Bruxelles - Una motivazione totalmente politica dietro la sentenza Kyenge

Mario Borghezio unico parlamentare sanzionato

La motivazione della “sentenza Kyenge” conferma il carattere politico di un processo che vede Mario Borghezio della Lega Nord il solo sanzionato fra i tantissimi parlamentari, italiani ed europei, che si espressero negativamente sul ruolo governativo di Cecile Kyenge.

Sono stati, infatti, qualificati penalmente rilevanti le valutazioni di Borghezio che in merito ad "un’immensa letteratura storica e scientifica" che avvalora le profonde differenze fra la civiltà europea e quella africana.

Perplessità nascono altresì dall’esorbitante entità del risarcimento:

"Non si vede proprio  - dice Borghezio - come sia giustificabile, se non nel quadro di una sanzione di natura politica, visto che la persona in oggetto non ha certo avuto danni dalle mie critiche politiche, se mai vantaggi, visto la successiva promozione all’importante ruolo al Parlamento Europeo".

Il parlamentare della Lega Nord ha poi voluto sottolineare, "senza acrimonia ma come pura critica politica", come la Signora Kyenge brilli per assenza persino quando il Presidente del Parlamento Europeo convoca in assemblea straordinaria tutti i rappresentanti della diplomazia europea, moltissimi dei quali in Africa, a discutere sul ruolo dell’Europa nei rispettivi Paesi, con un apposito panel dedicato specificatamente all’Africa

"in cui, a differenza della citata Signora impegnata ancora nelle sue lunghe vacanze, il sottoscritto era ovviamente presente".

Mario Borghezio ha chiuso in maniera critica esarcastica affermando:

"E poi ci domandiamo perché l’Italia sostenga così pochi progetti per l’Africa...".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 07/09/2017