Ottobre sui generis

Consigli alla visione sui film di genere: FANTASCIENZA

Anche quest'anno sono usciti (finora) una valanga di film di fantascienza di dubbia qualità, come ad esempio il film americano sui "Power Rangers"; famosissimo franchise giapponese protagonista di innumerevoli serie tv nel lontano oriente.

Rifacimento ben poco interessante che "rimastica" i simpatici e colorati rangers in calzamaglia nei classici stereotipi stelle e striscie super-eroistici a base di super poteri "Matrixeggianti" e buoni e cattivi dalle motivazioni imperscrutabili.

Altro remake di cui si sentiva poco il bisogno è poi "Kong: Skull Island", operazione nostalgia che mostra i muscoli soltanto nella distruttività dei suoi effetti speciali; comunque sia nettamente inferiori e mal utilizzati rispetto al ottimo "King Kong" di Peter Jackson del 2005, molto più toccante e interpretato da una divina e indimenticabile Naomi Watts.

Parlando di film più riusciti, possiamo senz'altro citare invece l'ottimo "Guardiani della Galassia Vol. 2", divertentissimo e affascinante sequel del successo del primo capitolo del 2014, sempre diretto con infinito estro e leggerezza dall'ottimo regista James Gunn.

Il film ripropone gli stessi personaggi aggiungendone altri e "allargando" la nostra conoscenza della loro storia e dell'universo in cui vivono, non prendendosi mai troppo sul serio pur con ottime punte di dramma e sensibilità di tutti i protagonisti.

Un film saggiamente suddiviso tra humour e ironia a squarci di fantascienza da "b-movies" impagabili e deliranti, oltre che sottolineato da una "colonna sonora" che è uno degli elementi fondanti della storia sotto forma di musicassette e ipad ereditati tra i vari personaggi.

Altro seguito nonchè capitolo finale di una saga è poi "The War - Il pianeta delle scimmie", diretto Matt Reeves e capitolo finale del reboot di successo del famoso film del 1968 interpretato da Charlton Heston.

Film che aveva già avuto un'infinità di seguiti nel corso degli anni e un tentativo di remake da parte di Tim Burton, non troppo riuscito ma fin troppo massacrato dalla critica e dal pubblico, per quello che in fondo rimane comunque un ottimo film che non macchia certo la carriera del celebre regista statunitense.

Ulteriore reboot è stato cominciato poi nel 2011 con "L'alba del pianeta delle scimmie", spostando l'argomento atomico a base della mutazione scimmiesca dei film originali su un originale e ipotetica cura all'Alzheimer; che ovviamente diverrà una piaga che decimerà il genere umano da una parte mentre dall'altro farà diventare tutti gli altri primati pericolosi e intelligenti tanto quanto gli esseri umani.

Possiamo poi infine accennare anche all'ottimo "Ghost in the Shell", attesissima riproposizine in carne e ossa del famoso manga giapponese omonimo.

Diretto da Rupert Sanders, già regista del piacevole "Biancaneve e il cacciatore", versione dark/horror della celeberrima fiaba della bella principessina avvelenata con una mela dalla strega malvagia; davvero un film fantasy di notevole impatto visivo capace di dare nuova linfa ad una storia già sentita e sfruttata migliaia e migliaia di altre volte.

Fantasia visiva che ripropone e rilancia in questa storia di fantascienza interpretata da una sempre brava Scarlett Johansson e con un piccolo ruolo per il grande attore/regista Takeshi Kitano.

Una storia di un futuro distopico controllato totalmente dalle multinazionali tecnologiche, con una protagonista arma vivente al soldo degli oppressori anche se vittima inconsapevole delle stesse società.

Complotto che si dipanerà lungo la storia grazie a un altro cyborg ribelle che porterà alla luce i ricordi sepolti della giovane eroina, mettendole contro i suoi ex colleghi di lavoro al completo in una caccia all'uomo senza via di scampo.

Ma passiamo adesso ai 3 film di fantascienza recenti e recentissimi che vi consigliamo nell'articolo di oggi.


I ORIGINS (2014 - Mike Cahill)
Già regista dell'interessante "Another Earth", accolto con entusiasmo e premiato nel 2011 al Sundance Film Festival, dove raccontava le vicende di vita travagliata di una giovane ragazza sullo sfondo della scoperta di un nuovo pianeta, formidabilmente uno "specchio" esatto della terra popolato da dei "Doppelgänger" degli stessi abitanti.

