Taranto - Allarme Ilva: la città fa quadrato attorno al suo Vescovo

La nuova proprietà del siderurgico vuole mettere in esubero migliaia di lavoratori

Monsignor Filippo Santoro, dopo la premiazione degli studenti e delle classi al concorso “Custodia del creato. Una responsabilità di tutti tra grandi scelte e piccoli gesti quotidiani” ha dichiarato di essere in ansia per le notizie riguardanti l’Ilva.

“Sono preoccupanti le notizie che mi giungono in merito al passaggio di proprietà di Ilva, faccio mie le ansie dei lavoratori e della città tutta. Il momento richiede fermezza nel perseguire innanzi tutto la salvaguardia del lavoro, della salute e dell'ambiente così come abbiamo ripetuto ogni qual volta ne abbiamo avuto occasione. Se da un lato le dichiarazioni dei ministri ci invitano alla fiducia, faccio mia la voce dei tarantini che non possono accontentarsi di rassicurazioni generiche: al Governo chiediamo impegni sottoscritti con le parti che garantiscano la piena occupazione e il rispetto dei diritti acquisiti degli operai.

Attendiamo, pertanto, rassicurazioni ufficiali. Lo stesso dicasi per il calendario delle prescrizioni ambientali. Un solo giorno di ritardo nell'applicazione dell'Aia è un giorno in più di oltraggio all'ambiente, un giorno in meno di salute per i tarantini. Oggi ce lo ricorda il vento da Nord che li obbliga a restare in casa, a chiudere le finestre, ad aver paura di respirare. Non possiamo essere tranquilli. Per questi motivi esprimo la mia vicinanza ai lavoratori del siderurgico che hanno indetto per lunedì 9 lo sciopero. Taranto, per troppo tempo divisa, lacerata, deve trovare lo slancio per far sentire forte la propria voce in un momento così cruciale della sua storia"

sono le parole del Vescovo.

E la notizia che la nuova proprietà del siderurgico voglia mettere in esubero migliaia di lavoratori e riassumere i restanti con le regole del jobs act, porta Giampaolo Vietri e Cosimo Ciraci del Gruppo Consiliare di Forza Italia al Comune di Taranto, a chiedere un consiglio comunale urgente.

“Questo deve spingere il territorio tutto ad una forte vertenza unitaria come auspicato dai lavoratori”

dicono i due consiglieri.

E fanno osservare che i governi dal 2012 ad oggi hanno prospettato l’ambientalizzazione dello stabilimento e la salvaguardia di tutti i lavoratori, tale epilogo fa emergere su tale questione il totale fallimento dello stato.

Inoltre dall’allungamento dei tempi per il rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale concesso agli acquirenti, decisione che attenta ulteriormente alla salute dei cittadini, al mancato pagamento dei debiti pregressi alle aziende dell’appalto che sono allo stremo, fino al proposto piano di licenziamenti dimostrano come tutti gli impegni con il territorio siano stati disattesi e che la città è stata truffata dalle istituzioni.

“Pertanto, come gruppo consiliare di Forza Italia al Comune, chiediamo formalmente la convocazione di un consiglio comunale urgente sull’argomento che sia aperto, visto il rilevante interesse pubblico e territoriale, ai parlamentari ionici, al presidente della Regione, ai consiglieri regionali, ai commissari Ilva, alle rappresentanze datoriali e dei lavoratori, ai presidenti regionali dei partiti ed ai presidenti delle commissioni Attività produttive e Lavoro di Camera e Senato – sono le loro parole - non ci può essere alcuna trattativa se si intende discutere di licenziamenti; Taranto rivendichi i diritti, al lavoro ed alla salute, che finora ripetutamente le sono stati promessi”.

  

 

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Articolo pubblicato il 09/10/2017