Tatuaggi si, ma rispettando le regole igieniche necessarie a evitare inopportune infezioni

In passato il tatuaggio è stato un modo per evidenziare l'appartenenza a un clan, successivamente a un gruppo sociale (marinaio, soldato, motociclista, gangster), mentre oggi è assai diffuso nella società, e non rappresenta semplicemente un  "effetto moda", ma può essere ricondotto ad un marchio ancestrale che esprime l'ansia principale dell'uomo: la coscienza di dover prima o poi scomparire e la conseguente necessità, avvertita da un gran numero di persone, di lasciare una traccia. Questa ossessione è quanto ci differenzia dagli animali. L'uomo ha bisogno di differenziarsi dagli altri, di sentirsi unico e il tatuaggio offre la possibilità di avvertire questa sensazione di unicità.

3ttttLo sanno bene gli psicologi le cui conclusioni sono quelle di attribuire sempre un significato alla decorazione tatuata sulla pelle, qualunque questa sia, fosse anche solo un grazioso fiorellino, il disegno nasconde sempre un messaggio più profondo di una semplice scelta estetica. Ma tralasciando quali possano essere le cause dell’imprimere sulla pelle una o più immagini, è interessante domandarsi cosa succeda alla pelle, una volta che l’inchiostro, con cui l'artista realizzarà il disegno richiesto, è stato iniettato con una serie di piccoli aghi nell’immediato strato sottocutaneo.

Ogni ago permette il deposito di inchiostro nel derma, lo strato di pelle che si trova sotto l'epidermide, ricco di vasi sanguigni e notevolmente innervato. Recenti ricerche hanno dimostrato che, una volta introdotto l'inchiostro nel derma, alcune particelle di inchiostro migrano attraverso il sistema linfatico e vengono catturate dai linfonodi. Indagini effettuate sui topi suggeriscono che alcune particelle di inchiostro possano anche finire intrappolate nel fegato.

La maggior parte dei pigmenti del tatuaggio però rimane nei punti in cui sono stati iniettati; l'inchiostro che non viene eliminato dalle cellule specifiche, preposte alla rimozione di elementi estranei, viene trattenuto nel derma o nelle cellule cutanee, senza venire eliminato, e questo permette la realizzazione del disegno che resterà indelebile e visibile. Ma i ricercatori stanno concentrando la loro attenzione sulla quantità di inchiostro del tatuaggio che migra in altre parti del corpo dal punto in cui è inoculato, e stanno concentrando la loro attenzione in modo particolare sui linfonodi in cui l'inchiostro si deposita, sia pure in basse concentrazioni. Alcune ricerche sono state condotte analizzando i linfonodi di cadaveri su cui erano presenti tatuaggi, paragonandoli a cadaveri che non ne presentavano, utilizzati come controllo.

Gli studi, pubblicati nella rivista Scientific Reports, hanno sottolineato che "linfonodi pigmentati e ingranditi,3t6 sono stati notati negli individui tatuati da decenni". A queste conclusioni sono giunti principalmente gli anatomo patologi dopo aver notato l'insolita colorazione osservata durante  biopsie effettuate su  linfonodi prelevati dai pazienti tatuati.

Sono stati utilizzati diversi test, per analizzare quali forme di inchiostro del tatuaggio vengano filtrate e “catturate” dai linfonodi e quale danno possano causare. Tra i loro risultati è emerso che si tratta di nanoparticelle – micro corpi estranei, con meno di 100 nanometri di diametro.

Il carbonio, dall’intenso colore nero è uno degli ingredienti più comuni degli inchiostri del tatuaggio; è probabile che venga facilmente frammentato in nanoparticelle,potendo in tale modo raggiungere i linfonodi, ed esservi trattenuto.  Oltre a questo i ricercatori hanno scoperto che altri metalli pesanti, potenzialmente tossici provenienti dall'inchiostro del tatuaggio, hanno raggiunto i linfonodi. In questi gli scienziati hanno infatti individuato particelle di cobalto, nichel e cromo, sostanze talvolta aggiunte ai pigmenti del tatuaggio organico come stabilizzanti del colore.

L’argomento sulla tossicità del colore dei tatuaggi è comunque assai controverso. Poiché i diversi tipi di inchiostro colorati utilizzati nei tatuaggi sono costituiti da una gran varietà di composizioni chimiche, non si può affermare con certezza che non si verifichino reazioni allergiche ai numerosi tipi di coloranti utilizzati. Nel caso in cui si sviluppi una reazione, la più comune è la dermatite. La dermatite è sostanzialmente una infiammazione, associata ad eruzioni cutanee e gonfiore intorno al punto di inoculazione del colorante. E’ comunque necessario tenere presente che molti altri fattori possono svolgere un ruolo simile e causare disturbi locali identici. La risposta dell’organismo può dipendere forse solo dal trauma diretto della micro iniezione, e non dall’inchiostro. Come tutte le reazioni ad un trauma, può essere più o meno fastidiosa, ma è facilmente reversibile.

Nel caso di allergia ai componenti del colorante, per scoprire se il soggetto possa o meno essere sensibile all’inchiostro, potrebbe essere opportuno. saggiare il soggetto, iniettando una minima quantità di colori diversi. La persona effettivamente allergica all'inchiostro, mostrerà una intensa reazione nel volgere di pochi minuti. Alcune persone, la cui pelle è particolarmente sensibile, potranno sviluppare banali irritazioni nel sito del tatuaggio che non ha nulla a che vedere con l'inchiostro.

Nel caso in cui, dopo la realizzazione di un tatuaggio compaia una tumefazione locale, accompagnato da arrossamento e dolore, si dovrà sospettare la sovrapposizione di una infezione batterica locale. L'infezione può essere  causata dalla trafittura cutanea dell'ago, solo nel caso in cui l'artista del tatuaggio non abbia effettuato un'adeguata igienizzazione. Se si sospetta un'infezione a seguito di un tatuaggio, si dovrà procedere ad una terapia antibiotica, sotto controllo medico.

Tatuaggi pericolosi dunque? No, ma da effettuarsi in ambienti in cui operino specialisti la cui preparazione sia comprovata. Il modo migliore per proteggersi da qualsiasi reazione indesiderata, è quella di effettuare una ricercare accurata sulla persona che effettuerà il tatuaggio e sulle condizioni igieniche dei locali  in cui opera, precauzioni indispensabili, oggi ben regolate da linee guida adottate dai migliori professionisti in grado di garantire la buona riuscita di disegni o quant’altro si desideri indossare, in modo permanente, sulla propria pelle. 

foto da: https://alchetron.com/Isobel-Varley-988709-W

 

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Articolo pubblicato il 11/10/2017