Rimanendo sempre in tema di un film sci-fi come sfondo per i drammi e le vicissitudini personali dei personaggi, questo "I ORIGINS" è completamente incentrato sul concetto scientifico e spirituale degli occhi e della vista.

Protagonista Michael Pitt, ex-faccino pulito di "Dawson Creek" passato poi al cinema di serie A nel 2007 con "Funny Games", piccolo gioellino diretto al solito dall'ottimo Michael Haneke.

Affianco a lui abbiamo all'inizio la giovane e disincantata Astrid Bergès-Frisbey, amore a prima vista conosciuta senza volto durante un party in maschera; sostituita poi dalla collega di lavoro altrettanto talentuosa Brit Marling.

Collega con la quale il protagonista comincierà un'estenuante ricerca degli "occhi" della sua ex fiamma, morta tragicamente in un incidente ma il cui schema oculare sembra ripetersi esattamente identico in una piccola senzatetto indiana.

Un film poeticamente sospeso tra "scienza e fede", l'annosa questione della conoscenza contro la spiritualità, un binomio raramente compatibile e il cui confine è strenuamente sorvegliato dai più ardui parteggiatori delle due posizioni.


UNCANNY (2015 - Matthew Leutwyler)
Sulla falsariga del successo di "Ex Machina", film dello stesso anno apprezzatissimo da pubblico e critica sul tema dell'intelligenza artificiale; questo Uncanny attraversa le stesse tematiche ribaltando i sessi del automa e il suo controllore.

Dove nell'altro film era la bella e brava Alicia Vikander nel ruolo del robot da testare, qui abbiamo invece Mark Webber e David Clayton Rogers nel ruolo di scienziato e la sua creatura messi alla prova dall'intrigante giornalista Lucy Griffiths.

Giornalista che in principio prova ammirazione per le capacità e l'aspetto perfetto della macchina umanoide, ma piano piano si rende conto della fondamentale insicurezza e instabilità emotiva della stessa.

Il robot infatti cerca approvazione e consenso fin dall'inizio per poi scivolare lentamente nella paranoia e la gelosia quando tra i due umani si instaura una relazione sessuale.

Da questo punto in poi la storia diventa una sempre più feroce lotta tutti contro tutti dove nessuno si fida più di nessuno, l'uomo e la donna meschini tanto quanto l'essere artificiale che è emotivamente senza esperienza come un bambino.

Un film praticamente girato con 3 attori in quattro stanze, ben sceneggiato e diretto da una regia al servizio della storia, senza tanti tecnicismi o svolazzi velleitari ma badando al sodo dell'efficacia dei pochi ma ben piazzati colpi di scena.


LIFE (2017 - Daniel Espinosa)
I contatti tra gli esseri umani e le nuove forme di vita molto raramente finiscono a tarallucci e vino nella storia del cinema, come questo interessante film di Daniel Espinosa conferma per la malasorte dei suoi protagonisti.

Molto piacevole l'incipit della storia, raccontato coi giusti tempi e digressioni scientifiche da parte della squadra di contatto, in attesa di ricevere un "pacco" di micro-organismi da parte di una sonda marziana.

Forma di vita che cresce accudita dagli scienziati sotto un rigoroso controllo di "muri di sicurezza", fino a che un tragico incidente la rende nemica dell'equipaggio a cui non resta altra scelta che combatterla.

Ben sfruttato lo spazio angusto e l'ecosistema delicatissimo della stazione spaziale, nel quale l'essere marziano forte della sua "plasticità" aerodinamica si muove velocissimo e senza esitazioni.

Ben amalgamato e "internazionale" poi la scelta del cast: dagli americani Jake Gyllenhaal e Ryan Reynolds alla bella svedese Rebecca Ferguson fino al giapponese Hiroyuki Sanada e l'afro-inglese Ariyon Bakare, quest'ultimo nel delicato ruolo di un disabile che per primo sarà attaccato dalla creatura.

Regia ed effetti speciali ben amalgamati assieme una volta tanto, con lunghi ed elaborati piani sequenza alternati a un montaggio action vecchio stile da caccia e inseguimento; per una storia che probabilmente "non reinventa la ruota" come originalità e personaggi, ma sa sfruttare bene tutto quello che propone sullo schermo fino all'ultimo secondo prima dei titoli di coda.

Un film di fantascienza con alieno ostile ben diretto e interpretato, per una serata di tensione con un altro Alien dal caratteraccio cattivo poco propenso a un incontro pacifico del terzo tipo.

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Articolo pubblicato il 12/10/2017