Se l'economia non crea lavoro, la politica economica non funziona

Dalle enunciazioni si dovrebbero attendere fatti concreti

Se l'economia non crea lavoro, buon lavoro, la politica economica non funziona. Il lavoro è il metro definitivo nella valutazione della politica economica” così il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, esprimendosi sulla Legge di Bilancio 2018.

È quanto abbiamo scritto più volte su queste colonne digitali, mostrando un certo distacco dalle fredde cifre delle statistiche. E avanzando, invece, la richiesta di una concretezza, ben rappresentata nella frase del Ministro.

È così evidenziata un’inefficienza strutturale, da imputare a un’economia in altalenante ripresa, che non ha però ricadute reali sulla vita delle persone. Pertanto l’inazione dell’economia va a inficiare anche le risicate contromisure che la politica può mettere in atto.

Il risultato è una disoccupazione che non cala, un’occupazione che può anche crescere, ma sotto la continua pressione di una “spada di Damocle”, ovvero di un precariato che stronca sul nascere ogni possibile indipendenza.

Come si legge su La Repubblica: “Il problema […] non diminuisce ma si aggrava con l'aumentare dell'età, poiché dal 9 e poco più per cento dei disoccupati fino a 24 anni si passa al 15,9 per cento dei loro fratelli maggiori che hanno tra 24 e 29 anni e all'11,2 per cento di quelli che sono fra 30 e 35”.

Il realismo del Ministro rischia di far cadere in un pessimistico sconforto. Ma con l’avvisaglia di un travagliato periodo che condurrà il Paese a elezioni, non si può che apprezzare la schiettezza che riconosce, per una volta con realismo, una situazione difficile.

L.V.C.

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Articolo pubblicato il 20/09/2017