Scaramucce tra Bersaglieri e francesi: accadeva il 29 agosto 1861

Un episodio poco noto del difficile percorso dell’Unità d’Italia

La storia ufficiale dell’Unità d’Italia, per necessità contingenti e politiche, è sempre stata narrata facendo riferimento, nella stragrande maggioranza dei casi, a episodi ed eventi di una certa rilevanza.

Questa scelta non è un fatto esclusivo italiano in quanto la storia delle nazioni del mondo occidentale ha sempre seguito questo percorso.

Tuttavia tra gli eventi importanti che hanno costituito le tappe fondamentali e irreversibili dei destini delle singole nazioni, esiste una  molteplice varietà di “episodi minori”, ma ugualmente importanti, che il tempo e la necessità semplificativo-didattica del tramandare la memoria hanno praticamente relegato nell’oblio.

Se per gli storici di professione questi eventi minori possono costituire elementi utili per rafforzare determinate interpretazioni o ipotesi, per il grande pubblico invece possono apparire come notizie curiose, se non addirittura sorprendenti.

L’episodio in questione “Scaramucce fra Bersaglieri e francesi - Accadeva il 29 agosto 1861” rientra in questa categoria ed è significativo e propedeutico per addentrarci in quella complessa, sovente contradditoria, “storia minore” che ha caratterizzato il singolare percorso dell’Unità d’Italia.

Vale pertanto riportare integralmente il testo in oggetto, tratto dal volume di Maurizio Lupo “Accadde nel 1861 – Cronache, indiscrezioni e retroscena dell’Unità d’Italia” – La Stampa – Edizioni del Capricorno.

In fondo riproporre eventi del passato, che per diversi e non sempre confessabili motivi, sono stati frettolosamente archiviati, offre al lettore la possibilità di esprimere una libera opinione verso tutto quanto è stato presentato in una versione intenzionalmente unidirezionale.


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“ … L’esercito italiano giovedì 29 agosto 1861 saggia la resistenza delle truppe del Papa e la capacità di reazione di quelle francesi che le fiancheggiano.

Il monito espresso da Napoleone III il 26 agosto a non creare incidenti sulla frontiera pontificia sembra ottenere l’effetto opposto.

L’imperatore ha chiesto pazienza all’Italia. Ha fatto intendere che ormai presidia malvolentieri Roma. Dice che valuterà con “benevolenza” gli interessi italiani sulla città.

Tanto induce le autorità militari di Torino a verificare sul campo l’eventuale risposta francese a incursioni nel territorio pontificio.

Duecento Bersaglieri, guidati dal capitano Montanucci, passano pertanto il confine toscano e puntano sul Comune di San Lorenzino, in provincia di Viterbo, dove sono “festosamente accolti”.

Ma i francesi li avvistano e subito inviano da Acquapendente un distaccamento che blocchi l’incursione italiana.

Montanucci è costretto a ritirarsi in Toscana. Un’altra scaramuccia tra francesi e italiani avverrà il 1° settembre a Epitaffio, piccolo posto sulla frontiera pontificia.

Qui 50 Bersaglieri occuperanno la località. Altri sbarcheranno a Fondi. Insieme cercheranno di penetrare nel territorio pontificio, fino ad attaccare una torre d’avvistamento presidiata da sei gendarmi papalini. Alla vista dei Bersaglieri apriranno il fuoco e per un’ora affronteranno quello italiano.

Al sopraggiungere di rinforzi francesi, i Bersaglieri saranno costretti a ritirarsi con quattro feriti …”.

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Articolo pubblicato il 29/08/2017