Le alterazioni della crescita ed il ritrovamento del cranio del faraone Sa-Nakht


SDFFFFVi è una malattia, relativamente rara che provoca una crescita anormale nei bambini, una crescita più marcata  in altezza, che viene ai verificarsi quando la ghiandola pituitaria del bambino produce un eccesso di ormone della crescita, noto come somatotropina. E' molto importante la diagnosi precoce di questa affezione , cui viene dato il nome di " gigantismo". Il trattamento rapido può fermare o rallentare le modifiche che possono causare l'eccessiva  crescita rispetto a quella  normale. Tuttavia, la condizione può essere difficile da rilevare nei primi stadi della malattia e, i sintomi del gigantismo,  potrebbero trarre in inganno, potendo essere interpretati come una normale crescita infantile.

La causa principale di questa alterazione è, nella maggior parte dei casi, un tumore della ghiandola pituitaria, o ipofisi. L'ipofisi è situata alla base del cranio ed è preposta al controllo della attività endocrina e metabolica dell'organismo. Fra i numerosi ormoni soggetti alla sua influenza vi è il somatotropo , l'ormone della crescita, la cui azione consiste nello stimolare il deposito di calcio nell'osso, e nello stimolare l'accrescimento dei tessuti di rivestimento cartilaginei. Dopo il parto attiva la prolattina che, agendo sulla ghiandola mammaria, stimola la produzione di latte.

L'ipofisi, dalle dimensioni contenute, poco più grande di un pisello, agisce anche su altre ghiandole, i surreni, le gonadi ed i testicoli, per cui è comprensibile come un suo squilibrio, o una affezione tumorale possa causare seri danni all'organismo.   E' il caso del tumore che induce la ghiandola a produrre un eccesso di ormone somatotropo, o della crescita, situazione che porta l'organismo a crescere molto più del normale, causando l'affezione che prende il nome di gigantismo.

Una scoperta archeologica recente ci dimostra che tale affezione accompagna l'uomo fin dai tempi più antichi, infatti, i supposti resti di un faraone dell'antico Egitto, ed in particolare il ritrovamento del suo cranio, possono rappresentare la prova che costui fosse malato di gigantismo.

Nell'ambito degli studi che gli scienziati svolgono comunemente sulle mummie è stato valutato uno scheletroCVVVV trovato nel 1901 durante gli scavi per riportare alla luce una tomba scoperta vicino a Beit Khallaf in Egitto, una località situata a nord, nell'Egitto centrale. I lavori precedenti avevano già suggerito che lo scheletro dell'uomo - che avrebbe dovuto avere un altezza  di circa due metri - fosse appartenuto a un personaggio di alto rango ed in particolare al faraone Sa-Nakht, appartenente alla III dinastia e vissuto all'incirca nel 2700 a.C.

Gli studi effettuati sulla maggior parte delle mummie egiziane hanno suggerito che l'altezza media degli uomini di quel periodo fosse  di circa 1,7 metri. Gli antichi re egizi erano probabilmente meglio nutriti e in buona salute, rispetto ai popoli dell'epoca, e questo potrebbe far supporre che avessero migliori possibilità di superare l'altezza media della popolazione.

Sa-Nakht, avrebbe dunque potuto essere il gigante umano più antico e noto;  le sue  ossa lunghe dello scheletro presentano  prove di crescita esuberante, segni chiari del gigantismo, che rendono Sa-Nakht il più antico caso noto di questo dismetabolismo nel mondo. Nessun altro antico egizio era infatti conosciuto come gigante, hanno affermato i ricercatori, i quali sono convinti che studiare lo sviluppo evolutivo delle malattie del passato, sia molto  importante per la medicina contemporanea.

QQNell'antico Egitto, l'essere alti, non aveva grande importanza. Al contrario, gli uomini di bassa statura, verosimilmente sofferenti di  dwarfismo, o nanismo ipofisario dovuto a un deficit infantile dell'ormone della crescita, la somatotropina, alterazione che porta il soggetto sofferente di tale alterazione a non superare i 120 cm, furono molto ammirati  e tenuti in grande considerazione.

Le ricche arti figurative degli antichi egizi mostrano talvolta i nani nelle decorazione delle tombe e inoltre hanno dato modo di comprendere  che venivano impiegati come assistenti personali dei dignitari di corte, anche come ballerini e intrattenitori. Alcuni nani hanno avuto ruoli importanti nelle famiglie di alti ufficiali, ricevendo il privilegio di essere sepolti nel cimitero reale.

Oggi il gigantismo è una patologia assai rara:  solo circa tre persone su un milione ne sono affette. La scienza ha spiegato le cause di una simile affezione e le sue modalità di insorgenza sono note e ben definite, a differenza di epoche ormai remote per cui i soggetti affetti da tale malformazione potevano essere fonte di meraviglia e, forse, la causa delle leggende giunte fino a noi, in cui  si racconta  delle mirabolanti avventure vissute dopo averli incontrati.

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Articolo pubblicato il 21/08/2017