi accumulati negli anni su questo discusso referendum (m.j.).


 

Sono passati settant’anni dal discusso referendum monarchia repubblica che, in condizioni straordinarie, si tenne nel giugno del 1946. Un evento che significativo, che recise profondamente le radici unitarie e culturali del nostro paese al punto da renderlo lungamente discusso.


La svolta istituzionale fu, palesemente, al centro degli interessi di diverse forze politiche interessate a liquidare ad ogni costo la corona, unico freno alla partitocrazia già crescente.


Fu un cambiamento democratico? Se ne dibatte da sempre e le rivelazioni di Massimo Caprara, già segretario di Palmiro Togliatti, qualche anno fa, contribuirono ad alimentare dubbi, sospetti e leggende su quello che, secondo la sua testimonianza, lo stesso Togliatti definì un parto pilotato.


Centinaia di domande hanno percorso per decenni le opposte vulgate della storiografia. Chi a difendere la legittimità fragile d’una frettolosa consultazione e chi a fantasticare immaginando un’improbabile Romita che, con il “Migliore”, estraeva dal sacco voti repubblicani da gettare nella mischia per abbattere, nottetempo, la monarchia.


Un saggio giunge finalmente, con raro rigore scientifico, a rispondere agli interrogativi che si sono accumulati negli anni.


L’opera è il volume “Il referendum monarchia-repubblica del 2-3 giugno 1946. Come andò davvero?” del prof. Aldo Alessandro Mola, storico dalla vastissima e magnifica produzione letteraria. Grazie ad una ricerca condotta presso vari archivi, in particolare l’Archivio Centrale dello Stato, l’autore documenta le migliaia di brogli messi in opera prima, durante e dopo le votazioni, il caos degli scrutini e della verifica dei 21mila ricorsi, la provvisorietà dei dati effettivamente disponibili il 18 giugno 1946, quando la Corte suprema di Cassazione sentenziò che per votanti intendeva solo i voti validi (ignorando schede bianche, nulle, contestate, non assegnate e i tre milioni di cittadini esclusi dal voto: prigionieri di guerra, profughi, radiati per motivi politici, non reperiti...).


Il governo escluse il controllo delle schede ed un serio esame dei fatti: un precedente sinistro per il referendum sulla riforma della costituzione, annunciato per l’ottobre 2016.


La repubblica ebbe il magro consenso del 45% del corpo elettorale. Nacque minoritaria, non il 2 ma il 19 giugno 1946.


Vittima di un “trucco” ed informato che nessuno garantiva l’incolumità sua e dei monarchici, il 13 giugno il Re lasciò l’Italia deplorando il “gesto rivoluzionario” del governo e la violazione della legalità.


«Come qui ricorda Mola – scrive la Principessa Maria Gabriella  di Savoia nell’Introduzione  al volume – Umberto II era Re, partì da Re e lo rimase sino al Suo ultimo giorno, il 18 marzo 1983, quando morì esule, con l’amarezza di non aver potuto rimettere piede nella Patria alla quale aveva dedicato la vita, sull’esempio degli Avi».


La Costituente irrogò la pena dell’esilio per il lui e per i suoi discendenti maschi. Confuse “discendenti” con “eredi al trono”.


Sottigliezze? La Costituzione afferma che la sovranità appartiene al popolo. Perciò, argomenta Mola, in qualunque momento gli italiani possono chiedere un referendum sulla forma dello Stato, nelle forme usate nel 1946.


Lo affermò anche Giovanni Gronchi, presidente della repubblica.  


Ma, oltre all’importante analisi sulle vicende del discusso referendum, il prof. Mola descrive anche le premesse politiche che hanno condotto alla liquidazione della monarchia quale massima colpevole del passato ventennio.


Le losche e meschine manovre di politici e partiti (talvolta precedentemente e faziosamente orientati in modo assai differente), le trame giornalistiche antisabaude e via discorrendo fino a smontare i luoghi comuni costruiti dalla vulgata postbellica. Il ruolo di Casa Savoia nella cosiddetta “Marcia su Roma” e nella crisi delle istituzioni dell’autunno 1922, nel consolidamento del nascituro regime dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti, nelle famigerate leggi razziali ed in ultimo nei giorni disperati della caduta del regime e dell’armistizio del 1943.


Un volume che merita un’attenta lettura poiché, dopo averne voltato l’ultima pagina, non sarà più possibile pensare alle vicende travagliate del nostro paese nello stesso modo. Ed ugualmente verrà spontaneo guardarne il presente ed il futuro con occhi e pensieri molto diversi.


Se i libri hanno il valore di spalancare menti ed orizzonti, questo riesce perfino a cambiare le nostre prospettive. L’Opera esce con l’egida della Consulta dei Senatori del Regno.


Il referendum monarchia-repubblica del 2-3 giugno 1946. Come andò davvero? di Aldo A. Mola, Bastogi Libri (2016), 20,00 €, pagg. XXI + 438 e 8 ill. inedite, ISBN 978-88-99376-59-8

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Articolo pubblicato il 22/08/2017