Borse - Russell Investments: uscite dal mercato prima che sia tardi.

Il mercato azionario statunitense si appresta a vivere una fase di correzione secondo i 44 economisti, analisti e gestori interpellati dalla CNBC sul tema. La Fed non alzerà i tassi e probabilmente Janet Yellen aspetterà fino a dicembre per imporre la quarta stretta monetaria in due anni di tempo e fino a settembre per annunciare la riduzione dei 4.500 miliardi di bilancio.

Le attese su quello che potrebbero realizzare l’amministrazione Trump e il Congresso sono sempre più basse. Secondo gli esperti di Wall Street la riforma fiscale, che potrebbe fare da volano per le aziende e la crescita economica, potrebbe vedere la luce nel primo trimestre del 2018. Prima c’è però da affrontare lo scoglio dell’innalzamento del tetto del debito.

C’è maggiore pessimismo, invece, sulle prospettive riguardanti la riforma dell’Obamacare, il sistema di assistenza medica, la riforma del metodo di regolamentazione del settore finanziario e il piano di maxi investimenti nelle infrastrutture. Tutto questo contribuisce ad alimentare i timori che il mercato azionario sia destinato a inciampare presto.

I prezzi degli asset finanziari sono decisamente sopravvalutati e secondo Mark Zandi, chief economist di Moody’s Analytics, il mercato è sempre più compiacente. “Le precondizioni per una fase di correzione significativa ormai ci sono tutte”.

Per Russell Investments è giunta molto semplicemente l’ora di togliere i soldi dal mercato Usa e spostare gli investimenti altrove. Il tempo sta per scadere per i rialzisti di mercato, secondo Stephen Wood, chief market strategist del broker.

La corsa della Borsa Usa sta per giungere al capolinea e gli investitori farebbero meglio a togliere le chip dal tavolo da poker prima di perdere molti soldi. “I prezzi di Borsa sono sempre meno allineati ai fondamentali nel mercato Usa”, ha dichiarato oggi l’economista alla trasmissione “Trading Nation” della CNBC. “Dopo otto anni e passa di corsa sostenuta, conviene intascare qualche profitto e riequilibrare le proprie posizioni”.

Wood, che ha un punteggio obiettivo di 2.300 punti per l’indice S&P 500 tra 12 mesi, si aspetta dunque un calo del 7% dai livelli attuali. Se le sue previsioni dovessero rivelarsi corrette, l’impatto sarebbe più grande di quanto potrebbe sembrare all’apparenza un -7%.

“L’investimento nazionalista, per esempio, è un problema che ho riscontrato in quasi tutti i portafogli” osserva Wood nel lanciare l’appello per un approccio agli investimenti più globale e multi-asset, in nome della tanto volte decantata ma non sempre seguita, strategia di diversificazione.

wallstreetitalia.com

 

 

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Articolo pubblicato il 15/08/2017