Chiamparino piace, l’Appendino tiene

Il sondaggio sugli amministratori locali premia i politici piemontesi.

Su Chiamparino ce lo si poteva aspettare, mentre sulla sindaca di Torino nutrivo più di un dubbio.
Forse derivanti dalle continue polemiche sul caro parcheggi in Centro, sulle domeniche a piedi, sugli interventi maldestri sul Po per ripulirlo, su San Carlo e ciò che è accaduto la notte della finale di Champions, e sulla fuga di eventi culturali dal capoluogo piemontese.
E invece nulla di tutto ciò: l’Appendino, secondo l’annuale classifica stilata da Monitor Index Research, finisce al 21° posto tra i sindaci più amati d’Italia, con un gradimento pari al 58%, piuttosto elevato e stabile.
C’è da dire che degli amministratori delle grandi città, solo Dario Nardella, a capo di Firenze e renzianissimo, le è finito sopra, con una soddisfazione da parte dei suoi concittadini pari al 62,1%.

Sempre restando in Piemonte, ottengono ottimi risultati anche il sindaco di Cuneo Federico Borgna (60%), e quella di Verbania, Silvia Marchionini, entrambi di centrosinistra.

Dando un’occhiata al resto della penisola non si può non accorgersi dell’insoddisfazione che i cittadini hanno verso le amministrazioni delle due città più importanti d’Italia, Roma e Milano.
Beppe Sala occupa un’anonima 49° posizione, mentre per trovare Virginia Raggi all’interno della classifica è necessario munirsi di binocolo e andarla a pescare all’88° posto, con un gradimento che si aggira intorno al 44%.

Una menzione a margine per Luigi Brugnaro, primo cittadino di Venezia, che dopo anni di governo di centrosinistra è riuscito ad imporsi nella città lagunare a quanto pare con successo: finisce al secondo posto tra i più apprezzati. Mentre Pizzarotti, sindaco di Parma, ex punta di diamante del Movimento 5 stelle, salvo poi essere ripudiato e isolato da Grillo, si consola con un buon 56,5% di gradimento.

Passando alle Regioni, non fa notizia il primo posto del governatore del Veneto Luca Zaia.
La controversia sui vaccini e quella sull’indipendenza della regione - locomotiva d’Italia non hanno intaccato l’ex Ministro dell’Agricoltura, il cui operato è condiviso da sei veneti su 10.
Anzi, semmai l’hanno rinforzato.
Come detto,  al secondo posto c’è il governatore del Piemonte Chiamparino, decisamente meno rumoroso del collega veneto, ma a quanto pare apprezzato da oltre il 56% dei corregionali.
La medaglia di bronzo se l’aggiudica un altro esponente del Pd, Michele Emiliano che di questi tempi, dodici mesi fa, era in testa. Magari paga lo scotto delle primarie, da cui ne è uscito con le ossa rotte: resta comunque parecchio apprezzato tra trulli e pizziche.

Buoni i pareri su Pittella (Basilicata) e Enrico Rossi (Emilia- Romagna), mentre Roberto Maroni (Lega Nord) si trova esattamente a metà classifica, all’11° posto, comunque in ripresa rispetto allo scorso anno.
Per trovare la prima donna bisogna scorrere fino alla 13° posizione con Catiuscia Marini, presidente dell’Umbria, mentre Debora Serracchiani (Pd), amministratrice del Friuli, è appena quartultima.
Il fanalino di coda di questa speciale classifica se lo aggiudica con pieno merito Crocetta.
Il disastroso governatore della Sicilia riesce ad essere disprezzato da tre elettori su quattro: gli isolani tengano duro, non manca tanto alle votazioni e, da par suo, Rosario non ha alcuna intenzione di ripresentarsi.
Chiudo l’articolo con Enrico Toti, volto noto della tv Mediaset , ora governatore della Liguria che, commentando un leggero calo dei suoi consensi (0,6% in meno rispetto al 2016), parafrasa il senatore Caio Tito, con un saggio e quanto mai condivisibile “Classifiche volant, voto manent”.

 

 

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Articolo pubblicato il 27/09/2017