Lussemburgo, Quote migranti; La Corte europea respinge i ricorsi di Slovacchia e Ungheria.

Quali conseguenze per i Paesi che continueranno ad opporsi alle imposizioni di Bruxelles?

La Corte di Giustizia Europea ha respinto il ricorso presentato da alcuni Paesi dell’Est Europa contro il sistema delle quote sui richiedenti asilo da ospitare. 

Il procedimento, avviato nel 2015 dalla Commissione Europea, prevedeva di trasferire 160mila richiedenti da Italia e Grecia verso gli altri paesi europei, in relazione alla quota legata alla popolazione e all’economia di ciascun Paese. 

Ungheria e Slovacchia, che insieme alla Polonia hanno appoggiato il ricorso, si sono sempre opposte alla misura per ragioni di consenso politico interno, e in questi due anni non hanno quasi accolto richiedenti asilo.  

Nel loro ricorso, i tre Paesi sostenevano che il meccanismo delle quote fosse stato deciso con una procedura irregolare, ma la Corte ha respinto questa tesi.  

Nei prossimi mesi, i suddetti potrebbero rischiare un’ammenda, se persevereranno nel mancato rispetto della quota loro assegnata.

Il presidente della Repubblica Mattarella, in visita ad Atene, ha commentato con favore la sentenza.

Si attendono reazioni anche da parte degli altri Stati confinanti che si erano battuti contro le invasioni dei clandestini e l’ottemperanza del diktat dell’Europa.

 

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Articolo pubblicato il 07/09/2017