Marocco - "Mohamed VI non nasconde più la sua omosessualità?".

E’ il titolo di un blog marocchino dopo la decorazione di Pierre Bergé da parte del re del Marocco fine dicembre del 2016.

Pochi giorni prima del Natale, il 22 dicembre, il re Mohammed VI del Marocco ha ricevuto Pierre Bergé in udienza al Palazzo Reale di Marrakech. 

Una notizia che scatenò il web e i social network ed alcuni media ne approfittarono per rilanciare la voce sull'omosessualità del loro re.

 

Un'occasione per il sovrano per consegnare all'uomo d'affari francese di 86 anni il grande cordone della Wissam Alawite, un ordine di onore marocchino creato nel 1913. Onorificenza concessa oltre ai ministri e ai diplomatici, a personalità che hanno reso notevoli servizi al Regno.

 

“Come spieghiamo questo tipo di notizie in un paese in cui l'articolo 489 del codice penalizza tutte le forme di manifestazione omosessuale? "commentò la stampa marocchina che non esitò a fare nuovamente illazioni  sull'orientamento omosessuale del suo re.

 

Molto semplicemente i media marocchini non apprezzarono che Mohamed VI avesse ricevuto e decorato il "leader della lobby LGBT francese".


Alcuni siti approfittarono del fatto che il Re avesse un passato gay dietro di lui: “Quando era ancora studente, a Bruxelles, suo padre lo aveva fatto controllare dai servizi segreti ed era emerso che nella capitale belga frequentava regolarmente locali gay”.

 

"Hassan II cominciò a trattarlo con rigore perché era venuto a conoscenza che suo figlio aveva accolto molti ospiti maschi nel suo palazzo principesco di "Les Sablons" a Salé, vicino a Rabat. 

 

Tutti gli amici di quel tempo, che hanno condiviso i segreti e le serate più intime sia all'estero che nella discoteca di Amnesia Rabat, dove aveva uno spazio riservato, occupano attualmente posizioni di consulenti e ministri al palazzo.

 

Dobbiamo doverosamente sottolineare che al momento non si dispone di alcuna prova concreta della supposta omosessualità del re.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/09/2017