Lou soun amis, il suono amico. Una tradizione musicale delle Alpi occidentali, Valli di Lanzo

Il film documentario, realizzato da Flavio Giacchero e Luca Percivalle, verrà proiettato a Viù (Torino) venerdì 25 agosto

Il film documentario “Lou soun amis, il suono amico. Una tradizione musicale delle Alpi occidentali, Valli di Lanzo”, è un film documentario realizzato da Flavio Giacchero con Luca Percivalle, che nasce da una ricerca antropologica sul campo filmata tra il 2011 e il 2015.


Siamo nelle Valli di Lanzo, tre vallate alpine a pochi chilometri da Torino, vicine geograficamente a quelle olimpiche ma molto lontane per altri aspetti.


Da una ricerca antropologica, confluita nella tesi di laurea in etnomusicologia di uno degli autori, Flavio Giacchero, nasce un documentario grazie all’incontro con Luca Percivalle. I due autori filmano feste, riti, quotidianità e registrano suoni e voci per circa cinque anni.


Lo scopo è documentare una particolare tradizione musicale legata indissolubilmente al contesto sociale: strutture musicali connesse a strutture sociali, un suono che veicola emotività e contribuisce a mantenere società. Si osserva e si entra in una società, una cultura, un territorio: si parla, beve, mangia, suona e danza in questo mondo e con le persone che lo compongono di ogni età. Si narra di una determinata musica e di ciò che la fa esistere. Si incontrano situazioni e luoghi differenti: matrimoni, carnevali, feste patronali, balli, questue, alpeggi, osterie, stalle, case, prati. Ma si incontrano anche santi, diavoli, racconti di guerra, aneddoti, il mondo magico presente ovunque. Un mondo magico ma non irreale in cui ci si confronta con problematiche contemporanee.


Si è immersi nel mondo dell’oralità e della quotidianità, in un tempo reale e immaginario, pubblico e privato, scandito da feste e riti di una società sopravvissuta alla forza centrifuga della globalizzazione per la quale la pratica musicale non è spettacolo o revival ma parte intrinseca della vita. La narrazione si sviluppa attraverso una serie di capitoli che documentano le caratteristiche e il contesto culturale di una specifica tradizione musicale.


Affinché questa musica possa riprodursi nel modo ideale sono necessari una serie di elementi, composti da regole musicali e sociali, in cui si ricerca una precisa estetica del suono, connessa e speculare ad una particolare predisposizione emotiva. Si ricerca un certo tipo di suono che corrisponde, in una forma sinestetica, a una determinata emotività collettiva, una sorta di risonanza tra sentire la musica e sentire gli altri. Dalla ricerca e dalle testimonianze è emerso infatti che elemento collante è l’amicizia, base fondante per la buona riuscita di questa musica.


Significativo un frammento di un’intervista: “...a suonare bisogna essere amici perché se non sei amico non puoi suonare insieme... suoni, però ha un suono freddo e non è un suono amico, è un suono freddo”.


Una tradizione musicale polifonica dunque che è stata veicolata nel tempo creando e mantenendo società. Un suono che permette e conduce una determinata esperienza in cui il significato profondo pare essere condividere e vivere un certo tipo di sentimento: sentire e sentirsi parte di una collettività in una dimensione armoniosa.


Il film documentario è in francoprovenzale, una delle dodici minoranze linguistiche storiche riconosciute dalla Repubblica italiana, sottotitolato in italiano e tradotto in altre tre lingue.


Il film documentario “Lou soun amis, il suono amico. Una tradizione musicale delle Alpi occidentali, Valli di Lanzo”, verrà proiettato a Viù (Torino) venerdì 25 agosto, alle 20:45, presso il Polvalente

“Lou soun amis, il suono amico. Una tradizione musicale delle Alpi occidentali, Valli di Lanzo”, è stato selezionato all’importante festival Piemonte Movie 16 gLocal Film Festival nella sezione Panoramica Doc ed ha ottenuto il primo premio al MonFilmFest, Vetrina di un film ritrovato, di Casale Monferrato (2017). Dopo la proiezione di Viù, sarà ancora presentato a Traves (TO) il 26 agosto, e a Corio (TO) il 16 settembre, sempre alle ore 21:00.

 

Flavio Giacchero: etnomusicologo, musicista, si occupa inoltre di antropologia culturale, fotografia e paesaggi sonori. Dal 2003 al 2013 ha lavorato come ricercatore presso gli archivi di etnomusicologia del Centro Regionale Etnografico Linguistico di Torino. Ha all’attivo numerose collaborazioni con enti di ricerca, studiosi e musicisti con ampia attività editoriale, discografica e concertistica in Italia e all’estero. Dal 2011 collabora con l’Associazione Culturale Chambra d’Oc e Tsambra Francoprovensal in numerosi progetti finalizzati nella tutela e diffusione della cultura delle minoranze linguistiche italiane. Allievo del jazzista Carlo Actis Dato, si occupa principalmente di musica tradizionale, creativa e free jazz.


Luca Percivalle: regista, antropologo ed educatore intende il video come uno strumento di ricerca, dialogo e riflessione. Di Casale Monferrato, lavora presso il Laboratorio Granai della Memoria dell’Università di Scienze Gastronomiche. Si occupa di ricerca nell’ambito dell’antropologia visiva realizzando documentari e laboratori volti all’utilizzo dell’audiovisivo come strumento educativo e di indagine socio antropologica. Ha realizzato inoltre numerosi videoclip musicali, videoinstallazioni museali e cortometraggi in Italia e all’estero partecipando a festival e rassegne cinematografiche.

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Articolo pubblicato il 22/08/2017