Salina – chiedimi se sono felice.

Ultime vacanze – Perché non a Salina?

 

 

Salina è un'isola italiana notissima, appartenente all’arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia.

 

 

Misura 26,4 km² ed è la seconda per grandezza e popolazione dopo   Lipari.  È  suddivisa in tre comuni della provincia di Messina: Santa Marina, Malfa, Leni e ha una densità di 2.300 abitanti.

 

Composta da sei antichi vulcani, possiede il primo e terzo  rilievo   più   alto   dell'arcipelago: il Monte Fossa delle Felci, 962 m, e il Monte dei Porri, 860 m, che mantengono una  caratteristica forma conica.

 

Da questi due vulcani spenti, visti da nord-est, deriva   il suo   antico   nome  greco Did?m? (da dìdymos, "gemello").

 

L'attuale nome, invece, deriva invece da un laghetto  presente   nella   frazione   di   Lingua, del Comune di S. Marina di Salina, dal quale si estraeva il sale.

 

Dagli scavi archeologici, sono  stati   scoperti   stanziamenti   risalenti all’età   del bronzo e   un avvicendamento di periodi di completo abbandono, con altri di forte crescita.

 

Reperimenti presso Santa Marina, mostrano un notevole   insediamento   attorno al  IV sec A.C.  Nel VI secolo D.C, Salina fu una delle Eolie più  popolate,  perché i   vulcani   di   Lipari erano in attività.

 

Le incursioni arabe, la resero deserta finché, attorno al XVII secolo D.C., tornò a popolarsi.

 

Salina è l'isola più fertile delle Eolie e ricca d'acqua; vi si coltivano, ormai quale presidio slow food, uve pregiate, dalle quali si ricava la Malvasia delle Lipari, un  vino  dal sapore dolce e i capperi che sono esportati in tutto il mondo. Un'altra importante risorsa per l'isola è il turismo.

 

Molta gente del luogo lavora nei vigneti. Molte donne sono spesso impegnate nella  raccolta dei capperi , iniziando a lavorare alle 4 del  mattino,    attività    che   non   si può ancora  fare con macchinari, per cui richiede un impegnativo lavoro manuale.

 

Alle 11, lasciano i campi, perché il sole diventa intollerabile e così portano il raccolto  in azienda dove i boccioli, unici a 8 foglie, vengono conservati sotto sale, sotto aceto o sott’ olio. 

 

Questi sono i prodotti più celebri di Salina oltre, naturalmente, ai sapori  lussuriosi della cucina, della pasticceria e dei gelati, presenti sull’isola.

 

Una famosa frase del marchese De Sade,  coglie  bene   tutto   questo: ‘Non conosco nulla che vellichi così voluttuosamente lo stomaco e la testa, quanto i sapori e i piatti saporiti che vanno ad accarezzare la mente, preparandola alla lussuria’ . 

 

Famosa è la granita del bar ‘da Alfredo ‘ in via Marina Garibaldi, una leggenda! Alfredo  parla a ruota libera con i turisti che affollano il suo bar e annuiscono,   mentre   gustano   la   granita al pistacchio e guardano il mare a tre passi dal tavolino. 

 

La cadenza divertente siciliana, il rumore delle onde del mare e il sapore dei pistacchi sbriciolati sul gelato, creano uno stato d’animo di felicità, che si legge sui volti dei turisti   che arrivano da tutto il mondo.  

 

Un giro in  gommone, una   passeggiata   in   motorino, la visita al   laboratorio   artigianale   di Elsalina, per le ceramiche artistiche dipinte a mano  con soggetti e decori  eoliani, la  cena   da Nni LAUSTA, in via Risorgimento 188, a Santa Marina  e da   Martina   Caruso,  giovanissima stellina del ristorante Signum  e poi ancora,  l’aperitivo a   Pollara  con  il  selfie  tra i  murales dedicati a Massimo Troisi  e Philippe Noiret che hanno reso celebre la baia, girando le scene de ‘Il postino’ , fanno respirare  poesia,  mentre Ivo,   accattivante  portavoce di Capofaro  e delle     altre     proprietà    dei   conti     Tasca     d’Almerita,  famosi    produttori   di    vino (Regaleali), sfodera una  bottiglia di Didyme, la   Malvasia   secca   che   porta l’antico   nome   dell’ isola  e riempie i bicchieri in fila sullo steccato di legno.   

 

Si fa un brindisi davanti al mare che si tinge di rosso  e di  viola. L ‘ozio è meritato. Niente sensi di colpa! Non bisogna fare  nulla,  lasciare  invece che il  tempo  scivoli  silenzioso.  ‘Fare della propria vita una domenica è necessario’ -  sosteneva il regista Roland Barthes,   parlando della pigrizia (articolo di Sara Magro per Gioia). 

 

Gli  eoliani, ci  tengono  a  restare patrimonio dell ‘UNESCO preservando  l’eccezionale  bellezza dell’arcipelago e promuovendo  un   turismo   sostenibile. Nel 2015, è  nato   infatti,  ‘l’Aeolian islands preservation fund (Fondo per la salvaguardia delle isole Eolie).

 

Il fondo, nasce per preservare l’eccezionale bellezza del patrimonio naturalistico  dell’arcipelago eoliano, promuovendo un turismo sostenibile. AIPF, raccoglie fondi  da   persone  provenienti da tutto il mondo che hanno a cuore il futuro delle Eolie. I fondi raccolti sono interamente  dedicati a sostenere progetti ambientali alle Eolie, identificati come prioritari per il futuro delle isole.

 

Il bello di Salina è che non ha mai perso la sua natura e la sua identità. Nonostante gli alberghi, il lusso, il   turismo    internazionale,    resta   profondamente    innamorata   di   se   stessa   e profondamente siciliana come gli artefici del suo successo e, ognuno di noi, quando   approda a Salina, non può far altro che assorbire bellezza, energia, sapori,  colori,    profumi,      cercando di preservare più a lungo che può, il ricordo, il pensiero di quello stato d’animo   cosi  simile alla felicità. (S.Magro)

sc

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/09/2017