Ottobre sui generis

Consigli alla visione sui film di genere: COMMEDIE

Iniziamo questo Ottobre "sui generis" con un poco di allegria, consigliando per voi 3 commedie di recente uscita nei cinema.

Commedie tra le quali poi possiamo aggiungere tranquillamente i film dei soliti noti, come ad esempio lo splendido "Ave, Cesare!" dei fratelli Coen.

Fratelli sempre produttivi nel dirigere film con la loro ben nota graffiante e grottesca ironia, in questo caso coi fucili spianati sul mondo dorato, ovattato e stupido della Hollywood degli anni '50.

Tutto incentrato sul rapimento di un attore impegnato nelle riprese di un costosissimo film in costume sulla storia Romana, la storia è in realtà una scusa per tratteggiare l'ecosistema di un modus produttivo tutto incentrato sul pomposo dispendio di mezzi e di soldi più che sulla qualità delle sceneggiature e lo stile della regia.

Attrici e attori belli ma stupidi come bambini capricciosi, giornalisti e gossippari senza scrupoli spietatamente in caccia dello scoop del momento; oltre che poi lo splendido personaggio di Josh Brolin nel ruolo di "sistemaguai" capace di rimettere in riga le viziate star Hollywoodiane.

Sempre restando a Hollywood, il "solito noto" Woody Allen sforna un'altra deliziosa chicca con il suo "Café Society".

Interpretato da un ottimo Jesse Eisenberg, altra maschera di nevrosi, ironia e talento dietro la quale si nasconde (al solito) niente più che il personaggio di Woody re-incarnato, sempre divertente e affascinante dopo oltre 50 anni di ottimo cinema e sceneggiature.

Protagonista un giovane che vive a cavallo tra la scintillante città del cinema e la violenta e malavitosa New York, in cerca di realizzazione nel lavoro come nell'amore.

E' infatti diviso tra le due città così come tra due donne ottimamente interpretate da Blake Lively e Kristen Stewart, che lo impegnano in due complicate love story sullo sfondo in costume della America degli anni '30.

Sorridente e malinconico squarcio di mondo per un cinema che non c'è più, sopraffatto e macinato dalle logice produttive basate sui like dei social e le spolliciate in favore di un trailer piuttosto che un altro, il piccolo grande Woody continua anno dopo anno a confermarsi un autore di commedie unico e irripetibile nel suo genere.

Ma veniamo adesso ai 3 film che vi consigliamo oggi, 3 piccole commedie passate forse inosservate al cinema "mainstream" ma comunque più che dignitose e meritevoli di essere viste.


BURN BURN BURN (2016 - Chanya Button)
Cominciamo con questa piccola commedia inglese "on the road", diretta con spigliato (ma non volgare) e sentito sentimento dalla regista Chanya Button, qui al suo esordio cinematografico.

Un film non a caso molto femminile, con le due amiche interpretate dalla chiusa e introversa lesbica Chloe Pirrie, e la più spigliata (e spogliata) Laura Carmichael, estroversa e festaiola in crisi col fidanzato.

Spinte dalla morte di un amico ad un viaggio in cui spargere le sue ceneri a tappe lungo i momenti e i luoghi più significativi della sua vita, il viaggio sarà anche un'occasione per "fare il punto" delle loro vite e il loro futuro e rimescolare i fatti più spiacevoli e sepolti del loro passato.

Una commedia agrodolce fatta di piccole cattiverie e inaspettati momenti di comprensione e tenerezza, per quello che è un "Thelma e Louise + Casper il fantasmino", come dice lo stesso deceduto amico in uno dei video lasciati come testamento alle due amiche.

Molto belli i vari cambi di panorama lungo la strada dall'Inghilterra fino alle colline e i boschi più reconditi della Scozia, per una regia sempre pacata che non si pone davanti ai personaggi.

