Maestre d’Italia: presentazione del libro di Bruna Bertolo

Sede AIP, Sala Principe Eugenio – via Legnano 2/b – Torino. Giovedì 12 ottobre 2017 – ore 18,00

Civico 20 News ospita la locandina-invito dell’Associazione Immagine per il Piemonte Onlus (AIP) al fine di contribuire alla diffusione dell’ informazione.

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Anno Culturale 2017 – XXV dalla fondazione.

Amare il Piemonte, terra di tradizione e di innovazione.


«Si è curiosi soltanto

nella misura in cui si è istruiti»

Jean-Jacques Rousseau

 

 

APERITIVI CULTURALI

Ciclo Autunnale – Ottavo e Nono Appuntamento

 



Giovedì 12 ottobre 2017 alle ore 18,00

Sede AIP, Sala Principe Eugenio,

via Legnano 2/b a Torino


MAESTRE D’ITALIA

Presentazione del libro di Bruna BERTOLO (Neos).


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Partecipano e dialogano con l’Autrice:

Carla CASALEGNO, docente e scrittrice,

Silvia RAMASSO, editore.

Modera:

Vittorio G. CARDINALI, presidente dell’Ass. Immagine per il Piemonte.



"Maestre d'Italia" è una straordinaria galleria di protagoniste che hanno concorso alla trasformazione del tessuto culturale dell'Italia post-risorgimentale, che hanno sostenuto il riscatto di un popolo intero dall'ignoranza, alla ricerca dei propri diritti, della pace e della giustizia. Un'ampia ricerca storica che, al di là di ogni stereotipo, spazia su tutto il territorio del nostro Paese dal Regno d'Italia ai giorni nostri, ed evidenzia il ruolo fondamentale di queste figure.

Quali storie nascondono le Maestre d’Italia? Che ruolo hanno avuto nei primi anni dell’Unità e poi nei successivi, fino al Ventennio fascista e alla Seconda Guerra Mondiale? Queste e molte altre domande trovano risposta nell’interessante volume di Bruna Bertolo, Neos Edizioni. Sono tante piccole storie, storie di donne, spesso di giovani donne, che trovano nel loro insieme una forma nuova per diventare storia di un Paese. Sono storie di emancipazione, di lotta, di resistenza, di libertà, di politica vera. Sono le storie delle maestre di Senigallia, le prime ad avere il diritto di voto, le storie di Italia Donati, vittima di stalking ante litteram proprio perché maestra. E tantissime sono le maestre piemontesi presenti nel libro. Da Eugenia Barruero, la maestrina dalla penna rossa del libro Cuore, a Emilia Mariani, a Elvira “mamma” Pajetta Berrini, da Ada Billia Verzone a Camilla Ravera, prima senatrice a vita, da Clelia Montagnana a Ille Zanetta. E ancora Modesta “Tuska” Terreno, partigiana di lotta, come Ines Poggetto, o Lidia Rolfi Beccaria, deportata nell'”inferno delle donne di Ravensbruk.


Bruna BERTOLO, rivolese, tesi di laurea in Storia della Filosofia, insegnante nelle scuole della sua città, giornalista pubblicista dal 1988, ha pubblicato numerosi libri di argomento storico, focalizzando la sua ricerca sull’Ottocento e negli ultimi dieci anni soprattutto sulla storia al femminile. Sono nati così Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell’Unità d’Italia (Ananke, 2011), Donne e cucina nel Risorgimento (Susalibri, 2011), Prime… sebben che siamo donne (Ananke, 2013); Donne nella Resistenza in Piemonte (Susalibri, 2014) e Donne nella Prima Guerra Mondiale (Susalibri, 2015). Collabora oggi a numerose testate, con particolare riferimento ad argomenti di storia, costume, arte e recensioni di libri.



APERITIVI CULTURALI

Ciclo Autunnale – Nono Appuntamento

 

Giovedì 26 ottobre 2017 alle ore 18,00

Sede AIP, Sala Principe Eugenio,

via Legnano 2/b a Torino


 

EUGENIO DI SAVOIA e GIULIO MAZARINO:

una parentela dimenticata e affinità sorprendenti.

Nel 354^ anniversario della nascita del Principe sabaudo (Parigi, 18 ottobre 1663)

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Conferenza a cura di:

Secondo FURNO MARCHESE, Associazione Immagine per il Piemonte,

Introduce: Pietro TERZOLO, presidente del Centro Studi Eugeniani (Villa San Secondo-Asti)

Modera:

Vittorio G. CARDINALI, giornalista e biografo del principe Eugenio.


I Savoie-Soissons erano princes etrangers ma il loro vero nome fu Savoie-Carignan, titolo che assunsero nel 1662 e che non aveva nulla a spartire con il feudo piemontese di Carignano. Si trattava infatti del prévôté d'Yvoy nelle Ardenne acquisito dalla Francia ed elevato a ducato per Eugène Maurice, 1° conte di Soissons della nuova dinastia discesa da Tommaso di Carignano.

Fra le calunnie che gli storici francesi adottarono e che si perpetuano fino a oggi con Wikipedia ci fu anche la nascita del primo figlio di Eugène Maurice, la cui paternità fu attribuita a Luigi XIV: il re crebbe con le “Mazarinettes” e si infatuò a turno di quasi tutte ma il suo grande amore fu Maria che egli era deciso a sposare (ma Mazarino si oppose) e che peraltro giunse vergine al matrimonio.

Il padre di Giulio Piero era figlio di Girolamo Mazarini e di Margherita De Franchis Passavera (secondo alcune fonti nobile): Piero si mise al servizio dei Colonna di Palliano che avevano avuto in feudo in Sicilia il principato di Butera. Piero servì Filippo Connestabile di Napoli come ciambellano e amministratore di feudi, inoltre Filippo organizzò il suo matrimonio con Ortensia Buffalini, una nobildonna di Città di Castello, Giulio fu il primogenito di questo matrimonio. Non sorprende che durante la Fronda, che fu la prima grande campagna mediatica della storia, peraltro organizzata da autentici geni come Scarron e il cardinale di Retz, si attribuissero al cardinale le origini e le vicende per i tempi  più infamanti; può sorprendere invece che esse venissero riprese anche da molti storici. Il principale responsabile fu Jules Michelet, che ebbe una grande influenza su A. Dumas: di qui il ridicolo ritratto di Mazarin nel ciclo dei Tre Moschettieri, poi riciclato da innumerevoli mass media….

 

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Articolo pubblicato il 11/10/2017