Dal Wef “economie mondiali impreparate per la prossima ondata di innovazione e automazione"

Quale spazio rimane per il lavoro umano?

Dal World Economic Forum non giungono notizie positive, ma c’era da aspettarselo. Al di là delle classifiche, interessata quanto sintetizza l’Ansa: “Le economie mondiali sono inoltre impreparate "per la prossima ondata di innovazione e automazione". La sfida della Quarta rivoluzione industriale "sarà definita sempre più dalla capacità innovativa dei Paesi””.

Che l’innovazione fosse un elemento cardine per il mercato è noto. Ma l’articolo continua, esponendo i rischi dovuti alla competitività, all’innovazione e alla tecnologia. “Uno dei problemi individuati […] è la capacità di trasformare l'innovazione in aumenti di produttività, fra crescenti investimenti in tecnologia e difficoltà nel diffonderli nell'intera economia.

Inoltre la robotica e l'automazione rivoluzioneranno il mondo del lavoro: […] Con molti posti di lavoro a rischio, "sarà vitale" creare condizioni in grado di resistere a shock e sostenere il lavoro nei periodi di transizione””.

Con un’economia che man mano si affida alla semplificazione dell’automazione apportata dai robot, quale spazio resta per il lavoro umano?

Anche il Wef, come tanti altri, se lo chiede. All’orizzonte c’è un’innovazione che avanza, ma quanti Paesi sono in grado di adattare la propria società alle modificazioni della Quarta rivoluzione industriale?

Come gruppo di imprenditori siamo da tempo attenti a questa tematica, consci del valore sociale del lavoro, quale attività intensamente umana. Ci auguriamo che le Istituzioni, magari con un’apertura anche al mondo di chi dà e fa lavoro, possano imbastire una seria riflessione in merito ai rischi dell’automatizzazione e dell’innovazione ad ogni costo.

L.V.C.

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Articolo pubblicato il 02/10/2017