Personaggi che hanno il tempo di esprimersi nella loro simpatia e le loro insicurezze, con pochi caratteri di contorno ma ben definiti e funzionali alla trama, per un film sempre in movimento ma senza urgenze o sensazioni sgradevoli di una storia raccontata in modo pacato e non stupido e frettoloso.

Un gradevole esordio alla regia per la Button, in un film sull'amicizia e i sentimenti, ben diretto e sceneggiato sulle figure delle due amiche costrette a "tirare fuori" i loro problemi e affrontarli dalla presenza/assenza dell'amico deceduto nei suoi video.


THIS BEAUTIFUL FANTASTIC (2016 - Simon Aboud)
Interpretato da una dolce e bella Jessica Brown Findlay, qui nel ruolo di una giovane e un pò "sbarellata" inquilina costretta dal suo padrone di casa a occuparsi del giardino da troppo abbandonato alle erbacce e le incurie del tempo.

Da una parte comincia quindi l'amicizia con il burbero vicino Tom Wilkinson, che mette al suo servizio l'esperienza e la sua bravura come cuoco e agricoltore, iniziando la ricostruzione di un piccolo e inaspettato angolo di paradiso verde proprio dove prima c'erano solo bruttura e sporcizia.

Dall'altra per la giovane si apre una strada romantica vera e propria, con un giovane bizzarro "inventore" di animaletti meccanici interpretato da Jeremy Irvine.

Facili i paragoni con "Il favoloso mondo di Amélie" di Jean-Pierre Jeunet, nel disicanto poetico e un pò naif dei personaggi, su tutti già detto la giovane Findlay ma anche i due anziani amici che l'aiutano a rimettere in sesto il giardino e il giovane inventore che fa breccia nel cuoricino della protagonista.

Ma il regista Simon Aboud (già autore dell'ottimo "Comes a Bright Day") dirige un film un pò più coi piedi piantati in terra e meno veleggiante verso il surreale umorismo del film di Jeunet, basando più sulla bellezza delle location e la simpatica personalità dei personaggi le sue solide fondamenta.

Un film leggero e divertente per passare una serata lontani dalle deprimenti e grigie realtà quotidiane, per una di quelle poesie sicuramente già viste come temi e personaggi, ma comunque sempre piacevoli da rivivere quando sono "ben confezionate" come in questa commedia rose con forti tinte "verdi", diretta e interpretata in modo più dignitoso da tutti i suoi protagonisti.


MAYBE SOMEDAY (2017 - Ryan Moulton)
Protagonista di questo insolito "Ritorno al futuro" a tema familiare è Michael McKiddy, tra l'altro anche sceneggiatore della storia.

Insegnate alla buona in un college, il ragazzo vive alla giornata un esistenza fatta di furtarelli e sbronze come "non ci fosse un domani", per ripetere le stesse parole del protagonista.

Quando un giorno una strana ragazza (Saige Ryan) si materializza in casa sua, affermando di essere sua figlia e aver viaggiato nel tempo dal futuro per incontrarlo e rimettere si binari giusti alcune storture della sua vita.

Divertente il confronto generazionale, seppur nella linea temporale tra il padre e la figlia non ci sia questo sbalzo di età, ma che riesce a essere divertente senza troppe parolacce o scene scurrili e volgari.

Brava e svampita al punto giusto la giovane Ryan, bella viaggiatrice del tempo alla scoperta delle sue radici familiari, oltre che poi ovviamente ancora meglio la parte che McKiddy scrive e confeziona su misura per sè stesso.

Un ragazzo svogliato e annoiato senza piani per il futuro, se non che prende coscienza di avere comunque delle responsabilità verso la giovane figlia in visita nel tempo; nonchè verso la futura madre del rapporto che la porterà alla luce.

Una commedia di base fantascientifica senza troppe pretese, che diverte e ha la sua giusta dose di buoni sentimenti e ironia, perfetta per una serata senza tanti pensieri e un paio d'ore di sorrisi e simpatia senza tanto impegno.

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Articolo pubblicato il 01/10/2017