Wow!!! Eccola la 74à edizione del Cinema di Venezia, in scena al LIDO, fino al 9 settembre e dove si concentrerà, come ogni anno, la cinefilia e il glamour.
Sono presenti grandi nomi, una lista molto ricca.
Matt Damon con il film di apertura Downsizing di Alexander Payne, George Clooney, Jennifer Lawrence, Jane Fonda e Robert Redford e tanto cinema italiano, ben 4 films italiani in concorso per il leone d’ oro, tanti coprodotti da Rai Cinema che ha un occhio particolare per i racconti che riguardano il nostro paese. Su RAI 1 critici e opinionisti si sono divertiti a tratteggiare questo nuovo festival, ecco come:
Luca Bianchini, scrittore e divertente opinionista: ‘Per quanto riguarda le star, al momento dell’approdo, te la puoi tirare quanto vuoi, parlo soprattutto delle super-attrici ma, quando scendono dal taxi o dalla gondola, sono sempre titubanti, fantozziane.
Il direttore di Ciak, Piera Detassis: ‘ Ci sono molte coppie sentimentali, Jennifer Lawrence con il regista Darren Aronifsky, il neo papà George Clooney e Amal e coppie di artisti come Robert Redford e Jane Fonda, Helen Mirren e Donald Sutherland in "Ella & John’ di Virzì e poi, mai cosi tanti italiani come in questo anno.
l critico cinematografico, Stive Della Casa, alla domanda su che cosa significa Venezia per la cinematografia mondiale: ’ E’ un vetrina, sicuramente un trampolino importate per l’Oscar, è un posto che ha il suo fascino ma anche le sue difficoltà. Si parla del fascino di Venezia ma bisogna distinguere la città di Venezia dal Lido di Venezia che è un'altra cosa.
A Paolo Sommaruga, giornalista, è stato chiesto quanto sia faticoso un festival per i giornalisti che sono costretti a ore di proiezioni.
‘Si alla fine sembrano visioni mistiche (scherza), è un bel tour de force, la prima proiezione è già alle 8,30 e poi si va avanti tutto il giorno tra proiezioni, interviste e conferenze stampa. Il festival è una macchina che trita un po’ tutto, fino alla proiezione serale.
Ci vuole una certa resistenza fisica compensata, comunque, dalla passione.
Piera Detassis: ‘La storia del padrino, anziché della madrina con Alessandro Borghi, è una novità positiva perché è giusto dare spazio anche alle figure maschili in questo ruolo.
Invece, presidente di giuria, questa volta, è una donna, l’attrice statunitense Annette Bening, quattro volte candidata all’Oscar, moglie Warren Beatty. Non è stato così frequente avere una donna presidente al cinema di Venezia.
Stive Della Casa: ‘Se non si vuole essere cattivi, il fatto che le due star più attese abbiano 80 anni, dimostra che il cinema un po’ sta invecchiando, però ci sono solo loro tra i più anziani per fortuna. Sono certamente due personaggi che hanno dato molto alla storia del cinema dagli anni 60 in poi e l’abbinamento ne ha sempre fatto una coppia di fatto, una specie di riconoscimento a quel cinema americano che negli anni 60-70 è stato anticonformista e capace di raccontare cosa stava succedendo.
Tra i film piemontesi nel programma di Venezia:
‘L’Enigna ‘ di Jean Rouch a Torino – Cronaca di un film raté’ dei torinesi Marco di Castri, Paolo Favaro, Daniele Planciola (Atacama Film), selezionato nella sezione ‘Venezia Classici’. Il docu-film racconta la storia di un laboratorio di idee e la nascita del film Enigma nei due anni tra l’arrivo di Jean Rouch e la definizione del progetto, attraverso il dialogo dei suoi protagonisti: ore di making of, riassunte in 90 minuti di rielaborazione degli autori.
Un altro docu-film presentato fuori concorso, no-fiction è ‘ Happy Winter’ di Giovanni Totaro – prodotto dalle case torinesi Zenit e Indyca, insieme a Rai Cinema che racconta l’estate sulla spiaggia di Mondello a Palermo dove, ogni anno, famiglie occupano i cabinati e sono pronte a indebitarsi per apparire benestanti tra i bagnanti.
Tra i films proposti per Biennale College - Cinema, laboratorio internazionale di alta formazione per giovani, per la produzione di film a basso costo che ha un ‘origine piemontese e il sostegno di FCTP vi è ‘ Beautiful Things’ prodotto da La Biennale e realizzato dai torinesi Giorgio Ferrero e Federico Biasin. Nasce dal progetto ‘ Film di confine ‘, sostenuto dal Piemonte Doc Film Fund.
Altro progetto piemontese, infine, all’interno del programma Migrarti del Mibact è quello di un’anteprima del cortometraggio di Daniele Gaglianone (prodotto da Zenit) e girato all’ex Villaggio OLIMPICO (MOI)
E la sicurezza? Viste le problematiche di terrorismo, le misure di sicurezza sono imponenti e rassicuranti per gli spettatori. Misure di sicurezza in linea con il G7 di Taormina.
E’ consentito l’accesso al Lido solo ai mezzi autorizzati ed in determinate fasce orarie.
L’accesso all'area destinata ad ospitare gli eventi della Mostra è consentito attraverso varchi con una vigilanza fissa, nelle fasce orarie di maggiore interesse e controlli con metal detector.
Nella zona di sicurezza interna, prossima alle sale del palazzo del Cinema, sarà consentito l’ingresso solo ai soggetti in possesso di titolo.
E’ stato implementato ulteriormente il sistema di videosorveglianza.
Le telecamere sono gestite da una centrale di controllo e supervisione, creata all’interno del palazzo del Cinema, che garantirà anche la trasmissione delle immagini alle sale operative delle Forze dell’ordine.
E’ stata attrezzata una sala che ospita una centrale operativa interforze, attiva h24, con l’impiego di un operatore per ogni Forza di polizia. Nella zona rossa, dove c’è il tappeto, si entrerà solo con il pass o accredito e nella zona arancione, limitrofa e più larga, si entrerà attraverso controlli con metal detector.
Le barriere in cemento, New Jersey, stanno già impedendo l’accesso dei veicoli sul lungomare Marconi e al Lido e, agenti in borghese, controllano i flussi anche con monitor portatili, visori che permettono, muovendosi a 360 °, di vedere tutto quello che si vede intorno, riversando le informazioni ad una centrale operativa interforze, allestita al Lido, nelle sale de Casinò. E’ stato approntato, inoltre, un piano per eventuali attacchi via mare (sono state raddoppiate le motovedette, una delle quali è stata assegnata alle 'Uop', le unità di primo intervento antiterrorismo).
La sintesi è forse quella che ha fatto il presidente della biennale, Paolo Baratta, parlando delle preoccupazioni della sicurezza del Festival che ha detto: ‘Attenzione si, ma non paura!
Quindi, conciliare la sicurezza con la necessità di incontri con culture, con persone di Paesi diversi.
Misure specifiche sono state predisposte anche sul piano della mobilità e sulla vigilanza degli esercizi alberghieri e di affittacamere che riceveranno giornalisti, fotografi, troupe televisive, in arrivo da tutto il mondo.
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Articolo pubblicato il 07/09/2017