La sfinge simbolo antico della realtà umana.

Uno dei simboli più universali e conosciuti è quello della sfinge. Praticamente si può dire che è presente in tutte le culture dell’antichità, ovviamente con le dovute caratteristiche ma senza per ciò variare nel suo significato.

La sfinge più nota è quella egizia, compagna delle famose piramidi. Questo simbolo indica la struttura di base della natura umana, composta da una parte inferiore e mortale ed una divina quindi immortale.

La metà belluina della sfinge rappresenta la prima, lo stato egocentrico usuale che, essendo nato un giorno, è costretto, dopo aver vissuto le vicissitudini della vita terrena, ad entrare nel lato invisibile dell’universo governato dalla morte. A fianco di questo io ordinario costretto a vivere sotto le leggi del karma, esiste il microcosmo immortale che nella maggior parte degli uomini rimane ad uno stato latente e non manifesto.

Questa parte, simboleggiata dalla metà umana nella sfinge, in effetti è la vera statura umana, statura  divina però essenzialmente menomata e costretta a manifestare sempre diverse personalità nel gioco interminabile della ruota delle reincarnazioni.

L’unione della parte immortale con quella mortale, dalla nascita terrena risulta essere non omogenea nell’uomo: questo stato spiega finalmente le enormi tensioni che ogni uomo subisce lungo il corso della sua esistenza, poiché  influenze divine ed appetiti terreni, coabitano indefessamente nel suo interno.

Nella sua immortale opera dal titolo di “Faust”, Goethe, descrive benissimo questo stato di cose, affermando che in lui coabitano due anime in contrasto tra di loro: una rivolta verso i beni terreni, l’altra assetata di uno stato non meglio definito che potremmo definire divino, ovvero vivificato in un altro universo non retto dalle leggi della dualità complementari come il nostro.

L’uomo è essenzialmente quindi un essere duale, sottomesso alle leggi del tempo e dello spazio in cui viviamo. La sua dualità lo porta a fare innumerevoli esperienze con lo scopo di ben discernere in lui la sua complessa natura ed arrivare così ad un ipotetica soluzione che, unica prevede la congiunzione dei due stati in un modo di coscienza non più eterogeneo, per così dire, al fine di trasfigurare tutto l’essere in uno stato non più scisso ma basato sull’unicità dell’essere e non più mosso dalla legge polare del bene e del male.

Risolvere il mistero della sfinge quindi significa rendere la coscienza un flusso unico di percezione, non più mossa dalla dualità naturale che la caratterizza. In effetti, la sua natura base e fondamentale è mossa da una legge duale, simboleggiata nella bibbia dal famoso “albero della conoscenza del bene e del male”.

Questa dualità fondamentale che noi tutti conosciamo così bene, rappresenta con i suoi due aspetti, il polo animalesco della sfinge in contrapposizione al suo lato divino, simboleggiato dalla parte umana.

L’uomo quindi si può dire essere mosso da una duplice dualità: quella che forma la sua coscienza egocentrica inferiore formata dal gioco degli opposti naturali, gioco alterno questo contrapposto alla sua parte divina non mossa dalla polarità che il Rebis, il famoso androgino alchemico, ben raffigura nella sua unità.

Tutti coloro che, in questa epoca di smarrimento totale, si sentono chiamati a risolvere i misteri dell’esistenza, devono sondare altresì il mistero della sfinge in loro, poiché questo rappresenta la chiave di ogni mistero. Se l’uomo riuscisse a sfuggire alla sua polarità interiore innata, infatti ciò influenzerebbe tutta la sua esistenza e l’universo intero in cui vive, poiché “ come dentro così fuori!”.

La rivoluzione che dobbiamo attuare in questa nuova epoca, è quella quindi della coscienza che, in quanto fattore di coesione del microcosmo umano, deve divenire divina totalmente, abbandonando nella sabbia del deserto del mondo in cui vive, la sua natura animale che, non di meno, reclama di essere ascoltata.

La doppia voce  interiore animale-divina, deve divenire così un unico flusso armonioso di coscienza, nato dalle nozze alchemiche delle sue parti contradditorie ed in realtà, essenza umana originale scissa attualmente in due tronconi psichici.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 16/09/2017