Spagna - Il bilancio è ora di 14 morti e un centinaio di feriti.

Tre gli arresti - I due attentati probabilmente collegati mentre l'inchiesta segue la pista di una cellula jihadista di otto persone.

BARCELLONA - Una città travolta dal terrorismo che tenta di ripartire. Lentamente da questa mattina la più turistica via di Barcellona, la Rambla, è stata riaperta al pubblico. A mezzogiorno migliaia di cittadini commossi si sono riuniti con le autorità in Plaza Catalunya, cuore della capitale catalana, per un minuto di silenzio in omaggio alle vittime dell'attentato. Dopo l'omaggio la folla si è sciolta in un lungo applauso, scandendo lo slogan "No Tengo Miedo", "Non ho paura".

Intanto l'inchiesta delle autorità catalane inizia a fare luce sulla complicata vicenda. Si sospetta che dietro gli attacchi di ieri a Barcellona (14 morti e un centinaio di feriti) e di questa notte a Cambrils (una vittima e sei feriti), vi possa essere una cellula composta da almeno otto persone. 

Riguardo l'attacco sulla Rambla la polizia catalana al momento ha arrestato quattro persone. Driss Oukabir è stato fermato ieri sera a Ripoll dopo aver denunciato la scomparsa dei suoi documenti utilizzati per noleggiare il furgone. Sempre a Ripoll è inoltre stato arrestato un cittadino marocchino conoscente della famiglia Oukabir.

Ad Alcanar invece è finito in manette un terzo uomo che era rimasto ferito nell'esplosione di mercoledì notte in una casa dove, secondo gli inquirenti, si sospetta che la cellula stesse preparando ordigni artigianali. Una quarta persona è poi stata fermata nel pomeriggio di venerdì.

La polizia ha inoltre confermato di ricercare attivamente quale presunto conducente del furgone Moussa Oukabir, fratello minore di Driss, a cui si sospetta abbia rubato i documenti.  

 

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Articolo pubblicato il 18/08/2017